Flavia Zucco

Martedì 19 settembre 2017  dalle ore ore 17  alle ore 20 alla Casa Internazionale delle Donne in Via San Francesco di Sales, 17a – Roma Flavia Zucco, presidente Associazione Donne e Scienza propone un laboratorio sulla scienza. Si richiede la presenza al massimo di 30 persone è quindi necessario iscriversi mandando una e mail a segreteria@casainternazionaledelledonne.org

Il fascino della scienza coinvolge tutt*

Flavia Zucco il 6 giugno del 2014 scriveva:

Come si valuta l’eccellenza nella ricerca scientifica? Per fare un discorso sensato bisogna mettere in luce diversi aspetti.  Innanzitutto il cambiamento strutturale della ricerca scientifica nell’era post-accademica: la scienza ha perso la sua collocazione nella mitica torre d’avorio e si confronta nell’Agorà con la società tutta. Questo cambiamento è collegato alla natura pubblica di gran parte delle istituzioni di ricerca, le quali sono cioè finanziate dallo stato, e il lavoro ial loro interno è soggetto a contratti e regole del pubblico impiego.

Un’altra caratteristica è il forte legame con il mercato, che dalla ricerca e l’innovazione fa dipendere la forza dell’economia dei paesi sviluppati. Questo aspetto, se è fondamentale nella ricerca dell’ impresa, è anche sotteso a quella pubblica.

Si tratta di fattori che incidono sulla connotazione di libertà ed indipendenza della scienza. La presenza della scienza nell’Agorà, inoltre, fa sì che essa sia oggetto di commesse e soggetto di responsabilità pubbliche che la chiamano a doveri di esplicitazione di obbiettivi, di comunicazione trasparente, di valutazione di rischi ed implicazioni non solo materiali ma anche etiche culturali del lavoro di ricerca.

Per questo bisogna chiedersi cosa significhi, oggi, essere eccellenti nella ricerca scientifica. Alcune istituzioni si sono pronunciate in merito, a seguito di studi effettuati a proposito della parità di genere: è infatti emerso che il merito non è spesso caratteristica centrale della valutazione dell’eccellenza. Inoltre è apparso evidente che l’assenza di donne nella ricerca, specie nei settori apicali delle carriere, è una grave perdita di competenze e talenti per una società che investe molto nella loro educazione. Le donne si laureano presto e meglio dei loro colleghi maschi, ma poi scompaiono in alcune discipline (segregazione orizzontale) e nelle carriere (segregazione verticale), proprio a causa di meccanismi più o meno occulti di segregazione. La valutazione dell’eccellenza è uno degli snodi di questo problema.

Su questo tema è stato prodotto un documento per il progetto europeo Genis Lab, che prende in esame il contesto della scienza post-accademica, dei suoi legami col mercato, dell’acquisizione di una più ampia responsabilità sociale. Si descrivono i connotati che assume l’eccellenza in questo nuovo contesto dove viene riconosciuto valore ad altre caratteristiche, oltre alla ovvia competenza scientifica. Queste caratteristiche (motivazione, curiosità, dedizione, flessibilità, diplomazia) sono riconosciute essere prevalentemente patrimonio delle donne . Ad esse inoltre viene riconosciuto un alto senso di responsabilità verso i più giovani e nella gestione del proprio lavoro, ed una maggiore apertura al confronto con la società. A conferma della necessità di innovazione nelle qualità richieste a chi lavora nella ricerca è il recente documento del Cern che elenca le caratteristiche professionali richieste, ma accanto ad esse pone un elenco non indifferente di qualità comportamentali .

Nel nostro testo si affronta anche il discorso delle procedure e dei metodi di valutazione, su cui si incardinano i meccanismi di potere, e se ne propongono di più equi, trasparenti ed efficienti. A trarre vantaggio da tutto ciò non saranno solo le donne, ma tutti coloro che fanno ricerca con passione e la scienza stessa ne sarà rigenerata

Questo articolo è un estratto del paper Donne e scienza, la valutazione dell’eccellenza.

 

L’Associazione Donne e Scienza, è stata fondata nel dicembre 2003 da un gruppo di studiose e scienziate di varie discipline, impegnate dagli anni ’80 in poi, in attività concernenti la presenza delle donne nella scienza e l’analisi, in particolare, della scienza contemporanea.

Tali attività sono, di fatto, riassunte negli scopi principali dell’associazione:

 

promuovere la partecipazione delle donne alla ricerca scientifica;

costruire una rete italiana di donne che fanno ricerca, per facilitare la circolazione di informazioni, progetti, iniziative di interesse specifico;

raccogliere materiale documentario concernente la situazione delle donne nelle istituzioni di ricerca, le normative e le politiche relative;

promuovere ricerca, organizzare convegni, ed altre iniziative destinati ad approfondire e diffondere gli aspetti inerenti la soggettività e

l’esperienza femminili nella pratica della ricerca;

promuovere e facilitare la partecipazione delle ricercatrici italiane a iniziative nazionali ed internazionali

 

La formalizzazione di queste attività vuole essere un impegno nei confronti della società civile, in un momento così delicato per i rapporti tra scienza e società. Le fondatrici si aspettano che, in questa veste, il rapporto con le istituzioni venga facilitato, e che le iniziative dell’associazione possano contribuire alla costruzione di un confronto più avanzato sui temi di cui si occupa.

Struttura dell’associazione:

 

Presidente: Flavia Zucco – Neurobiologia e Medicina Molecolare – CNR di Roma

Vice-presidente: Anna Garbesi

Socie fondatrici: Bice Fubini – chimica generale e inorganica – Facoltà di Farmacia dell’Università di Torino

Elena Gagliasso – filosofia della scienza – Facoltà di Filosofia dell’Università “La Sapienza” di Roma

Anita Calcatelli,Elisa Molinari, Francesca Molfino, Daniela Minerva, Margherita Plassa, Annamaria Tagliavini