Come Associazione Giuriste Italiane (AGI) abbiamo organizzato  una Tavola Rotonda sull’Argomento “Analisi delle cause dello sfruttamento femminile nelle agromafie”, coinvolgendo le Istituzioni, le Forze dell’Ordine, le Parti Sociali e le Associazioni del Terzo  Settore per discutere sul fenomeno dello sfruttamento delle donne in agricoltura,  con l’obiettivo di favorire la costituzione di una rete tra gli stakeholders. Invitati a  partecipare sono gli studenti del Liceo Scientifico Vito Volterra di Ciampino (Rm)  al fine di sensibilizzare i giovani sul tema.

Un mercato, che chiede di produrre tutto l’anno senza rispettare le stagionalità,  non disposto a sborsare un euro in più per ottenere quanto richiesto dalla domanda, con la possibilità di importare prodotti provenienti da Stati in cui esistono condizioni di lavoro e costi sociali inferiori e servizi transfrontalieri in cui le imprese  utilizzano manodopera meno costosa, conduce ad una competizione esacerbata  tra operatori economici che li porta a dover ridurre le spese, soprattutto quelle  associate al costo del lavoro.

Ad aggravare la situazione è la tendenza all’indebolimento delle norme sociali vigenti nei diversi Stati membri dell’Unione, al fine  di favorire la competitività del sistema paese secondo i principi di mercato della  libera concorrenza, libertà di stabilimento, libertà di prestazione dei servizi, libertà  di circolazione delle merci. Prevalgono le regole del mercato concorrenziale, con  una perdita di effettività del diritto del lavoro, conseguenza anche della riduzione  delle risorse finanziarie necessarie per sostenere i sistemi di protezione sociale,  che rappresentano un costo  rispetto al quale gli Stati si pongono l’interrogativo  della sostenibilità economica.

Conseguenza è il peggioramento progressivo dell’insieme dei diritti di cui possono avvalersi i lavoratori dipendenti europei. Tra  gli  tra gli Stati Membri dell’Unione Europea esiste di fatto un’asimmetria fra la realtà di un mercato interno in continua evoluzione e diritti sociali molto eterogenei. Dal momento che i lavoratori europei non hanno gli stessi obblighi sociali, né gli  stessi diritti sociali si ha il sorgere di fenomeni di concorrenza “sleale” tra le imprese, malgrado il Trattato dell’Unione Europea all’art. 3 preveda l’instaurazione di un  mercato interno, adoperandosi per lo sviluppo sostenibile, basato su un’economia  sociale di mercato che mira alla piena occupazione e al progresso sociale.

Le situazioni di concorrenza economica e sociale “sleale” rappresentano un ostacolo al mantenimento di una protezione sociale di alto livello in Europa.  Le donne sono le più colpite dal dumping sociale e salariale.  Il dumping sociale ha un impatto maggiore nei contesti sociali e culturali in cui  vi è una conoscenza limitata dei diritti dei lavoratori e in cui le donne hanno più  difficoltà a inserirsi nel mercato del lavoro; tale fenomeno può manifestarsi in vari  modi ed in diversi ambiti. Nel mondo agricolo il fenomeno del lavoro nero e grigio sta assumendo carattere  strutturale.  Secondo il “Rapporto agromafie e caporalato”, nel 2015, “sono circa quattrocentomila i lavoratori e le lavoratrici  italiane e straniere vittime del fenomeno del caporalato nel nostro paese”.  Su 1.200.000 addett* in agricoltura il 43% è costituito da lavoro sommerso, un  business per le agromafie di 12,5 milioni di euro (fonte ISTAT).

Il fenomeno dello sfruttamento femminile nell’agricoltura non interessa solo i territori del Sud Italia, ma anche quelli del Centro e Nord.  Una nuova schiavitù che spesso viene considerata un male necessario per competere, conseguenza della globalizzazione dei mercati e del dumping sociale.  Tra gli obiettivi ONU 2030 per uno sviluppo sostenibile vi è la promozione di politiche orientate allo sviluppo che supportino le attività produttive, la creazione di  lavoro dignitoso, l’imprenditorialità, la creatività e l’innovazione, e favorire la formalizzazione e la crescita delle micro, piccole e medie imprese, anche attraverso  l’accesso ai servizi finanziari.  5 giugno 2017  dalle ore 9,00 alle ore 13,00  Sala Tevere  Regione Lazio Via Cristoforo Colombo, 212, Roma

 

PROGRAMMA:  Presiede: Olga Simeoni PHD Avvocato Giuslavorista e Consigliere di Amministrazione Centro Agroalimentare di Roma Apertura dei lavori: Anna La Rana De Nardo Presidente Nazionale Associazione Giuriste Italiane e Vice Presidente internazionale Bureau F.I.F.C.J. Interventi di apertura: Silvia Cherubini  Presidente AGI sezione Europea, Anna Maria Buzzetti Presidente AGI sezione di Roma.

Tavola rotonda con gli interventi di: Giulio Prosperetti Giudice della Corte Costituzionale, Monsignor Guerino di Tora Vescovo ausiliario della Diocesi di Roma Nord, Colonnello Luigi Cortellessa Comandante del Comando dei Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari, Loredana Taddei Responsabile politiche di genere CGIL Nazionale, Claudia Merlino Responsabile delle relazioni sindacali CIA (Confederazione Italiana Agricoltori), Luigi Sbarra Segretario Generale FAI-CISL, Romano Magrini Responsabile delle politiche per il lavoro Coldiretti,  Maura Gentile Presidente f.f. Club per l’UNESCO di Roma, Fabio Massimo Pallottini  Presidente di Italmercati, Carlo Hausmann Assessore all’Agricoltura della Regione Lazio, Lucia Valente Assessore al Lavoro e alle Politiche Sociali della Regione Lazio, Giuseppe Bea Presidente ONImprea presentazione “Dossier Statistico Immigrazione 2016” Conclusioni, Daniele Fichera Presidente VIII Commissione Regione  Modera Paolo Butturini  Vice Segretario Federazione Nazionale Stampa e Segretario Associazione “A mano disarmata”

Ai partecipanti verrà distribuita copia del “Dossier Statistico Immigrazione 2016”  realizzato da IDOS e del volume “la dimensione sociale dell’Europa dal Trattato  di Roma ad oggi” realizzato con Istituto di Studi Politici “Pio V”. Coordinatrice:  Dott.ssa Avv. Olga Simeoni Per contatti:   olgasimeoni.agiroma@gmail.com – Cell. 3293680803