Rete per la Parità: dalle sentenze alle riforme 60 anni NON SONO BASTATI
Dalle sentenze alle riforme
60 anni NON SONO BASTATI
e la Rete per la Parità prosegue nel suo impegno iniziato 10 anni fa.
Nel 2020, 60mo anniversario della sentenza della Corte costituzionale n. 33 del 13 maggio 1960 che aprì alle donne le principali carriere pubbliche, è stato costituito, su iniziativa della Rete per la Parità, di Daniela Monaco e di Carla Mazzuca, il Comitato 603360 per promuovere, come già dieci anni fa, eventi in tutta Italia. Non formali celebrazioni ma occasioni per riflettere sull’attualità, con uno sguardo al passato proiettato verso il futuro, e per individuare le strategie utili al raggiungimento degli obiettivi riguardanti la parità formale e sostanziale tra donne e uomini.
Le celebrazioni proseguiranno fino al 13 maggio 2021 per recuperare i mesi perduti a causa della Pandemia.
Al Comitato hanno aderito già 54 tra Enti, Università e Associazioni femminili e miste, tra i quali quelli della Rete per la Parità, ancora una volta insieme per lo scopo comune.
Sono in fase di avanzata organizzazione numerosi eventi che si aggiungeranno a quelli già svolti e forniremo notizie aggiornate anche sul nuovo sito del Comitato.
Nel 2020 abbiamo celebrato anche i 10 anni della Rete per la Parità e ci sono state altre importanti ricorrenze a carattere nazionale e mondiale: sono trascorsi 45 anni dalla riforma del diritto di famiglia, 25 dalla Conferenza internazionale delle donne a Pechino e 5 dell’Agenda ONU per lo sviluppo sostenibile 2030 che tra i 17 Goal prevede l’obiettivo 5 Parità di genere.
Un anno scandito da importanti incarichi per la prima volta ricoperti da donne: prima vicepresidente USA, prima presidente della Commissione europea e, in Italia, prima presidente della Corte costituzionale (elette nel dicembre 2019, come la prima premier finlandese). Tutte consapevoli di essere apripista, di aver rotto un soffitto di cristallo e tutte accomunate dalla speranza in un futuro senza discriminazioni.
E tante scienziate, mediche, infermiere sono state e sono in prima linea per affrontare e combattere la pandemia che ha evidenziato i rischi incombenti per l’intera umanità (leggi qui), denunciati più volte dalle donne, in particolare dalla giovanissima Greta Thunberg. Stiamo affrontando la crisi ambientale, sanitaria ed economica esplosa, dopo secoli d’illusoria speranza, nel progresso perseguito da una maggioranza di uomini al potere, motivata da risultati immediati, senza nessuna preoccupazione per il futuro.
Ora è il turno delle donne, fattore di cambiamento e motivate a un futuro migliore per le prossime generazioni.
Eppure il traguardo della parità è ancora lontano, prevale l’abuso di posizione dominante degli uomini di potere, non sono bastati così tanti anni, scanditi in Italia e nel mondo da un continuo impegno del movimento delle donne e da riforme legislative. E’ il momento d creare alleanze con gli uomini illuminati, schierati al nostro fianco.
La Rete per la Parità in questi 10 anni ha realizzato una serie d’iniziative, anche in via giudiziale, per ridurre i lunghi tempi previsti per raggiungere in Italia la parità formale e sostanziale sancita dalla nostra Costituzione 72 anni fa.
Ne abbiamo dato notizia di volta in volta sul sito e sui social e qui segnaliamo solo le 3 iniziative che richiederanno il nostro impegno prioritario nel 2021: la riforma del cognome, per una RAI attenta al ruolo e all’immagine delle donne, e per un linguaggio non sessista. Senza trascurarne molte altre, come la riforma del CSM. (Vedi le attività della RxP)
E in questi giorni segnati da un feroce femminicidio, vogliamo ricordare anche che lo scorso 25 novembre, Giornata intenzionale contro la violenza sulle donne, non essendo possibile organizzare, o partecipare a eventi e cortei, abbiamo lanciato dalla nostra pagina Facebook una piccola ma significativa iniziativa, l’invito a fotografarsi con indosso qualcosa di arancione e le foto sono state pubblicate il 10 dicembre, giorno finale della campagna internazionale Orange the world. link
Nonostante tutto, speriamo che nell’anno che verrà paradossalmente la tripla emergenza AMBIENTALE, SANITARIA ED ECONOMICA porti a una svolta positiva: si prospetta una ripresa “sostenibile, giusta e resiliente” e quindi una maggiore attenzione alla condizione delle donne. L’UE è capofila in questo impegno, grazie alla Commissione europea, presieduta da Ursula von der Leyen, che ha finanziato il Next Generation Fund
Anche in Italia si intravvede un cambiamento: il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, nel dare l’avvio al G20 del 20, ha dichiarato che il programma della presidenza italiana per promuovere una ripresa sostenibile, inclusiva, resiliente», sarà incentrato su tre pilastri: “Persone, Pianeta e Prosperità”.
Da qui derivano alcuni obiettivi di medio e lungo termine:
- ristabilire l’equilibrio fra persone e natura
- empowerment femminile
- affrontare la povertà, le disuguaglianze vecchie e nuove
- favorire la transizione energetica
- combattere i cambiamenti climatici
- sfruttare le immense opportunità offerte dalla digitalizzazioni
- rafforzare il sistema commerciale globale
Inoltre Linda Laura Sabbadini, statistica e editorialista che in questi 10 anni è sempre stata attenta alle iniziative del movimento delle donne e quindi anche alle nostre, presiede il Women 20 (W20). link Il gruppo d’impegno ufficiale di donne, indipendente dai governi, che ha il compito di garantire che le considerazioni di genere siano integrate nelle discussioni del G20 e inserite nella dichiarazione sulle politiche e gli impegni dei leader del G20, per promuovere l’uguaglianza di genere e l’emancipazione economica delle donne.
Un’ottima partenza, insieme al fatto che tra le sei componenti figurano le rappresentanti di due associazioni aderenti alla Rete per la Parità: SOROPTIMIST INTERNATIONAL e ZONTA INTERNATIONAL e che vi collabora Daniela Colombo, esperta delle questioni internazionali, con la quale condividiamo da anni l’impegno della Rete per la Parità nell’ASviS- Alleanza Italiana per lo sviluppo sostenibile per l’obiettivo 5- Parità di genere dell’Agenda ONU 2030.
Preoccupa invece la partita aperta, preoccupante causa di destabilizzazione e ritardi, sulla scelta e gestione dei progetti da finanziare con i fondi del NEXT Generation EU, quei 209 miliardi che, come il presidente del Consiglio ha dichiarato, sono la sfida della vita. Nonostante ciò sembra cadere nel vuoto la richiesta della destinazione del cinquanta per cento a progetti riguardanti la condizione delle donne, lanciata a livello europeo con Half of it ripresa in italia con la lettera al Governo , sottoscritta anche dalla Rete per la Parità e da molte delle associazioni aderenti. C’è poco da sperare fino a quando non sarà raggiunto HALF of them, la presenza paritaria per la quale deve proseguire il nostro impegno.
Tante altre considerazioni si potrebbero fare su questo passaggio d’anno che non è più solo una data che cambia sul calendario, ma ci fermiamo qui.
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