Pubblichiamo la traduzione in italiano curata da ife di un testo presentato alla conferenza stampa dello scorso aprile tenutasi a Parigi e organizzata da Shoukria Haidar, Presidente di Negar, associazione femminista afghana.
Il 28 gennaio 2010 il Presidente afghano Hamid Karzai, senza alcuna consultazione preventiva delle istanze politiche né della società civile afghana ha ottenuto, dai 70 paesi partecipanti alla Conferenza di Londra sul l’Afghanistan, l’approvazione di un piano di pace che include la cosiddetta “strategia della mano tesa” e l’attribuzione di un fondo internazionale per sostenere la “reintegrazione” dei talebani.

Tardivamente informata sul progetto del Presidente Karzaï, la società civile afghana (più di 200 associazioni fra cui le associazioni femminili, fra cui [NEGAR->http://www.negar-afghanwomen.org/]) si è ampiamente organizzata , il 25 aprile 2010, per manifestare durante una Conferenza tenutasi a Kabul.

In una “Risoluzione” sono stati interpellati i responsabili politici della Comunità internazionale affinchè prendano coscienza delle conseguenze e della gravità delle decisioni di Londra , presa con leggerezza.
_ Questa mobilitazione ha consentito alcune correzioni ma non è riuscita a fermare il pericolo rappresentato dall’apertura di una negoziazione con le milizie dei talebani.

La grande Assemblea di Kabul, prevista alla conclusione della Conferenza di Londra, divenuta in seguito “Jirga consultiva per la pace” ha riunito 1600 delegati dal 2 al 4 giugno 2010.
_ Sotto la pressione della Comunità internazionale e delle femministe , le donne sono state invitate alla Jirga per una percentuale che si è aggirata intorno al 22% dei partecipanti.
_ Il discorso di chiusura della Jirga ha confermato che i talebani debbano attenersi al rispetto della Costituzione, al cui articolo 22 vengono garantiti i diritti delle donne.

Tuttavia, pur avendo questa Jirga solo potere consultivo , essa, sotto la pressione del governo, ha indicato alcune inquietanti raccomandazioni:
_ rilasciarei prigionieri talebani non ancora giudicati;
_  escludere da subito i talebani dalla lista nera dell’ONU;
_  attivarsi affinchè lo Stato e le forze internazionali assicurino la sicurezza e i diritti sociali (casa,lavoro,salario e formazione) alle milizie talebane.

Quest’ultimo punto, molto incoraggiante per le nuove reclute talebane, ha avuto, per conseguenza e da ogni parte, una recrudescenza degli attentati.
_ Preoccupati da queste raccomandazioni, gli afghani sono pessimisti: non riescono a vedere come il piano di pace promesso dalla Jirga possa essere non solo durevole ma addirittura possibile.
_ Gli importanti progressi resi possibili, dal 2002, dalla presenza di forze internazionali si sono accompagnati, grazie alla società civile, ad importanti azioni in direzione della libertà e dell’eguaglianza fra donne e uomini, fra ragazze e ragazzi: una scolarizzazione che ha coinvolto più di 7 milioni di bambini e per il 45% di bambine, in 25 dipartimenti su 32; accesso agli studi universitari sia per le donne che per gli uomini; il 28% di donne elette nell’assemblea Nazionale e al senato; la creazione di “antenne” del Ministero per le questioni femminili che hanno svolto un lavoro prezioso in tutti i dipartimenti ; rimessa in moto degli organismi istituzionali dello Stato ( Assemblea nazionale, Senato, Ministeri); libertà di parola e di stampa (26 canali televisivi, una significativa presenza di stampa critica, un gran numero di donne giornaliste).

Oggi la situazione si è significativamente degradata. Gli attentati e le violenze non solo continuano a crescere nel sud della paese ma si sono manifestati anche al nord e al centro.
_ Le milizie talebane hanno moltiplicato gli attentati, situato bombe, si fanno esplodere, organizzano massacri ( per esempio la Kabul-Bank a Djalalabad) e lapidazioni (à Kunduz, à Maimana).

Nel 2010, secondo “Afghan Rights Monitor” ci sono stati più di 2400 assassini e 3200 ferimenti.
_ Il Pakistan, a partire dai suoi differenti interessi, in particolare sul ricorrente conflitto con l’ Afghanistan sulle questioni che riguardano le frontiere fra i due paesi – l’antica « linea Durand », che non è più ufficiale dal 1993 – sostiene le milizie talebane , in quanto utili “retrovie” in Afghanistan.

Non solo , le milizie talebane aumentano la loro audacia da una parte grazie alla stanchezza di una parte dell’opinione pubblica internazionale che invita i loro governi a ritirare truppe dall’Afghanistan e dall’altra approfittando del rilancio di immagine prodotta dalla loro onnipresenza nei media internazionali.

I partigiani d’Hekmatyar, alleati delle milizie talebani, cercano di radicarsi sempre più nei differenti dipartimenti creando delle “madrase” nelle quali spingono i giovani a impedire alle bambine e alle ragazze la frequenza scolastica o alle donne l’ingresso nel mondo del lavoro e cercano di sviluppare l’ostilità nei confronti degli stranieri.
_ La produzione di droga e di stupefacenti che sostiene la presenza delle milizie talebane resta così importante da coprire il 90% del fabbisogno internazionale, più che nel passato dunque.

Quanto alla corruzione, contrariamente agli impegni presi dal Presidente Karzaï, essa resta uno dei problemi maggiori del Paese insieme alla povertà, in particolare femminile che porta allo sviluppo della prostituzione, all’aumento dell’utilizzo di manodopera infantile e al numero di mendicanti.
_ Mentre, grazie alla volontà della popolazione afghana e agli aiuti internazionali, si fa di giorno in giorno più visibile l’aumento dei diritti, in particolare di quelli delle donne, (nel campo dell’educazione e più in generale in quello sociale) che significato hanno gli appelli a ritirare le forze internazionali dall’Afghanistan in una situazione nella quale le forze di polizia, l’esercito, la società afghana non sono ancora in grado di contrastare con la dovuta forza le minacce che incombono ancora sul paese?

Sarebbe un incoraggiamento ai talebani e le prime avvisaglie di una loro vittoria che si tradurrebbe in un freno per i diritti delle donne , la pace e la democrazia.
_ E’ una sconfitta per i movimenti femministi , democratici ed umanisti che hanno lottato con convinzione contro l’oscurantismo del regime talebano. Non ripetiamo l’errore del 1992, dopo la caduta del governo sostenuto dai sovietici : dove sono finiti gli impegni presi dopo gli accordi di Bonn?
_ Certo, gli eserciti stranieri devono lasciare l’Afghanistan ma la data della loro partenza deve essere decisa attraverso la concertazione con le Assemblee e con i rappresentanti del popolo afghano.