Primo marzo 2010: una giornata senza di noi
Domenica 17 gennaio, in coincidenza con la Giornata internazionale del migrante, è stato presentato ufficialmente il manifesto programmatico del movimento {Primo Marzo 2010, una giornata senza di noi} che pubblichiamo di seguito.
{«[Primo Marzo 2010, una giornata senza di noi->http://primomarzo2010.blogspot.com/]} è un collettivo non violento che riunisce persone di ogni provenienza, genere, fede, educazione e orientamento politico.
{{Siamo immigrati, seconde generazioni e italiani,}} accomunati dal rifiuto del razzismo, dell’intolleranza e della chiusura che caratterizzano il presente italiano.
Siamo consapevoli dell’importanza dell’immigrazione (non solo dal punto di vista economico) e indignati per le campagne denigratorie e xenofobe che, in questi ultimi anni, hanno portato all’approvazione di leggi e ordinanze lontane dal dettato e dallo spirito della nostra Costituzione.
Condanniamo e rifiutiamo gli stereotipi e i linguaggi discriminatori, il razzismo di ogni tipo e, in particolare, quello istituzionale, l’utilizzo stumentale del richiamo alle radici culturali e della religione per giustificare politiche, locali e nazionali, di rifiuto ed esclusione.
Ricordiamo che {{il diritto a emigrare}} è riconosciuto dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e che la storia umana è sempre stata storia di migrazioni: senza di esse nessun processo di civilizzazione e costruzione delle culture avrebbe avuto luogo. La violazione di questo e di altri diritti fondamentali danneggia e offende la società nel suo complesso e non solo le singole persone colpite.
Vedere negli immigrati una massa informe di parassiti o un bacino inesauribile di forza lavoro a buon mercato rappresentano, a nostro avviso, impostazioni immorali, irrazionali e controproducenti. La parte preponderante degli immigrati presenti sul territorio italiano lavorano duramente e svolgono funzioni essenziali per la tenuta di una società complessa e articolata come la nostra. Sono parte integrante dell’Italia di oggi.
La contrapposizione tra «noi» e «loro» , «autoctoni» e «stranieri» è destinata a cadere, lasciando il posto alla consapevolezza che oggi siamo «insieme», vecchi e nuovi
cittadini impegnati a mandare avanti il Paese e a costruirne il futuro.
Vogliamo che finisca, qui e ora, la politica dei due pesi e delle due misure, nelle leggi e nell’agire delle persone.
Il nostro primo obiettivo è organizzare per il {{1° marzo 2010 una grande manifestazione non violenta dal respiro europeo}}, non solo con la Francia che con la {Journée sans immigrés, 24h sans nous} ci ha ispirato, ma anche con la Spagna, la Grecia e gli altri Paesi che si stanno viavia attivando. Vogliamo stimolare insieme a loro una riflessione seria su cosa davvero accadrebbe se i milioni di immigrati che vivono e lavorano in Europa decidessero di incrociare le braccia o andare via.
Il 1° marzo faremo sentire la nostra voce in modi diversi, che saranno definiti, di concerto con i comitati territoriali, in base alla concreta praticabilità e all’efficacia.Non ci precludiamo nessuno strumento, ma agiremo sempre nel rispetto della legalità e della non violenza».
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