Roma, Boldrini alla VI edizione del Premio Immagini Amiche dell’UDI: “Le immagini possono falsare o restituire quello che è il ruolo della donna nella società”
“Le parole e le immagini sono pietre, possono negare o restituire la realtà, falsare il ruolo delle donne nella società o restituirgli quello che è loro” ha esordito così la Presidente della Camera Laura Boldrini sottolineando da subito la stretta correlazione che intercorre tra le immagini lesive delle donne e l’uso del linguaggio che le esclude “neutralizzandole” in ruoli spesso declinati solo al maschile. Con queste parole la Presidente ha aperto ieri 18 ottobre la cerimonia del Premio Immagini Amiche promosso dall’Udi- Unione Donne in Italia -che si è svolta presso l’Aula dei gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati e giunto quest’anno alla VI edizione.
Il premio, ispirato alla risoluzione del Parlamento Europeo, votata il 3 settembre 2008, sull’impatto del marketing e della pubblicità sulla parità fra donne e uomini, ha l’obiettivo di contrastare la tendenza di televisione e pubblicità ad abusare dell’immagine delle donne fino a lederne la dignità, e di valorizzare una comunicazione che, al di là degli stereotipi, veicoli messaggi creativi positivi. E’ proprio questo che ha sottolineato Vittoria Tola responsabile nazionale dell’Udi durante la cerimonia, l’importanza di avere vinto una grande scommessa: quella di interloquire con le aziende e con i creativi che si occupano delle campagne pubblicitarie, il fatto di avere provato a lavorare insieme per la restituzione di un’immagine femminile priva di stereotipi che ingabbiano, superando la mortificazione a cui sovente viene sottoposto il corpo femminile.
Lines per gli spot Tv, H&M per la pubblicità sul web, Poste per le affissioni, la Fiction Lea della Rai sulla straordinaria figura di Lea Garofalo la donna calabrese che ha osato ribellarsi alla ‘ndrangheta , questi i vincitori della VI edizione del Premio immagini Amiche. Sulla scelta della fiction non ha avuto dubbi neanche la giuria dei più giovani d’accordo con la motivazione scelta per il gradino più alto del podio :“con un linguaggio asciutto eppure emotivamente coinvolgente il tvmovie ricostruisce la vicenda tragica ed esemplare di Lea Garofalo: restituendo il ritratto intenso e memorabile non di una vittima, ma di una figura femminile indomita nella sua ribellione contro la cultura criminale e sessista della ‘ndrangheta calabrese, e vincente nella trasmissione intergenerazionale -da madre a figlia- del rifiuto della violenza e del desiderio di giustizia”.Una menzione è stata assegnata al giornalista di SKY Pio D’Emilia per i suoi servizi sulla rotta dei Balcani e alla campagna di Human Rights Wacht sulla situazione delle donne in Arabia Saudita. Menzionate anche, come città virtuose Imperia, Medolla e Bergamo e le scuole: Liceo Calvi di Padova, l’istituto comprensivo Elisa Springher di Lecce e la scuola elementare di Bologna R. Sanzio. La Presidente della Giuria Daniela Brancati si è detta molto felice della partecipazione delle scuole (i/le ragazzi/e sono stati anch’essi “giudici” per le varie categorie), quest’anno aperta anche alle classi elementari, che hanno lavorato al Premio producendo materiali video e vari elaborati sul tema. Una giornata che non ha risparmiato emozioni, grazie anche all’esibizione canora di una classe di giovanissimi/e che insieme all’aiuto della propria insegnante ha preparato un testo/inno contro la violenza sulle donne dal titolo “Amami da Vivere”.
Nel corso della premiazione è stato presentato in anteprima il trailer del film della Rai “Io ci sono” che si basa sulla storia di Lucia Annibali, interpretata da una intensa Cristiana Capotondi . Lucia Annibali che era presente in sala, ha portato la sua testimonianza alla numerosa presenza di ragazzi/e invitandoli/le a rafforzare il proprio sé e a “coltivare la loro immagine più autentica”.