Pubblicità ovvero il rito del ritiro
“Città libere dalla pubblicità lesiva e violenta verso le donne, senza mai dimenticare bambine e bambini”: a distanza di oltre 10 anni (la prima volta che fu suggerita la formula dall’UDI era l’anno 2001, e la destinataria del suggerimento era Rosa Russo Jervolino), senza tanto rumore qualcosa è cambiato.Non è cosa da poco, perchè intanto {{è diminuito sensibilmente il ricorso alle immagini pubblicitarie più corrive}}. Ma è troppo poco se si vedono ancora campeggiare per le nostre strade cartelloni che, senza mezzi termini, dissimulano sostanza umana nelle donne.
In Italia, anche volendo, non ci sono leggi a cui appellarsi, ed a contrastare contenuti pubblicitari sostanzialmente criminogeni ci hanno dovuto pensare le femministe perchè le pur commendevoli iniziative culturali come quelle di Ico Gasparri, non sono andate oltre la sensibilizzazione.
Lo IAP (istituto di autodisciplina pubblicitaria) e le poche delibere comunali che vietano l’affissione di pubblicità contro le regole Europee (ma unicamente negli spazi di competenza nel caso di Napoli), non rappresentano soluzioni preventive, e l{{‘unico vero presidio indispensabile sono le cittadine che segnalano.}}
Le Istituzioni, soprattutto quelle Italiane, non sono dalla parte delle donne, {{una parte dei produttori conta sulla connivenza del maschilismo imperante }}e aderisce alla normalità del paradigma violento nella relazione tra generi, alcuni pubblicitari sono del tutto indifferenti alla prospettiva di sanzioni professionali. {{La partita è tutta in mano alla pressione delle cittadine.}}
Accade oggi con una pubblicità, dell’Eurogomme (di cui purtroppo dobbiamo allegare l’immagine, per chiarire a cosa si riferisce il paradosso di una vicenda che si trascina oltre il dovuto), ma è avvenuto in passato, che un’affissione fosse colpita da ingiunzione per la non conformità al codice senza per questo essere rimossa da alcuni spazi.
Se il ritiro, per tutte queste “indifferenze” convergenti, non si concretizza, ci sono alcune cose da sapere: anche i{{ così detti spazi in gestione, dipendono da autorizzazioni sotto competenza comunale}}, che nel caso di queste inadempienze potrebbero non essere rinnovate. Un concessionario è certamente responsabile del perpetrarsi di un’affissione ritenuta illegittima. E {{a ricordare ad ognuno le sue responsabilità non possono essere che le cittadine}}.
{N.d.r.: L’ingiunzione dello IAP relativa al messaggio pubblicitario “Eurogomme gli specialisti del mestiere” rilevato su affissioni diffuse nella città di Napoli nel mese di marzo 2012 è visibile in http://www.iap.it/it/cdc/2012/c0262012.htm; la segreteria del comitato di controllo ha inviato agli assessori del comune di Napoli conseguente segnalazione dell’ingiunzione e della comunicazione da parte dell’inserzionista di averne disposto la rimozione }
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