Quando si è ritrovata una persona in vita è stata una grande gioia, ma una grande gioia è stato ritrovare quel gatto o quel cane, nostro compagno di vita
«Vi prego, ritrovate il mio gatto, non ho più nessuno,non ho una casa e non ho più nulla, mi è rimasto solo lui». Daniela Tursini implorava così i vigili del fuoco, cercando per cinque lunghi giorni, sotto il campanile di Amatrice, la sua gatta e la chiamava senza stancarsi, forse poteva essere ancora viva.
E’ stata assistita e poi ridata a Daniela che oggi racconta commossa: «Quando è arrivata la scossa sono corsa al piano terra ma quando ho tentato di aprire la porta non ci sono riuscita. C’era qualcosa che la bloccava. Così sono tornata su, ho preso la gatta e ho cominciato ad urlare, poi è arrivato qualcuno con una scala e mi ha aiutata ad uscire dalla finestra, ma in quel momento la micia si era allontanata e non ero più riuscita a trovarla. Il mattino dopo, l’ ennesima forte scossa, ha fatto crollare il resto della casa, seppellendo tutto. ”
I vigili del fuoco sono riusciti a salvarla e prioprio lui, Andrea, il pompiere aquilano ha raccontato questa storia con poche semplici toccanti parole:«il 6 aprile del 2009 ero a casa mia, so bene cosa vuol dire essere terremotati, cosa si prova quando si perde tutto».
La micetta che si vede nelle foto, ha un nome che è tutto un programma: Gioia. Una piccola grande gioia.
E c’è anche la storia di Grimm, un bellissimo pastore tedesco di 5 anni, addestrato dal carabiniere Damiano alla ricerca di persone sotto le macerie, che ha trovato un altro cane vivo, un meticcio che speriamo a quest’ora abbia ritrovato la sua famiglia se non la casa che è crollata…
Animali, esseri umani, nostri amici per sempre. Grazie