ROMA – alla Biblioteca Vallicelliana la mostra DIMENSIONE FRAGILE fino al 24 febbraio 2018
A Roma, nel Salone Borromini in Piazza della Chiesa Nuova 18 ieri è stata inaugurata la mostra Dimensione Fragile. In mostra 200 opere fragilirealizzate da artist* che hanno aderito al Manifesto della fragilità presentato ieri, 20 gennaio 2018, da Paola Paesano, Alberto Dambruoso, Giorgio de Finis, Roberto Gramiccia, Simone Oggionni.
Le reazioni e le adesioni suscitate dal libro Elogio della fragilità(ed. Mimesis) di Roberto Gramiccia sono alla base della stesura del Manifesto della fragilità che il mondo dell’arte in particolare ha accolto e fatto proprio, dando vita a fermenti culturali diffusi. L’idea del Manifesto nasce dalla convinzione che la Teoria della fragilità e le indicazioni che il libro propone possano stimolare una discussione proficua e creare le condizioni per il sorgere di un movimento culturale ambizioso. Il Manifestoruota intorno all’idea che la fragilità possa trasformarsi in forza e vede centinaia di artist*, ma anche personalità della cultura, della politica e della società civile, aderire e confrontarsi su un tema di interesse generale. La fragilità, infatti, si presenta come condizione universale, una connessione maieutica tra debolezza, creatività e riscossa, individuale e collettiva.
Per l’occasione è stata presentata la seconda edizione del libro Elogio della fragilità arricchito di nuovi contenuti.
La mostra vede coinvolti i 200 artisti che in qualche modo, in determinati periodi, per attitudine, poetica, metodo o linguaggio, hanno creatole loro opere nel segno della fragilità.
Si presentano nel Salone Borromini carte di piccolo formato 14x20cm, realizzate dagli artisti e dalle artiste invitat* che con il loro segno testimoniano la propria interpretazione di DIMENSIONE FRAGILE.
Piccole carte tenute insieme da un comune sentire e che nella lettura unitaria e complessiva possono restituire il senso del “movimento”.
La Biblioteca Vallicelliana, promotrice di numerose iniziative culturali, è una realtà viva e aperta, pronta a sostenere e produrre progetti, idee, fermenti. In questo caso, l’obiettivo è attivare un circuito virtuoso di scambio e confronto artistico e culturale tra alcune nuove tendenze e uno dei luoghi più affascinanti del vasto patrimonio storico artistico italiano. Lo spazio borrominiano dedicato alla conservazione bibliografica e alla ricerca, nondimeno entra in relazione con forme espressive del presente contribuendo a una interpretazione del contemporaneo.Le opere in mostra verranno donate alla Biblioteca Vallicelliana per la creazione di una collezione che verrà incrementata nei successivi appuntamenti annuali in biblioteca.