Rifiuti e riciclo – Nargis Latif, la donna pakistana che trasforma la spazzatura in edilizia
Tante gentili signore e signori della nostra Amministrazione Italiana Rifiuti, avrebbero tutto da imparare da Nargis Latif, non “smaltendo” questo nome.
Nargis Latif (video) racconta che circa 30 anni fa, mentre i figli e il marito erano al suo capezzale, nell’ospedale della città di Karachi (Pakistan meridionale) morente e immersa nel dolore, fece una promessa: “Ho pregato Dio di salvarmi quel giorno, se fossi sopravvissuta avrei fatto qualcosa per rendere il mondo un posto migliore”.
Nargis è da tempo convinta che l’accumulo di rifiuti solidi e spazzatura nelle strade e nelle aree pubbliche di Karachi possano diventare oro, perché se vengono lasciati dove stanno, rappresentano solo una seria minaccia per la salute pubblica e la qualità della vita urbana.
Consapevole che le autorità pubbliche competenti non dispongono delle risorse necessarie per una soluzione efficace dell’enorme problema “mondezza”, si è impegnata con instancabili sforzi per sviluppare alternative, metodi economicamente sostenibili di smaltimento dei rifiuti e per incoraggiare gli individui e le imprese private ad adottare soluzioni “amichevoli” per lo smaltimento dei rifiuti.
Nargis si è concentrata nello studio di procedure semplici ed efficaci per la conversione della spazzatura, non solo per prevenire l’accumulo della stessa negli spazi pubblici ma anche per fornire fonti di reddito che stimolino l’impegno dei privati nel processo di rimozione dei rifiuti. A Karachi, ha creato bancarelle per l’acquisto di rifiuti secchi riciclabili (ad esempio, vetro, carta, plastica e metallo) attraverso gruppi di comunità, organizzazioni religiose e associazioni di spazzini.
Nargis Latif è cresciuta in una famiglia di classe medio bassa, ha cercato di lavorare nel giornalismo e dopo dieci anni di lavoro in questo campo è diventata sempre più convinta che i problemi dello smaltimento dei rifiuti a Karachi stessero assumendo proporzioni critiche e non ricevessero l’attenzione che meritavano. Di conseguenza, nonostante la resistenza da parte della sua famiglia, ha deciso di abbandonare i suoi progetti giornalistici e di dedicare le sue energie alla ricerca di modi creativi ed efficaci per affrontare lo smaltimento dei rifiuti, creando la ong Gul Bahao.
Gul Bahao è nata circa 22 anni fa con un “esercito” di più di 70 ragazzi dall’Uzbekistan, che ha contribuito a raccogliere plastica, verdure e bucce di frutta, e altro materiale provenienti da tutta Karachi.
E’ sposata e ha tre figli. Nargis ha proseguito il suo lavoro, smaltimento dei rifiuti e sensibilizzazione ambientale, con un sostegno finanziario molto limitato: “Non è stato facile. Ho dovuto chiedere prestiti e perfino mendicare, ma per questo risultato ne è valsa la pena“.
A parte i proventi dai banner pubblicitari commerciali nelle sue bancarelle di rifiuti secchi, ha sviluppato le iniziative sopra descritte come un lavoro d’amore. Considera sé stessa, come una ricercatrice indipendente, impegnata in una continua scoperta di nuovi e migliori modi per convertire i rifiuti, in materie prime, economicamente utili. A Karachi, vengono prodotte 12.000 tonnellate di mondezza in un giorno: con il suo “team di ambientalisti”, Latif escogita modi di utilizzare i rifiuti per creare case, serbatoi d’acqua, foraggi per il bestiame e compost, ricoveri per tavoli, sedie e servizi igienici.
Vengono formati dei “mattoni” che vengono poi legati insieme per creare il prodotto finito. Per i pilastri dei rifugi, i mattoni sono legati con pali in legno, montati su profonde buche nel terreno.
La maggior parte dei finanziamenti sono venuti da Latif stessa o da sovvenzioni che il progetto ha ricevuto lungo la strada.
“Non è stato facile. Ho capito che dovevo dedicare tutta la mia vita a questo progetto. E una volta che ci si impegna, non si può tornare indietro.”
Un tipo di rifugio fu utilizzato per ospitare gli sfollati a causa del terremoto del 2005 in Pakistan, Latif dice che dal 2005, più di 150 di queste strutture sono state fatte e consegnate in tutto il Pakistan.