ROMA. Dal 25 novembre alla Villa di Massenzio “MEMINI Me. Ricordami”: installazioni artistiche in memoria delle vittime di femminicidio
Nel complesso archeologico della Villa di Massenzio (via Appia Antica 153, Roma), dal 25 novembre 2022 fino al 10 gennaio 2023, installazioni artistiche in memoria delle vittime di femminicidio.
Il progetto MEMINI ME Ricordami sarà inaugurato nella Giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne, il 25 novembre alle ore 12.00.
Tulipani in ceramica di circa 30 cm, tutti diversi tra loro, realizzati a mano, simboleggiano la singolarità di ogni vittima e della sua storia, racconto di violenza che, tramite un QRcode apposto su ogni fiore, si potrà conoscere tramite un’apposita app sul cellulare. Il numero dei tulipani è pari al numero di vittime di femminicidio dell’anno. Il progetto supporta persone con fragilità nella realizzazione di opere artistiche.
Il progetto infatti coinvolge strutture residenziali e centri diurni dove le artiste delle associazioni lavorano o fanno volontariato con pazienti psichiatrici gravi.
Ideata dall’Officina creativa le Lase, con la cura di Manuela Troilo, l’iniziativa è promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.
Le artiste promotrici sono Manuela Troilo, Fernanda Andrea Cabello, Alessandra Francesca Spina; e le artiste partecipanti: Maria Bianchi, Cinzia Catena, Laura D’Uffizi, Federica Lagella, Stefania la Terra, Annalisa Lanari.
Partecipano al progetto i seguenti enti e strutture con i rispettivi laboratori artistici: Villa Letizia e Villa Madre Chiara Ricci SRTRe, ASL ROMA1 Dipartimento Salute Mentale – Centro Diurno Montesanto/Palestro, Centro Diurno Pasquariello.
Fin dai tempi più remoti l’arte era rituale collettivo che canalizzava lo spirito della comunità, la forza, il coraggio, ma anche le paure, le fragilità, ed è in questa direzione che l’associazione ha orientato il suo percorso per esprimere, appunto attraverso l’arte, l’angoscia esistenziale, l’orrore della violenza, il disagio psichico che ne deriva.
Il valore del progetto è nel supportare persone con fragilità nella realizzazione di opere artistiche in ricordo di coloro che non hanno potuto essere salvate dalle loro fragilità e da una società talvolta indifferente, cioè le vittime di femminicidio dell’ultimo anno.
Il progetto infatti coinvolge strutture residenziali e centri diurni dove le artiste delle associazioni lavorano o fanno volontariato con pazienti psichiatrici gravi. Dalla loro esperienza nasce la certezza che l’arte ha un valore salvifico, e che attraverso una canalizzazione del disagio può assurgere a valore il dolore che scaturisce dall’impotenza della propria fragilità.
L’opera corale si sviluppa in un percorso a spirale, a rappresentare il vortice della violenza ma anche l’esatto opposto, cioè un’eterna rinascita che tramite la connessione con la terra genera la purificazione e diventa testimonianza e memoria.
I tulipani in ceramica di circa 30 cm, tutti diversi tra loro, realizzati a mano, simboleggiano la singolarità di ogni vittima e della sua storia, racconto di violenza che, tramite un QRcode apposto su ogni fiore, si potrà conoscere tramite un’apposita app sul cellulare. Il numero dei tulipani è pari al numero di vittime di femminicidio dell’anno. Il fiore è stato scelto per la sua forma che ricorda quella della fiamma di una candela e vuole essere un ricordo, un abbraccio a quella donna, uccisa troppo spesso per mano della persona che amava.
All’interno del Mausoleo di Romolo, a terra, un’ulteriore installazione completa gli spazi museali, un’opera realizzata con parti di mosaico in vetro rosso che emerge dalla polvere: il titolo “RED CARPET” di Manuela Troilo rappresenta la scia di sangue dei femminicidi, in contrasto con l’effimera evocazione delle passerelle di emblemi femminili fuorvianti, irreali e stereotipati.
I tulipani rossi inseriti a terra sul prato adiacente il mausoleo di Romolo narrano un frammento della storia di questo luogo, che è stato anche di proprietà della famiglia della nobildonna romana Appia Annia Regilla, sposa a 15 anni di Erode Attico.
Le circostanze della morte di Regilla, avvenuta nel 160, sono state narrate da Filostrato: Regilla era all’ottavo mese di gravidanza quando Erode Attico, «per futili motivi, ordinò al suo liberto Alcimedonte di picchiarla. Colpita al ventre, la donna abortì e morì».
Un episodio storico emblematico che, a distanza di quasi 2000 anni, testimonia, oggi come allora, il ripetersi di fatti di violenza molto simili. Nel nostro paese tali vicende avvengono circa uno ogni tre giorni, nonostante l’Italia presenti il minor tasso di femminicidi in Europa rispetto a Francia, Germania ed altri paesi dell’est europeo.
INFO
Villa di Massenzio via Appia Antica,153
25 novembre 2022 – 10 gennaio 2023
Inaugurazione: 25 novembre ore 12.00
Orario di apertura mostra: dal martedì alla domenica ore10.00/16.00
Ultimo ingresso mezz’ora prima della chiusura
Info 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00)
Ingresso: libero