ROMA – da oggi le opere di Artemisia Gentileschi in mostra a Palazzo Braschi fino al 7 maggio
La Mostra di Artemisia Gentileschi curata da Nicola Spinosa, Francesca Baldassari e Judith Mann, presenta novanta opere provenienti da tutto il mondo. Sono lavori che l’artista ha dipinto dal 1610 al 1652. Tra i lavori in mostra citiamo Autoritratto come suonatrice di liuto, Giuditta che taglia la testa a Oloferne e Ester e Assuero.
Artemisia Gentileschi nasce a Roma nel 1593 e more nel 1653 a Napoli. Cresce nella bottega del padre Orazio Gentileschi che supererà per fama e genio tanto da essere aprezzata dalle corti europee. Nei secoli sucessivi molti storici dell’arte la dimenticheranno- e il suo nome sarà dimenticato dai più.
Negli anni settanta del Novecento questa pittrice di scuola caravaggesca viene riscoperta e valorizzata a livello internazionale dal femminismo. Una donna che anche dopo essere stata violentata non si sottomentte al proprio aguzzino denunciandolo pur sapendo di affrontare un processo non certo facile. Merita ricordare che Artemisia accetta di testimoniare sotto tortura, di provare la sua verginità precedente allo stupro, viene sottoposta alla sibilla, supplizio progettato per i pittori, che consiste nel fasciare loro le dita delle mani con delle funi fino a farle sanguinare. Lei, però, non retrocede arrivando alla condanna dell’imputato, il collega Agostino Tassi che, tra i cnque anni di reclusione e l’esilio sceglierà quest’ultimo. AD Artemisia rimarrà la condanna sociale.
Molte delle sue opere ripercorrono proprio le vicende dolorose di cui è stata protagonista. Dopo la violenza ha sposato un umile artista fiorentino, nozze volute fortemente dal padre per darle nuovamente la rispettabilità persa. In seguito Artemisia Gentileschi, si è imposta come una figura di donna emancipata e indipendente, riuscendo a separarsi dal marito ed allevare da sola i figli. Fu la prima donna ad essere accettata all’Accademia del Disegno fondata dal Vasari
Accanto alle opere della pittrice italiana vi saranno anche quelle di altri protagonisti del 600 come Sim Vouet, Giuseppe Ribera, Cristofano Allori, Giovanni Baglione e Antiveduto Grammatica.
Gli orari in cui essa si potrà visitare saranno dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle 19. Ricordiamo che la biglietteria chiuderà un’ora prima del tramonto. I giorni di chiusura saranno invece il 25 dicembre, il 1 gennaio ed il 1 maggio.