Radiografia di una cultura fallocentrica
Berlusconi e berluschini, tutti “ganimedi”, di cui si sono invaghite giovani donne che a dir di un certo galantuomo detto Piero Ostellino editorialista del Corriere della Sera, sarebbero tutte ben felici di stare sedute sulla loro fortuna. “{E questi sono li adulatori, delli quali le corti sono piene…..}” (Niccolò Machiavelli-Il principe)
E qui vien fuori l’invidia di certi maschi trogloditi, che, frustrati dal non possedere certe bellezze, si debbono accontentare di essere dei semplici corrotti, che banalmente sanno solo mentire, svendere a chiunque gli fornisca uno straccio di prebenda, la propria anima, più orribilmente mostruosa di quella di Dorian Grey, nonché quel brandello di cervello che l’involuzione della specie maschilista ha tristemente degradato nelle loro teste vuote, anzi, piene di “maschia inferiorità”.
Sì, perchè mentre loro si affannano a decantare le virtù sessuali (sic!) di un anziano e decadente libertino, con pretese da Ganimede, qualcuno dovrebbe spiegar loro, che la prostituzione non è una questione di genere.
Che “loro”, sono prostituti quanto e più delle donzellette che deliziano il regale augello del Presidente, e pure quelle che, rivestendo cariche istituzionali che diverrebbero molto “improbabili” in caso di caduta dell’impero, devono digrignare i denti per conservare una immeritata, o perlomeno inadeguata, collocazione.
Forse il “vecchio” collega giornalista appartiene alla folta schiera di maschi italici abituati a ragionare con una sola delle teste che possiedono.
_ Di certo non la più evoluta, vista la bassezza e la banalità del ragionamento, e che, a forza di inginocchiarsi davanti alla “fortuna” delle donne, comincia ad avere qualche problema a mantenere la posizione eretta che spetta all’ Homo Sapiens.
Le esternazioni di tali ometti, forse da un punto di vista della legge, non configurano l’apologia di reato, ma ai sensi del mio comune sentire si.
_ Come se non se ne avesse abbastanza dell’esibizionismo di una sessualità ossessivo-compulsiva del Presidente, sbandierata anche in situazioni pubbliche, come per esempio la visita di Berlusconi in Albania, dove il rappresentante della parte peggiore dell’Italia, ha invitato il Capo di Stato albanese a non inviare più in Italia i barconi carichi di migranti, salvo quelli carichi di belle ragazze, che sono sempre gradite.
_ E certo, fosse per lui (e i suoi numerosi sudditi) l’Italia potrebbe diventare il più grande bordello del mondo.
Il dramma di questo triste tempo che stiamo vivendo, è che le esternazioni dei Berluscones e dei Ostellinos, non sono estemporanee ed incongruenti.
_ Sono metodici, costanti e coerenti, a dimostrare che non nascono casualmente da circostanze e occasioni, bensì sono radicati in una solida concezione delle donne e del loro posto nella società, in una più generale e solida visione del mondo; cioè nella cultura di un paese. Una cultura vasta, ben più vasta del suo elettorato, di cui si sentono parte sia uomini che donne, largamente condivisa.
La cosa certa è che Berlusconi ha il merito di aver fatto emergere quella che in biologia viene definita “struttura microtrabecolare”, cioè una struttura interna che da corpo e sostanza alla cellula, facendo questo paradigma con la società italiana, possiamo dire che questa visione misogina e degradante della donna, è appunto la struttura microtrabecolare della nostra società.
Una società, quella italiana, che da per scontata la “secondarietà” delle donne, sul piano politico e sociale, la cultura di Berlusconi, non è diversa da quella della maggioranza degli italiani. Anche molte donne stanno in questa dimensione, in primis la figlia del premier che ha la faccia tosta di definire orribile il fatto che Saviano abbia dedicato la laurea onoris causa ai magistrati. Evidentemente la parola giustizia alla signora, come a papi, fa venire l’orticaria.
Al nostro Sire in preda alla demenza senile, vanno i ringraziamenti di tutte quelle donne che lavorano, studiano, arrancano per conquistare nella società un posto dignitoso, ma che se osano lamentarsi, viene consigliato (da lui), di sposare un uomo facoltoso. Ma diciamoglielo che anni or sono uomini decisamente più evoluti, John Stuart Mill, e Russell, dissero che un matrimonio di convenienza, altro non è che una forma legalizzata di prostituzione.
Ma il punto è che per il Premier, la prostituzione, non è tale; in questo è un riformista. A suo vedere, tutte le donne sono prostitute, come ha detto il fido Lele Mora: “paese che vai zoccola che trovi”.
_ Ma sia chiaro che per loro questo non rappresenta un segno di inferiorità costitutiva, tantomeno il segno di una violenza sociale; secondo questa concezione, le donne sono “imprenditrici del proprio corpo”.
A tal proposito, è perfettamente logico che coloro che meglio hanno saputo gestire la “transazione “commerciale, siano imposte al paese nella rappresentatività parlamentare. Strategico, lo definirei dal punto di vista delle pari opportunità.
_ La cosa importante, in questa nuova forma di machismo, è che la prostituta rimanga confinata al ruolo di partner nel business, e che rispetti le regole del mercato.
Questo è quanto basta a far si di non essere disprezzata; però, se la malcapitata è una donna che non rientra in questo schema (vedi l’onorevole Bindi), lo sconcerto dell’ometto è evidente, e perfettamente in linea con il suo tempo.
Non dimentichiamo il ruolo della cultura delle classi dominanti nell’imprimere orientamenti e direzioni agli sviluppi culturali di una nazione, e qui possiamo scorgere i comportamenti che definiscono il nuovo machismo, la concezione fallocentrica e fallocratica della nostra società, per la quale il fatto di non essere un amatore eccezionale, non va certo ad inficiare il valore del maschio, è sufficiente che egli abbia abbastanza denaro per divenire un amatore eccezzionalmente e costosamente impasticcato.
Ne deduciamo che il valore di un uomo sta nel danaro, che ha tutto, e solo nel danaro, il potere che ad esso è collegato. Questo è l’uomo target.
Fortunatamente gli italiani e le italiane, non si rispecchiano tutti in questo misero modello. Ma purtroppo, se così è il maiale più ricco d’Italia e del mondo, e ha intorno a lui un entourage di persone simili a lui, io credo si ponga un serio problema.
Il problema è che le donne (e quella parte di uomini che non si riconosce in questo modello) devono tornare ad assumersi le proprie responsabilità.
_ Tornare a fare un’analisi della nostra situazione, perchè siamo scivolate indietro nella vecchia impostazione.
Siamo passati dal modello del padre che era padrone delle figlie e impediva loro di scegliere che vita vivere, imponendo il dualismo vergine/puttana, al modello attuale del padre che auspica che la figliola vada a letto con il Presidente del Consiglio per una giusta causa economica.
In pratica siamo cadute dalla padella alla brace, questo perchè se con il primo femminismo si aveva l’ambizione di cambiare il mondo, nella convinzione di renderlo più agevole per le donne, e che questo volesse dire renderlo migliore per tutti, oggi il focus si è spostato: non si desidera un mondo diverso, ma una diversa collocazione per le donne nel mondo così com’è. Dove pare che per le donne che ambiscono a posizioni di rilievo, l’unica via d’uscita sia quella di dover essere: “così come tu mi vuoi”.
L’unica via d’uscita è ricominciare a studiare gli uomini. Dal punto di vista delle donne. Ricominciare a pensare e ad agire come se fosse possibile cambiare il mondo, e produrne uno in cui le donne non siano più umiliate e offese.
_ Questo è orribile cara Marina, figlia di cotanto padre, se non si comprende il senso delle cose nella loro eclatante evidenza, de che stamo a parlà? Farebbe più bella figura a stare zitta, la rampolla.
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