Riforma dei trattati UE: il Parlamento europeo approva la proposta
Mercoledì 22 novembre il Parlamento europeo ha approvato con 305 voti favorevoli, 276 contrari e 29 astensioni una proposta che, nascendo direttamente dalla Conferenza sul Futuro dell’Europa, richiede la modifica dei Trattati dell’Unione europea e che chiede al Consiglio europeo di convocare una Convenzione di riforma dei Trattati.
La proposta di riforma prevede un sistema “più bicamerale” per evitare situazioni di stallo, attraverso il voto a maggioranza qualificata e l’uso della procedura legislativa ordinaria; il riconoscimento al Parlamento di un pieno diritto di iniziativa legislativa e del ruolo di co-legislatore per il bilancio a lungo termine e una revisione delle norme sulla composizione della Commissione, rinominata “esecutivo europeo” (www.europedirect.comune.fi.it).
Il Presidente della Commissione, che dovrebbe ricevere la nomina del Parlamento e l’approvazione del Consiglio, potrà scegliere i propri Commissari tenendo conto dell’equilibrio geografico e demografico, per garantire una maggiore trasparenza in seno al Consiglio e la creazione di meccanismi di partecipazione adeguati, per dare più voce ai cittadini.
Sempre nell’ottica del rafforzamento degli strumenti democratici, la proposta prevede l’introduzione del pieno diritto di iniziativa legislativa per il Parlamento e di strumenti di democrazia diretta, inclusa la possibilità di avere dei referendum europei.
Dopo la Conferenza sul futuro dell’Europa e in un contesto di crisi e sfide senza precedenti, i deputati presentano le loro proposte per cambiare l’UE.
La relazione, preparata da cinque correlatori che rappresentano un’ampia maggioranza in Parlamento, è stata quindi approvata. La risoluzione che l’accompagna è stata approvata con 291 voti favorevoli, 274 contrari e 44 astensioni. Il Parlamento chiede riforme che rafforzino la capacità dell’UE di agire e diano più voce ai cittadini.
I deputati chiedono maggiori competenze dell’UE in materia di ambiente. Inoltre, propongono di rendere le competenze nei seguenti settori (attualmente di competenza esclusiva degli Stati membri) di competenza condivisa: salute pubblica (in particolare le minacce per la salute a carattere transfrontaliero, compresa la salute sessuale, riproduttiva e i relativi diritti), protezione civile, industria e istruzione.
Infine, auspicano una maggiore collaborazione tra UE e Stati membri anche in quegli ambiti in cui le competenze sono già condivise (come energia, affari esteri, sicurezza esterna e difesa, politica delle frontiere esterne e infrastrutture transfrontaliere).
il Consiglio europeo ha convocato una Convenzione per la revisione dei trattati su richiesta del Parlamento.
L’iter era già stato avviato qualche anno fa. Il 10 marzo 2021 il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, il primo ministro portoghese António Costa, a nome del Consiglio dell’UE, e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen hanno firmato la dichiarazione comune sulla Conferenza sul futuro dell’Europa, consentire a tutti gli europei, di esprimere la loro opinione su ciò che si aspettano dall’Unione europea e di svolgere un ruolo nell’immaginare il futuro dell’Unione. Il loro compito era coinvolgere migliaia di cittadini europei come pure soggetti politici, partner sociali, rappresentanti della società civile e principali parti interessate, conformemente all’articolo 16 del regolamento interno della Conferenza. Il 9 maggio 2022, dopo mesi di intense discussioni, la Conferenza ha concluso i suoi lavori, presentando alle tre istituzioni dell’UE una relazione sul risultato finale comprendente 49 proposte, che riflettono le aspettative dei cittadini europei su nove argomenti: Un’economia più forte, giustizia sociale e occupazione; Istruzione, cultura, gioventù e sport; Trasformazione digitale; Democrazia europea, Valori e diritti, Stato di diritto e sicurezza; Cambiamento climatico e ambiente, Salute; L’UE nel mondo; Migrazione.
La Conferenza è stata un’esperienza di democrazia deliberativa transnazionale. Ha inoltre dimostrato la sua rilevanza e importanza storiche nel contesto della pandemia di COVID-19 e dell’aggressione russa dell’Ucraina. È il risultato di una determinazione da parte delle istituzioni dell’UE, degli Stati membri, dei cittadini europei, a discutere delle sfide e delle priorità dell’Unione europea e a introdurre un nuovo approccio al progetto europeo.
L’obiettivo generale della Conferenza sul futuro dell’Europa era quello di preparare l’Unione europea alle sfide attuali e future offrendo ai cittadini l’opportunità di esprimere le loro preoccupazioni e ambizioni e, di fornire orientamenti per il futuro.
La conclusione della Conferenza sul futuro dell’Europa ha dato inizio a una nuova fase: quella di dare seguito alle oltre 320 raccomandazioni prodotte. Dal punto di vista giuridico, le modalità di attuazione delle raccomandazioni della Conferenza richiede modifiche ai trattati dell’Unione europea (UE). Gli attuali Trattati dell’UE, che sono il frutto di riforme successive avvenute negli ultimi 35 anni, possono essere modificati con la procedura ordinaria che può essere utilizzata per modificare qualsiasi parte dei Trattati. La procedura di revisione semplificata può essere utilizzata solo per modificare aree limitate delle politiche dell’UE, il titolo III del trattato sul funzionamento dell’Unione europea, o le regole decisionali del Consiglio. Le raccomandazioni della Conferenza sul futuro dell’Europa, le recenti crisi internazionali e gli sviluppi politici potrebbero determinare una riforma più profonda dell’UE, come suggerito dal Parlamento europeo (www.europarl.europa.eu.it).