Qualcuno ricorda
Aeham Ahmad, il pianista di Yarmouk che suonava il pianoforte sotto le bombe in Siria? Siamo amici su FB e mi ha mandato gentilmente
un invito ad un suo concerto, dove suonerà con Cornelius Hummel, per sabato 12 ottobre dalle 20 alle 22, organizzato dalla
Haus international Landshut a Landshut, nella Baviera tedesca. Non posso per tante ragioni andare ma posso far circolare la sua storia, tantopiù in un momento tragico come questo attacco turco in Siria, sul popolo curdo.Nell’ultimo suo post scrive “L ‘odio è il vero terrorismo”.
E’ il 25 luglio 2019 ed è a Roma a Castel Sant’Angelo per Music For Hope in un mix che fonde la musica classica con il canto arabo. In breve la sua storia riportata dall’ Ansa per l’occasione: “Lavora nel negozio di strumenti musicali di suo padre, violinista non vedente. Porta il suo pianoforte in strada con un carretto e canta per la gente stremata dall’assedio delle truppe di Assad, dai jihaidisti, dai bombardamenti e dalla fame. Aeham Ahmad diventa il pianista di Yarmuk, campo profughi palestinesi alle porte di Damasco. I video che lo ritraggono suonare sui cumuli di macerie fanno il giro del mondo e tutto il mondo conosce la sua storia. Ma il giorno del suo compleanno arrivano i miliziani dell’Isis e bruciano il suo pianoforte, in quanto “haram”. A quel punto Aeham decide che è giunta l’ora di partire.
Nel
video indimenticabile girato a Yarmouk chi lo posta scrive su You tube il 10 aprile 2015: “La Bellezza Vincerà sempre la follia. Yarmouk è un luogo oscuro, di guerra, di morte, di distruzione, assediato dall’inizio della guerra siriana, isolato, affamato e ora attaccato anche dalle milizie del Daesh…Ahmad Aeham, profugo palestinese, un giorno ha deciso di portare il suo vecchio pianoforte per strada e di cantare e far cantare.Contro la paura, contro la distruzione, per la speranza. Non so che fine abbia fatto spero stia bene.”
Si sta bene, ho trovato anche una bellissima foto con sua moglie, in Germania dove vivono.
Nel suo libro, “
Il pianista di Yarmouk“edito da La nave di Teseo, il pianista di Yarmouk ci racconta la storia sua e della sua famiglia, profughi da tre generazioni, l’infanzia in una Siria ancora in pace, l’inizio delle rivolte preludio di una guerra terribile, la fuga per la stessa via battuta da migliaia di disperati.Un lungo e pericoloso viaggio via terra, la drammatica traversata del Mediterraneo, le insidie della rotta balcanica. Da Damasco fino alla nuova vita in Germania, dove ha realizzato il suo sogno di artista e si esibisce nelle più importanti sale concerti, ma è costretto a vivere lontano dalla sua famiglia rimasta in Siria. Allora come oggi, è la musica che gli ha salvato la vita a dargli conforto e infondergli coraggio.”