Riprendiamoci il presente, che al futuro poi ci pensiamo
Tutta energia pura quella in movimento per il 12 maggio 2012, si è data appuntamento a Cosenza, in Piazza XI Settembre per dare forma al flashmob Mob_basta al precariato.”Riprendiamoci il presente, che al futuro poi ci pensiamo”, è uno degli slogan del movimento che rinvia ad un “qui ed ora” impellente, improcrastinabile.
Il gruppo di discussione nato da una settimana su Facebook #OIL #oltreiilabirinto, conta circa 2000 iscritti, ma proviene da un gruppo di discussione ancora più esteso di oltre 5000 membri: il mondo di Lucia.
Tutto prende l’avvio dalla lettera della madre di una giovane donna cosentina che lo scorso aprile si è tolta la vita, precipitando giù sulla strada, nel cuore della città, sconvolgendo il quotidiano familiare e cittadino. Ma qualcosa accade quando si rompe un equilibrio, seppure precario come quello meridiano.
All’improvviso è come se cambiasse lo sguardo, il punto di vista sulla realtà, le posizioni sembrano assumere una dimensione eccentrica rispetto ad un attimo prima.
La mamma della giovane donna prende la parola, scrive una lettera ad un quotidiano locale. Le sue parole sono forti, di denuncia, di proposta, invita i giovani e le loro madri a svegliarsi e contrastare un sistema corrotto da cui sua figlia laureata in ingegneria con 110/110 si è suo malgrado congedata.
_ La ragazza ha “un solo
difetto: portare un cognome anonimo e credere nella meritocrazia”.
Le sue parole invitano ad uscire dal silenzio e da lì . prende forma un movimento in progress eterogeneo per età, idee politiche ed estrazione sociale.
_ Il dolore profondo regala a volte una lucidità improvvisa ed inaspettata che
squarcia i veli di cui è ricoperta la realtà.
Spesso si tratta di un momento fugace in cui ci sembra di aver capito tutto di noi e del contesto in cui viviamo. Poi il dolore ha il sopravvento e i veli ad uno ad uno si richiudono sopra la nostra testa e ne avvertiamo tutto il peso.
Alla mamma di Lucia bisognerà dimostrare vicinanza nel tempo, quando i riflettori si saranno spenti, bisognerà ringraziala per il suo incredibile coraggio mostrato nel momento del dolore, e bisognerà comprendere i motivi per cui, adesso, è voluta ritornare nel silenzio.
Ma le parole sono pietre e rimangono lì a futura memoria, a ricordare il veli
squarciati che ricoprivano la nostra mediocre realtà e che hanno regalato a tutti noi un’indignazione mista a coraggio che domani ci porterà a scendere in piazza XI settembre per dire[ MOB_BASTA!->http://www.youreporter.it/video_MANIFESTAZIONE_PRECARIATO_COSENZA]
Non sarà facile mantenere nell’aria questa brezza leggera che ci ha fatto ritrovare in un pomeriggio accaldato di primavera tutti insieme, in circolo, uniti da una speranza, da un sogno di mettere in piedi un mondo diverso, dove trovano agio ragazze studiose ed anziane signore, uomini di mezza età e i giovani padri.
C’è ansia nell’aria come al solito di protagonismo, le paure che qualche politico all’ultimo momento metta il cappello sul movimento si intensificano, gli spettri del passato riecheggiano, le telecamere distorcono e cambiano la realtà attraverso le potenti lenti dei loro obiettivi, come sempre allargano e restringono dettagli non sempre significanti.
_ E’ il frutto avvelenato di un ventennio falso e corrotto che ci
ha abituato ad una realtà che si trasforma in cast, ed ad un cast che vuole
divenire realtà.
Ma domani sarà bello state tutti insieme in piazza con le nostre differenze, con le nostre speranze.
Il resto si vedrà, se verrà fuori un’agenda all’altezza di questi tempi cupi,
un’agenda coraggiosa che accolga le differenze e le tenga insieme in un magma
creativo teso a modificare la realtà. Lo vedremo strada facendo.
Una cosa è certa non si torna indietro.
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