ROMA al MAXXI Caline Aoun. Seeing is Believing -Come l’evoluzione della tecnologia digitale altera la percezione delle immagini, tra minimalismo e arte concettuale
Attraverso studi topografici l’artista fa degli spazi in cui lavora l’oggetto principale delle sue opere, alterandone la superficie e quindi trasformandoli.
Lavorando direttamente con le componenti architettoniche del museo, l’artista presenta una serie di lavori site-specific mediante i quali circonda il visitatore con realtà materiali e tattili, rivisitando e reinventando la fisicità dello spazio.
Nata a Beirut nel 1983, Aoun fa parte di una generazione di giovani artist* libanesi cresciut* all’estero dopo la guerra civile scoppiata nel 1975 che hanno completato la loro formazione artistica fuori dal paese. Ha studiato a Londra alla Central Saint Martins School of Art and Design e alla Royal Academy Schools, completando il suo dottorato in belle arti presso l’Università di East London nel 2012. Originariamente usando la pittura come strategia concettuale. Poi, dopo aver abbandonato la pittura iniziata a sperimentare la fotografia e le tecniche di stampa digitale.
Il premio “Artist of the Year” è conferito su raccomandazione del Global Advisory Council della Deutsche Bank, composto dai rinomati curatori come Okwui Enwezor, Hou Hanru, Udo Kittelmann e Victoria Noorthoorn. Il premio viene assegnato ad artist* contemporane* che hanno creato un’opera che è artisticamente e socialmente rilevante in relazione alla capacità di integrare i media della carta e della fotografia, le due aree principali di interesse della collezione Deutsche Bank.
“Sono impressionata dall’ossessione di Caline Aoun per la stampa e di catturare tutte le cose che stanno svanendo” scrive Hou Hanru, direttore artistico del MAXXI di Roma, in una dichiarazione sulla selezione della giuria. “Trasforma l’attenzione per il suo ambiente intimo in uno sguardo al mondo globalizzante. Il suo lavoro echeggia così meravigliosamente, in silenzio, il modo in cui il mondo gira oggi, con tutto ciò che viene imballato in container trasportati via su una barca che si fonde con il tramonto sull’orizzonte. Ma con il suo tocco i contenitori sono spalancati e tutto è sparito … rimane solo il respiro umano. “
Aoun attinge per i suoi lavori dalla vita plasmata dalla tecnologia digitale: logistica, architettura, pubblicità o pianificazione urbana. In uno dei suoi ultimi progetti, Fields of Space (2016), fa uso degli oggetti del porto di Beirut – pavimenti di container, libri mastri, palette di spedizione industriali – e dati per rielaborare i modi in cui immaginiamo e interagiamo con lo spazio e la materialità intorno a noi. Gli elementi banali che sono normalmente trascurati diventano oggetti da guardare. Aoun manipola le informazioni e sconvolge la lettura comune costruita di oggetti familiari, assegnando nuovi valori a ciò che altrimenti svanirebbe semplicemente nel panorama urbano.
LE INIZIATIVE DEL MAXXI da settembre in poi
21 settembre 2018 – 21 ottobre 2018 – Dario Passi. Forma Urbis – Alcune delle opere emblematiche che hanno sancito l’abbandono della disciplina architettonica in favore della pittura di Dario Passi.
28 settembre 2018 – 18 novembre 2018 Caline Aoun. Seeing is BelievingLa prima mostra personale in Europa dell’artista vincitrice del premio Deutsche Bank’s Artist of the Year 2018-2019.
20 ottobre 2018 – 24 febbraio 2019 – Low Form – Un viaggio nell’immaginario tecnologico e surreale degli artisti di oggi tra sogni generati da computer, algoritmi creativi e avatar che si interrogano sul senso dell’esistenza.
07 novembre 2018 – 10 marzo 2019 Paolo Pellegrin. Un’antologia – Oltre 200 scatti per scoprire il percorso creativo e i temi che animano la ricerca del fotografo vincitore di dieci edizioni del World Press Photo Award.
10 novembre 2018 – 10 marzo 2019 Zerocalcare La prima mostra personale dedicata al fenomeno del fumetto italiano