ROMA – EMMA DANTE al teatro Palladio con “Gli alti e bassi di Biancaneve”
Emma Dante è la protagonista del weekend del Palladium con “Gli alti e bassi di Biancaneve”. Visto il sold out dei primi due appuntamenti, si aggiunge una terza replica: sarà in scena sabato e domenica 1 e 2 dicembre (sabato ore 17.30 e ore 21; domenica ore 17.30; biglietti 18/12 euro).
Con Italia Carroccio, Davide Celona e Daniela Macaluso, è uno spettacolo pensato per ragazzi e adulti di cui la regista palermitana firma la drammaturgia, la regia, le scene e i costumi. Fa parte della trilogia “Le Principesse di Emma” (con Anastasia, Genoveffa e Cenerentola e La bella Rosaspina addormentata), un volume edito da Baldini e Castoldi e scritto dalla stessa Dante.
La pièce al Palladium per il festival FLAUTISSIMO affronta una fiaba crudele, nella quale si porta in scena una realtà forte, non edulcorata, perché “è dagli alti e bassi della vita, dalle sproporzioni delle cose, che Biancaneve fa esperienza e trova la sua verità”.
Emma Dante torna a confrontarsi con la letteratura per l’infanzia, cimentandosi, nello stile originalissimo che le è proprio, con una fiaba altrettanto conosciuta.
Biancaneve è una bambina e grazie all’incontro con i sette nani, sette minatori che hanno perso le gambe durante un’esplosione in miniera, scopre i veri valori della vita.
I nani la costringeranno, abbassando lo sguardo sino a loro, a essere umile; mentre la regina madre le insinua nell’anima il pericolo di uno sguardo diritto verso l’esaltazione del proprio io. Il basso rappresenta la bontà e l’accoglienza e l’altro; mentre l’alto simboleggia l’invidia e la malvagità.
Al contrario di Alice nel paese delle meraviglie che cresce e rimpicciolisce continuamente, Biancaneve vede alzarsi ed abbassarsi il mondo intorno a lei, circondato da creature buone e cattive che l’aiutano a diventare grande. È una favola crudele dove i mostri si avvicinano ai bambini, spinti dalla necessità di guidarli verso il percorso della conoscenza. Tutto è sproporzionato come all’inizio sono le cose che vedono i bambini. I loro occhi, sgombri da forme convenzionali, vedono grande e spaziosa una stanza dove da tempo noi ci sentiamo prigionieri