Gli attivisti del Gruppo EveryOne hanno ricevuto negli ultimi anni
numerosissime segnalazioni di abusi su donne di etnia Rom, anche
giovanissime. A causa della vergogna, le vittime Rom non denunciano
mai i loro aggressori. Spesso, per lo stesso motivo, non è possibile
neppure condurle in ospedale. Oltre agli stupri, le donne Rom
subiscono spesso aggressioni razziste e maltrattamenti da parte di
intolleranti o anche di uomini in divisa.
Il 25 novembre, si celebra la Giornata
Mondiale contro la violenza sulle donne. Si tratta di una delle più
vili e barbare violazioni dei Diritti Umani e colpisce milioni di
donne ogni anno.
_ L’anno scorso Amnesty International ha pubblicato il volume
“[Il terrore dentro casa->http://www.amnesty.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/168]”, per ricordare che i
crimini di stupro e violenza sule donne avvengono quasi sempre fra le
pareti domestiche.

Sempre l’anno scorso il Consiglio di sicurezza
dell’Onu ha votato all’unanimità la [risoluzione 1820->http://www.corriere.it/cronache/08_giugno_20/stupro_onu_testo_risoluzione_5452d4ac-3ef1-11dd-ae8f-00144f02aabc.shtml], in cui lo stupro
è condannato come “arma di guerra”.

E’ importante combattere la
violenza sulle donne dove essa avviene e non strumentalizzarla, come
fanno spesso – soprattutto in Italia – i politici e la stampa
intollerante.

Come nel Medioevo, in Italia le violenze sulle donne
vengono attribuite allo straniero, al Rom, al senzatetto. Servizi
televisivi, locandine elettorali, articoli sui quotidiani nazionali
diffondono questa pericolosa calunnia, mentre le Istituzioni
distolgono risorse dai veri luoghi in cui avvengono queste odiose
violenze, per illudere la popolazione di un impegno – inesistente – a
favore della donna e contemporaneamente fare propaganda razzista e
xenofoba. Si tratta di un ulteriore stupro: lo stupro della verità,
della civiltà, della dignità della donna.

Il Gruppo EveryOne desidera
inoltre ricordare nella Giornata Mondiale contro la violenza sulle
donne la tragedia degli abusi contro le donne di etnia Rom in seguito
agli sgomberi e agli allontanamenti, che spesso le mettono in mezzo
alla strada senza i loro padri e mariti, i quali vengono privati della
libertà senza colpa, accusati dei soliti reati attribuiti ai Rom:
occupazione di stabili fatiscenti, accattonaggio molesto, resistenza a
pubblico ufficiale, schiamazzi ecc.

Gli attivisti del Gruppo EveryOne hanno ricevuto negli ultimi anni
numerosissime segnalazioni di abusi su donne di etnia Rom, anche
giovanissime.
_ A causa della vergogna, le vittime Rom non denunciano
mai i loro aggressori. Spesso, per lo stesso motivo, non è possibile
neppure condurle in ospedale.

Oltre agli stupri, le donne Rom
subiscono spesso aggressioni razziste e maltrattamenti da parte di
intolleranti o anche di uomini in divisa.

Casi emblematici sono
l’assassinio da parte di un gruppo razzista delle piccole Lenuca
Carolea ed Eva Clopotar, di sei e undici anni, bruciate vive nel rogo
di Livorno, nell’estate del 2007; il pestaggio della sedicenne Neli
Grancea, in stato di gravidanza, avvenuto a Rimini nel giugno scorso,
di fronte a decine di passanti indifferenti; la tragedia di Veta ed
Elena, giovani Rom in gravidanza che hanno perso i loro bambini, a
causa dello shock, durante la terribile operazione di sgombero
compiuta dalle autorità di Pesaro il 25 febbraio 2009.

Ma l’elenco di
tali atrocità, sempre impunite, comprende centinaia di casi.