ROMA . 200.000 ALLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE DI OGGI – SOLO UN PRIMO PASSO
La manifestazione a Roma, ‘Non una di meno” ha visto migliaia di donne ma anche di uomini scendere in piazza per dire No alla violenza contro le donne. Alle 14, ora della partenza, a Piazza delle Repubblica già era difficile spostarsi. Dunque decine e decine di migliaia già alla partenza. Un avvio reso difficile dalla strettoia di una strada che avrebbe portato poi il corteo in via Cavour. Il corteo aperto da tutte donne era seguito da un enorme camion dal quale venivano lanciati slogan e musica. Poi una fiumana di persone: donne e uomini di ogni età. Una marea che si è andata via via ingrossando costringendo il corteo ad arrivare in piazza San Giovanni più tardi del previsto. Quasi 200 mila persone hanno percorso via Cavour, i Fori, il Colosseo, via Labicana, Viale Manzoni , Via Manuele Filiberto.
E’ stato un corteo festoso e colorato. Il colore dominante: il rosso. Rosso come le scarpe o le panchine che vogliono ricordare i femminicidi. Questo il tema dominante della manifestazione. In testa, per un tragitto, un gruppo di danzatrici di Capoeira, una danza brasiliana che risale al periodo in cui nel Paese c’erano schiav* importat* dall’Africa. Un modo per ricordare la tragedia di tutt* quei migrant* mort* in mare ma sopratutto per ricordare quelle donne che prima di imbarcarsi hanno dovuto subire violenze ed angherie da trafficanti impegnati solo a derubarle.
Era stata prevista una marea ed è stata proprio una marea montante. Erano anni che non si verificava una cosa simile ma quello che fa sperare di più è che, a detta di molte donne, anche di quelle che si sono masse da tutte le parti d’Italia, nessuna ha intenzione di smettere. Questo impegno civile fa dire che si tratta solo della prima tappa di un percorso che, nato dal basso, continuerà a dilagare spingendo anche quei e quelle giornalist* che hanno pensato bene di relegare questo evento a ultima e striminzita notizia, a mettere nel loro lavoro più attenzione e professionalità al protagonismo politico delle donne.