Quelle eroine delle serie TV che ci aiutano a “fiorire” e a “scavare”. Il nuovo libro di Marina Pierri
Leggo il bel libro di Marina Pierri Eroine. Come i personaggi delle serie Tv possono aiutarci a fiorire pubblicato con Tlon edizioni, subito dopo aver visto tutto d’un fiato The Queen’s Gambit e prima di immergermi nella quarta stagione di The Crown, curiosissima di vedere come verrà raccontata la vicenda di Diana Spencer. La mia lettura è quindi quella di un’appassionata di serie TV e per questo trovo ancor più interessante l’approccio dell’autrice, semiologa e critica televisiva, che affronta il tema della rappresentazione delle donne nella serialità televisiva, riconoscendo nelle nuove modalità di fruizione e nelle narrazioni emergenti sia significati profondi del nostro essere umani che fenomeni sociali di ampio respiro.
Le serie tv, la più attuale forma di entertainment, possono essere solo uno svago, ma anche uno specchio di noi e di ciò che ci circonda, ci spiega l’autrice, ci forniscono un argomento di discussione, di confronto con gli altri per fare supposizioni e prendere posizione. Ma come nasce un’eroina? Quali possibilità le si schiudono davanti? Quale sarà il suo punto d’arrivo?
Da Orange Is The New Black a Skam Italia, Marina Pierri ci accompagna lungo le diverse tappe di un “Viaggio dell’Eroina” attingendo a una vasta letteratura filosofica, cinematografica e psicologica, e compiendo un’operazione ancora inedita, come ci spiega Maura Gangitano nella prefazione: pur parlando del potere delle storie, è proprio la potenza dei personaggi delle serie tv a essere messa al centro, mostrando il loro valore archetipico, che è poi quello che provoca empatia e riconoscimento. Un «libro unico», secondo Gangitano, che a partire dalle categorie del femminismo intersezionale ci restituisce, come dice la stessa autrice, «una fotografia della narrativa televisiva nel presente, nella sua forma a oggi più evoluta».
L’innocente, l’orfana, la guerriera, l’angelo custode, la cercatrice, la distruttrice, l’amante, la creatrice, la sovrana, la maga, la saggia, la folle: questi i personaggi archetipici descritti nel corso dei capitoli, dove a un’Eroina-Guida corrisponde sempre un’Eroina-Ombra, senza che tuttavia la parola “ombra” abbia mai connotati negativi. Ci ritroviamo così al cospetto delle tante protagoniste delle serie TV più seguite degli ultimi anni, seguiamo il loro percorso e la loro complessità. Tuttavia, Pierri ci mette in guardia dalla “trappola dell’identificazione”, introducendoci a quello che, in un articolo apparso su «The New Yorker», Rebecca Mead definisce il «flagello della relatability», cioè l’insieme delle qualità che rende semplice e immediato l’atto di relazionarsi con qualcosa, qualcuna o qualcuno, rischiando di limitare le nostre capacità critiche.
Ma inevitabilmente finiamo per affezionarci di più ad alcuni “archetipi”, a riconoscere in alcune protagoniste quei tratti che tanto ce le hanno fatto amare. È il caso di Lila, protagonista insieme a Lenù de “L’amica geniale”, descritta da Pierri come l’esempio di una Creatrice, la cui caratteristica è una costante tensione verso l’esterno, il richiamo alla luce. Nella storia di Ferrante portata sul piccolo schermo Lila crea senza sosta, ci spiega l’autrice, ma è ossessivamente ostacolata dal potere della gente che la teme, e per questo vuole possederla come fosse una cosa.
Lila è solo uno degli esempi dei modi con i quali si può celebrare il femminile attraverso le storie, storie che sono luoghi in cui “scavare” – ecco un altro verbo potente che usa Pierri – che è questione di sopravvivenza umana. «Il momento in cui iniziamo a immaginare un nuovo mondo e a condividerlo con gli altri attraverso una storia – ci suggerisce infine l’autrice – è il momento in cui un nuovo mondo può effettivamente arrivare.»
MARINA PIERRI, scrittrice e critica televisiva, collabora con numerose testate tra cui Corriere della Sera.
Laureata in semiotica, si occupa di linguaggi televisivi e rappresentazione di genere nei media audiovisivi, insegna, è co-autrice del podcast dedicato a Sex and the City Tutte col Tutù, è co-fondatrice e direttrice artistica
di FeST – Il Festival delle Serie Tv di Milano. Ha partecipato alle antologie Tutte le ragazze avanti! (ADD) e The Game Unplugged (Einaudi).
Marina Pierri, Eroine. Come i personaggi delle serie Tv possono aiutarci a fiorire, edizioni Tlon 2020