Riflettere su violenza e non violenza; i mercoledì di “Lumina” ed “Erinna” a Vasanello (Vt)

(Estratto di Martina Lorenzi del comunicato del Centro di ricerca per la pace di Viterbo)

L’associazione “Lumina” promuove una serie di incontri su tematiche sociali, nei mercoledì di novembre, presso la Biblioteca comunale di Vasanello (Vt), il primo dei quali si è svolto il giorno 6 sul tema “Violenza e nonviolenza”; un dibattito “approfondito e appassionante” con il centro antiviolenza “Erinna” di Viterbo, presenti le fondatrici e ventennali animatrici, Valentina Bruno ed Anna Maghi, cui ha dato un’importante testimonianza la mediatrice interculturale LukusaTshiela.

In apertura, Andrea Costanzi, ideatore e referente di “Lumina”, ha descritto l’associazione “nata per volontà di otto ragazzi di Vasanello con il principale obiettivo di coinvolgere coetanei/e e persone di altre età nell’affrontare importanti tematiche sociali (es. Bullismo, Discriminazione Sociale, Educazione civica, Educazione sessuale, Dipendenza, Violenza e altre tematiche) e valorizzare usi, costumi e territorio vasanellese.”

Tre, in sintesi, le considerazioni emerse nell’incontro:

La prima: “contrastare la violenzain modo concreto e coerente, nitido e intransigente, assumendo il lascito di alcune imprescindibili pensatrici (Rosa Luxemburg, Virginia Woolf, Simone Weil, HannahArendt)” ed esaminando “alcune esperienze storiche novecentesche per desumere le caratteristiche della violenza e le ragioni antropologiche della necessità e urgenza di opporsi.”

La seconda: “uscire dalla subalternità alla violenza compiendo la scelta della nonviolenza, che è lotta concreta e coerente, nitida e intransigente, contro la violenza. Muovendo da un’interpretazione dei concetti gandhiani di ahimsae satyagraha, e facendo perno sulla “regola aurea” di tutte le grandi tradizioni di pensiero (<agisci nei confronti delle altre persone così come vorresti che le altre persone agissero verso di te>), nell’incontro si è cercato di delineare alcune caratteristiche della nonviolenza e le ragioni antropologiche della necessità e urgenza di porla alla base dell’agire personale, sociale, politico.”

La terza: “la necessità di “riconoscere e denunciare che la prima radice e il primo paradigma di ogni violenza è l’oppressione maschile sulle donne.” Non vi è perciò la possibilità“di sconfiggerla, difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani, liberare l’intera umanità dall’oppressione, costruire una societàconviviale della responsabilità e della solidarietà, difendere dalle devastazioni e dalla distruzione quest’unico mondo vivente casa comune dell’umanità intera, se non si contrasta e sconfigge il maschilismo.”

L’associazione e centro antiviolenza “Erinna” è un luogo di comunicazione, solidarietà e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perché ledono l’inviolabilità del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Progetta e realizzazione di percorsi formativi e informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. È un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile; organizza seminari, gruppi di studio, eventi einterventi nelle scuole; offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Finalizzato a contrastare la violenza di genere per costruire cultura e spazi di libertà per le donne,il centro ha una segreteria attiva 24 ore su 24 e offre colloqui; consulenza legale con possibilità di assistenza in gratuito patrocinio; attività culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne è ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perché in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta, lo fanno nella convinzione che le donne rappresentino una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignità: solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le società più avanzate. L’intento è di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignità e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarietà con altre donne. La solidarietà fra donne è fondamentale nel contrasto alla violenza.

 

Info: Centroantiviolenza delle donne di Viterbo “Erinna”: bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042; vaglia postale ad “Associazione Erinna – Centro antiviolenza”, via del Bottalone 9, 01100 Viterbo; Tel.: 0761342056; e.rinna@yahoo.it; onebillionrisingviterbo@gmail.com, f.b. associazioneerinna1998; è possibile destinare al Centro antiviolenza “Erinna” il 5 per mille inserendo nell’apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il c.f. 90058120560.