ROMA – LA CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE : GESTIRE I COSTI PER FARE POLITICA
Relazione Attività della Casa Internazionale delle Donne ottobre 2014 / ottobre 2017
Introduzione Dopo tre anni ci sembra opportuno fare non tanto il punto della situazione, quanto un racconto di ciò che è stato fatto da questo Direttivo sia per lasciarne memoria che per dare al nuovo Direttivo una conoscenza ampia dell’attuale realtà della Casa. Ma, anche, per misurare quanto ancora deve o può essere fatto per rendere più accogliente e punto di incontro e di cultura delle donne la nostra Casa. Perché sebbene abbiamo di molto migliorato la nostra situazione economica rimane ancora il grave problema del debito anche se ora solo con il Comune di Roma; e così se un notevole salto in avanti è stato fatto sul piano della comunicazione, certo occorre migliorare e strutturare il rapporto con l’esterno e con l’interno. Se abbiamo aperto a una migliore conoscenza da parte delle donne della città di ciò che la Casa è e fa per le donne, costruendo percorsi di cultura e di conoscenza, ancora molto è possibile fare sia in quantità che in qualità. Abbiamo cercato di esprimere una forte sensibilità al fatto di essere noi una Casa Internazionale, considerando l’integrazione europea, ma anche quanto sia forte il movimento dell’immigrazione che ci porta a contatto con realtà così fortemente diverse e così segnate dal dolore: ancora ci domandiamo in quale modo il nostro ruolo deve crescere in questo contesto.
Il cambiare del mondo che ci circonda noi dobbiamo da un lato essere memoria del nostro passato di lotta, ma anche che dobbiamo aiutare le donne a entrare in un futuro segnato non solo da incertezza, ma anche da nuove capacità, che dobbiamo apprendere e che dobbiamo aiutare ad apprendere. Noi siamo una complessità organizzata, siamo una rete di associazioni, ma siamo anche in rete con tante altre realtà. Destiamo ammirazione per chiunque entri nella nostra Casa e si renda conto di quante cose vi accadano ogni giorno e di come siamo riuscite con le nostre poche forze a essere una forza e una ricchezza di questa città. E questo è bene non dimenticarlo mai.
Dal Deficit al Pareggio: la situazione economica
La tragicità della situazione economica nel momento del nostro insediamento può essere detta con pochissime parole: eravamo a rischio di richiesta di fallimento da uno qualsiasi dei nostri fornitori. Per questo gran parte del primo anno lo abbi amo dedicato sia all’analisi dei punti di maggiore difficoltà, sia all’individuazione di strategie di uscita dalla situazione di emergenza. Le criticità erano date dal numero eccessivo di lavoratrici della CID da noi direttamente impiegate (totale costo 2015 € 357.797,69) , dagli sprechi che si rilevavano nel ristorante, da un tasso di occupazione delle sale non soddisfacente. E, soprattutto , da un indebitamento eccessivo sia nei confronti dei fornitori che nei confronti del Comune. L’ampiezza delle difficoltà ci ha portato a dire che occorreva sia diminuire i costi che aumentare le entrate. Per questo, le strategie operative individuate sono state:
1 – RIDUZIONE DEL PERSONALE SENZA OPERARE LICENZIAMENTI ; 2 – CERCARE DI DARE IN GESTIONE IL RISTORANTE ANCHE SE I MOLTI LIMITI IMPOSTICI DAL COMUNE CIRCOSCRIVEVA DI MOLTO LE NOSTRE POSSIBILITÀ; 3 – CERCARE DI MOBILITARE OGNI NOSTRA PERSONALE RISORSA PER APRIRE LA CASA ALL ’ESTERNO IN MODO CHE DIVENTASSERO CONOSCIUTE E APPETIBILI LE NOSTRE SALE ; 4 – APRIRE A NUOVE ASSOCIAZIONI; 5 – RIVEDERE I CONTRIBUTI DELLE ASSOCIAZIONI; 6 – RILANCIARE UNA TRATTATIVA CON IL COMUNE PER UNA RIDUZIONE CONSISTENTE DELL ’ AFFITTO E UNA POSSIBILE SOLUZIONE (ANCHE SE PARZIALE ) RISPETTO AL DEBITO.
Come sapete siamo passate da 13 dipendenti a 7 ma salvaguardandole in vari modi (pensionamento, clausola di mantenimento del personale e dell’anzianità conseguita per il ristorante). Il ristorante è stato dato in gestione. La Casa si è molto aperta verso l’esterno registrando, a fine settembre, un tasso di occupazione delle sale del piano terra di oltre il 68% e del primo piano di oltre il 39%. Il confronto con il 2015 può essere fatto solo per l’ultimo trimestre perché prima mancavano le rilevazioni. Il raffronto mostra che mentre nel 2015 il tasso di occupazione del piano terra era stato del 37%, nel 2016 il tasso era salito al 62,5% con un incremento percentuale di circa il 69%. Purtroppo non può essere fatto un confronto effettivo tra i tre anni perché i periodi di rilevazione non sono omogenei, ma è evidente che il trend è in continua crescita, e soprattutto che c’è ancora una possibilità di incrementare l’utilizzo delle sale del 1° piano ancora parzialmente sottoutilizzate. L’utilizzo del giardino in estate è stato regolato con l’avvio della Casa(S)piazza che oltre agli introiti (2015 : €9.000; 2016: €9.00; 2017: €24 .000 – relazione complessiva a parte), ha portato un flusso numeroso di persone, molte giovani, a conoscere la Casa. Ma nel giardino si sono anche organizzati eventi invernali, come la collaborazione con Slow Food e, negli anni precedenti, con le produttrici agricole del progetto regionale Rea Silvia. Tutti gli spazi interni che sono stati dati a nuove associazioni hanno visto un prezzo maggiore per iniziare a tendere ad un riequilibrio generale. Le pulizie sono state affidate a cooperativa esterna. Per migliorare la strumentazione della Sala Lonzi e permetterne un maggior uso invernale, è stato agito un crowd funding ad hoc. Sono state realizzate manutenzioni straordinarie riguardanti l’impiantistica elettrica e idrica e ottenute certificazioni e collaudi. Abbiamo ottenuto l’iscrizione al Registro regionale delle associazioni che ci ha permesso di parteci pare ad alcuni bandi. Importante ad esempio è stato quello per l’Estate romana. Inoltre l’iscrizione ci ha permesso di adire al 5 per 1000 sulle imposte . La trattativa con il Comune pur non arrivando a un esito certo (il dettaglio a parte) ci ha permesso di mantenere contatti e di rendere sempre visibile la nostra presenza e il nostro ruolo per la città, ormai riconosciuto come una “ricchezza”.
Sono stati richiesti contributi personali (donazioni) e abbiamo chiesto e ottenuto un prestito senza oneri d all’associazione Tram a di Terra al fine di avere la liquidità necessaria per pagare le liquidazioni alle dipendenti; questi contributi ci hanno permesso di sopravvivere nel momento più difficile avviandoci quindi all’ottenimento dell’ottimo risultato del 2016 con un quasi pareggio del bilancio d’esercizio inimmaginabile in così breve tempo. Però, proprio perché ottenuto in maniera eccezionale occorre rilevare: –
LA NON PIÙ SUFFICIENZA ECONOMICA DELL’ OSTELLO CHE , SEBBENE ABBIA TASSI DI OCCUPAZIONE SEMPRE ELEVATI, RENDE EVIDENTE CHE I L DEFICIT DEL RAPPORTO COSTI / RICAVI NON È RISOLVIBILE AL LE ATTUALI DIMENSIONI ECONOMICHE (POCHI POSTI LETTO RISPETTO AL PERSONALE MINIMO NECESSARIO); – LA NECESSITÀ DI UN CONTRIBUTO IN CRESCITA DALLE ASSOCIAZIONI SE NON SI OTTIENE UNA CONGRUA RIDUZIONE DELL ’ AFFITTO DAL COMUNE. – L A NECESSITÀ DI AFFRONTARE COSTI DI MANUTENZIONE CHE NON SONO PIÙ RINVIABILI E DI GESTIONE; – CHE OCCORRE UNA STRATEGIA DI FUNDRAISING STABILE.
Il Debito e il rapporto con il Comune di Roma
Pur avendo migliorato la nostra situazione economica, il debito che abbiamo ancora con Il Comune di Roma ci rende deboli. Tale handicap ci impedisce la partecipazione ai bandi più sostanziosi dell’Unione Europea, ma soprattutto problematizza il rinnovo del nostro contratto vista l’attuale politica del Comune in merito ai Beni di sua proprietà. Per questo, n egli ultimi anni, abbiamo cercato costantemente una relazione positiva con il Comune di Roma (scandita in diverse fasi anche per il continuo alternarsi dei referenti) finalizzata a tre obiettivi essenziali: prolungamento della convenzione ( la convenzione attuale scade nel 2021) , riconoscimento del valore sociale ed anche economico dei servizi che la Casa offre alla cittadinanza femminile, abbattimento / riduzione del debito. Dall’agosto 2013 abbiamo intessuto rapporti continuati con l’assessorato al Patrimonio; con la giunta Marino, nel luglio 2015 si era concordato un testo che poteva soddisfare questi aspetti, perché eravamo giunte a definire una riduzione dell’affitto ( si teneva conto delle finalità sociali della Casa) nonché un riconoscimento del valore culturale ed economico dei servizi prestati; con la caduta della 4 giunta Marino prima della votazione della delibera, con il Commissariamento e poi con la giunta Raggi il cammino si è fatto più incerto. La nuova amministrazione non conosce la storia della Casa e, anche se le amministratrici, in particolare la Commissione delle Elette, hanno dimostrato stima e interesse per le questioni da noi poste, in realtà non siamo arrivate a concludere un nuovo accordo sulla falsariga del precedente, anche per il continuo alternarsi di assessori e di responsabili che ogni volta vanificavano il lavoro svolto. Dal gennaio 2017 stiamo pagando comunque, anche se solo parzialmente, l’affitto mensile.
Conferma e crescita dell’immagine pubblica della CID Abbiamo lavorato su molteplici piani con la finalità di veder riconosciuto il valore e il lavoro che la CID fa per le donne. Ruolo centrale è stato quello della comunicazione, ma anche l’attivazione di relazioni con il nuovo Movimento femminista e con l’associazionismo sono stati rilevanti.
LA COMUNICAZIONE Siamo partite dalla consapevolezza che adottare una strategia di comunicazione efficace era molto importante per far conoscere cosa è la Casa Internazionale chi la vive e come operano le associazioni che ne fanno parte. Considerando che La comunicazione è un processo che va costruito insieme. Una strategia di comunicazione comprende la messa in campo sinergica di più strumenti multimediali e non solo: dal sito web, alla newsletter alla pagina Facebook all’ufficio stampa e anche di eventi che coinvolgano e invitino alla partecipazione e alla conoscenza delle nostre vite dei nostri desideri del nostro pensare dei diritti delle battaglie delle conquiste delle donne. La pagina Facebook della Casa oggi non si limita esclusivamente alla sola pubblicazione di eventi abbiamo cercato, pubblicando post di diverso contenuto e articoli apparsi sia sulla stampa che su siti diversi, di ampliare l’informazione e attivare una discussione su ciò che accade intorno a noi. La risposta è stata buona e attualmente abbiamo più 65.000 followers e una buona partecipazione alla discussione. Ma, siamo consapevoli che la comunicazione non è riducibile al solo buon utilizzo di strumenti quali Facebook Web, Newsletter, Ufficio Stampa, Twitter, Instagram, ma ha orizzonti più vasti che vanno integrati e miscelati con gli strumenti tecnologici, un esempio per tutti la “Notte Bianca Donne senza Confini” che ha permesso di far conoscere la Casa a tantissime persone, ma che non può essere un evento isolato ma è necessaria una continuità. Il sito web è stato aggiornato per una migliore fruizione , ma pensiamo che richieda una nuova progettazione; abbiamo attivato una newsletter per raggiungere con tutte le nostre attività un maggior numero di persone , ad oggi i contatti sono 7000. Sono anche attivi Twitter e Instagram , ma poco utilizzati. Anche l’ufficio stampa ha necessità di essere potenziato. Tutto ciò non può essere fatto senza una maggiore collaborazione da parte di tutte noi e di tutte le associazioni , per questo sarebbe importante poter arrivare alla creazione di un gruppo che si occupi della comunicazione v ista nel suo complesso e articolato processo. Nella speranza che la comunicazione possa riflettere il grande potenziale che scaturisce da tutte le associazioni insieme e dalle donne che partecipano alla vita della Casa. Un grande problema che resta aperto riguarda il come rispondere alla domanda che molto spesso ci viene posta: “Cosa ne pensa la Casa?” Sebbene non sia facile, proprio per la nostra conformazione, rispondere a nome di tutte, dov remmo provare, se non altro, a confrontarci, sia contribuendo e stimolando incontri, sia con un maggior utilizzo da parte di tutte dei nostri strumenti comunicativi.
LA PARTECIPAZIONE DELLA CASA ALLE MOLTEPLICI ATTIVITÀ DI MOVIMENTO E ALLE RETI DELL’ASSOCIAZIONISMO
La Casa ha partecipato e /o aderito a molte attività di movimento ed è parte di alcune reti di associazionismo, soprattutto per quanto riguarda l’impegno antirazzista e antisessista. Con alcune associazioni abbiamo da tempo un rapporto stabile: per esempio, con l’associazione A Sud condividiamo l’impegno per il premio Wangari Maathai e la campagna Guardiane della Terra, finalizzata a denunciare le violenze ambientali e le minacce alla salute delle donne e delle popolazioni; con l’associazione antimafia Da Sud partecipiamo alla denuncia e al contrasto della presenza mafiosa sul territorio romano. Con l’ associazione Da Sud e la rivista siciliana Mezzocielo, oltre che con la Società delle Letterate, abbiamo anche messo in atto iniziative di conoscenza delle scelte delle donne di mafia, insieme a mostre fotografiche e presentazione di libri sul tema. Altre relazioni sono invece più recenti, come il coinvolgimento della Casa nella Rete dei Numeri pari, la campagna per il contrasto alle disuguaglianze e alle pover tà, lanciata da Libera e molti altri soggetti romani, come Arci, CGIL, Lunaria ecc. Da quando nella Casa si è costituito il coordinamento delle donne contro il razzismo, abbiamo condiviso le lotte antirazziste per la dignità e i diritti dei migranti; insieme all’Archivio delle memorie migranti, al Comitato per i nuovi desaparecidos , al circolo Gianni Bosio ed altri abbiamo organizzato nell’autunno 2016 presidi di denuncia delle morti nel mediterraneo; siamo in rete con l’ufficio di informazione del Kurdistan in Italia ( UIKI Onlus), con l’associazione di volontariato senza Confine, con la campagna LasciateCI Entrare, e con la Rete Romaccoglie. L’impegno della Casa per la dignità e i diritti dei/delle migranti poggia soprattutto sul confronto con le associazioni delle migranti, presenti o meno alla Casa; abbiamo intrecciato un nuovo rap porto con l’Associazione delle donne Brasiliane e con l’ associazione No.Di, con le Donne Capoverdiane, con le associazioni che lavorano ai progetti per le donne in Rwanda, ecc. ; in particolare con l’associa zione di Imola Trama di Terre abbiamo cercato collaborazione e confronto. Abbiamo messo in atto negli ultimi mesi, insieme al ristorante della Casa l’iniziativa dei pasti sospesi per donne e uomini migranti che ne abbiano bisogno.
NONUNADIMENO
Un discorso a parte merita il nostro rapporto con Nonunadimeno. La Casa, infatti, con la partecipazione attiva di alcune associazioni e il sostegno di altre ha fin dal suo inizio (2014) partecipato alla rete cittadina Io Decido e, successivamente, al percorso di NON UNA DI MENO nato a Roma dal confronto tra diverse realtà femminili e femministe su temi come il piano antiviolenza, i Centri Antiviolenza (CAV) e i percorsi di autonomia, l’educazione alle differenze, la libertà di scelta e l’interruzione Volontaria della Gravidanza (IVG). Tale percorso è stato promosso, nell’estate del 2016 dalla Rete Io Decido, UDI e Dire attraverso :
ASSEMBLEE NAZIONALI. L A GRANDE MANIFESTAZIONE DEL 25 NOVEMBRE DEL 2016. LA REALIZZAZIONE DEL PIANO FEMMINISTA DAL BASSO CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE. LO SCIOPERO GENERALE DELLE DONNE DELL’8 MARZO. L’ ADESIONE ALLA GIORNATA INTERNAZIONALE PER L’ ABORTO SICURO DEL 28 SETTEMBRE. PARTECIPAZIONE ALL’ ATTIVITÀ DI CONTRASTO DELLA POLITICA COMUNALE NEGLI SGOMBERI DELLE ASSOCIAZIONI.
La Casa internazionale ha partecipato alla battaglia che si è svolta negli ultimi anni per contrastare la politica del Comune di Roma contro le associazioni romane che hanno sede in locali di proprietà del Comune. Pur avendo una situazione giuridica diversa e non essendo quindi nell’elenco delle associazione che hanno ricevuto la notifica di sfratto e la richiesta di pagamento di arretrati, abbiamo valutato che fosse giusto partecipare a questa campagna (che coinvolgeva per altro direttamente alcune associazioni del consorzio) anche in prospettiva della scadenza della convenzione nel 2021. E con l’obiettivo del ritiro della delibera comunale 140 del 2016 e del la riaffermazione della possibilità della locazione del patrimonio pubblico non a prezzo di mercato per le associazioni che svolgono una funzione sociale, della formulazione di procedure di assegnazione trasparenti, ma in grado di non tagliare fuori i soggetti sociali. Questa lotta è ancora del tutto aperta, anche se le sentenze recenti della Corte dei Conti, che hanno ribadito l’assenza di danno erariale negli affitti calmierati alle associazioni, aprono certamente spiragli nuovi.
I Progetti, le iniziative e le nuove attività culturali
Sono continuate e si sono intensificate le iniziative culturali della Casa, dalla presentazione di libri a proiezioni di film e agli spettacoli teatrali, ai dibattiti culturali su vari campi, ai corsi di danza, all’attività di ricerca promossa da Archivia. Molte però sono state le iniziative nuove messe in campo e di cui diamo un dettaglio delle principali. Inoltre, la convinzione che tra le iniziative che venivano promosse fosse prioritario dare un particolare peso a quelle che mantenevano un forte legame con i pensieri e le pratiche femministe costruiti dagli anni settanta a d oggi, ci ha fatto accogliere le proposte che andavano in questa direzione, come le molte presentazione e “riletture” di libri ed i molti incontri per iniziativa del Gruppo del mercoledì.
L ’ ESTATE E LA CASA(S)PIAZZA
Negli anni precedenti il 2015 l’estate alla Casa prevedeva l’uso del giardino per la realizzazione di una serie di spettacoli, incontri e proiezioni, alcune frutto di proposte delle associazioni della Casa ma, in prevalenza, provenienti da proposte di gruppi e persone esterne che affittavano gli spazi e le attrezzature e che venivano valutate e accolte nel nostro contesto. Nel 2015 un gruppo di donne della Casa costituito da donne del Direttivo e due Associazioni (Forma Liquida ed El Mirabras) ha voluto dare una impostazione nuova all’estate pensando di costruire direttamente un programma che avesse attenzione alla produzione e al protagonismo di donne (libri, spettacoli, film), creando un logo e una immagine, proponendo una tessera con un costo minimo che valeva per tutta la stagione, realizzando una campagna di promozione e comunicazione attraverso i social. La prima estate è stata organizzata e gestita totalmente da quel gruppo, con l’aiuto di una professionista e qualche supporto di volontarie delle nostre Associazioni o esterne, l’area eventi e la segreteria. Complessivamente nel l’estate 2015 sono state realizzate 43 serate, 26 delle quali programmate da noi e abbiamo realizzato investimenti per l’acquisto di un proiettore e uno schermo. Questa prima esperienza ha reso evidente che la principale fragilità del progetto era di impegnare eccessivamente chi vi aveva lavorato. Proprio per questo, l’anno successivo (2016) si decideva di proseguire, ma si sceglieva di affidare gran parte del periodo estivo ad Associazioni esterne in grado di offrire una programmazione condivisibile e capace di attirare pubblici diversi; tra l’altro questa scelta aveva il merito di far lavorare imprese (associazioni) di giovani donne. Così Doppio Ri stretto, una nuova associazione di professioniste nel campo dell’editoria, della comunicazione e della radi , ha organizzato venti serate di presentazioni libri, incontri e spettacoli, mentre Muovileidee, associazione con un lungo curriculum in realizzazioni di eventi musicali e rassegne cinematografiche, realizzava dieci serate di jazz al femminile. Complessivamente sono state realizzate 63 serate di cui 40 prodotte da noi. La capacità di comunicazione delle due associazioni ha permesso una grande visibilità sui giornali e il pubblico è stato molto vario nella sua composizione. Quest’ ultima estate (2017), che completa l’esperienza triennale, ci permette di avere un quadro per una ragionata decisione sulla possibile programmazione futura. Considerando che tanto più si vuole strutturare una programmazione tanto più si devono assumere impegni in termini:
– di tempo per la programmazione, l’organizzazione, la realizzazione e la comunicazione;
– di costi, per rendere adeguata una struttura che aveva sempre lavorato senza autorizzazioni, senza verifiche sulla sicurezza.
E per questo abbiamo rilevato la necessità di una coordinatrice che lavorasse in sinergia con noi. La scelta è caduta su Maria Luisa Celani (Presidente dell’associazione Muovileidee) per la sua complessiva esperienza professionale . Sempre nella programmazione 2017, la scelta principale è stata quella di costruire un programma che fosse molto connotato dal protagonismo femminile. Esemplificativo di questo può essere la scelta di un percorso attraverso le vite e le opere di quelle che abbiamo chiamato “donne eccellenti” quali Jane Austen, Hanna Arendt, Margherita Hack, Ella Fitzgeral, Rossana Rossanda, Wislawa Szymborska , Susan Sontag , Anna Freud. E, ancora , l’esperimento di portare , attraverso la cinematografia, storie di donne di paesi lontani con prodotti anche fuori circuito e appositamente sottotitolati dagli allievi di cinema della Terza Università di Roma. Abbiamo, inoltre, deciso di concorrere al bando dell’Estate romana e lo abbiamo vinto, con un contributo da parte del Comune di € 13.800. Complessivamente sono state realizzate 84 serate, 59 delle quali prodotte dalla CID.
E, sempre complessivamente la presenza in termini di genere è stata dell’83,65% di donne e del 16,35 di uomini. Abbiamo speso molti soldi: per l’accreditamento dello spazio, per affittare le attrezzature a norma, per comprare nuovi strumenti di lavoro, per la coordinatrice e per avere un lancio da un ufficio stampa adeguato . La campagna per trovare gli sponsor non ha dato risultati (solo due donazioni dovute a rapporti personali) per ché siamo partite troppo tardi
(La documentazione e i rendiconti sono a disposizione di tutte)
VOTO ALLE DONNE
La Casa, in collaborazione con altre associazioni del consorzio, ha in questi anni, anche approfittando della possibilità di partecipazione e finanziamento da parte di bandi pubblici relativi alla celebrazione della Costituente, del voto alle donne e dell’entrata in vigore della Costituzione, avviato una serie di iniziative culturali, di studio e di riflessione sulla storia repubblicana attraverso lo sguardo di genere. Abbiamo prodotto con Maria Paola Fiorensoli de Il Paese delle donne una mostra sul voto alle donne, un video sullo stesso tema, vinto un primo finanziamento e partecipato a un secondo bando, per il quale siamo in attesa dell’esito, per l’anno 2018. Questo filone di iniziativa ha l’ambizione di fare della Casa uno dei punti di riferimento per la riflessione e la trasmissione del grande patrimonio di lotte, elaborazioni, esperienze delle donne e del loro peso e significato nella storia d’Italia. Il progetto che abbiamo elaborato infatti si intitola “Settanta anni con il voto alle donne” e, se sarà finanziato, ha l’ambizione di svilupparsi come un percorso di formazione, di riflessione e produzione culturale, sia per le ragazze e i ragazzi, sia per le/gli adulti.
SCIALUPPA
Nel 2017, la CID ha dato avvio al secondo anno del progetto Scialuppa per donne in difficoltà grazie al sostegno della Chiesa Valdese. BeFree, Cora e il Cortile, partecipanti al progetto Scialuppa, quest’anno hanno già tenuto un corso su un formato rivisto per aprirsi alle realtà dei territori fuori della Casa. Il programma iniziale è stato presentato alla CID da dove le donne partecipanti hanno poi scelto di continuare percorsi individuali e personalizzati con una o più delle associazioni della Casa che animano il progetto. La seconda fase avrà luogo allo Spazio di Donna che Be Free gestisce a San Basilio, un quartiere di Roma che ha visto tensioni tra residenti italiani e migranti e la cui condizione svantaggiata pesa soprattutto sulle donne. Le fasi successive si apriranno all’interno delle scuole in comunità di altri territori. Questo modello organizzativo in cui più soggetti collaborano per lo stesso progetto rappresenta, secondo noi, un esempio di cui tener conto anche per altre esperienze future.
I CORSI
I corsi che sono partiti in questo triennio hanno sempre avuto la caratteristica di essere svolti in collaborazione o di figure storiche del femminismo, o di donne di riconosciuto valore internazionale o con Istituzioni di rilevante importanza nazionale . Inoltre abbiam o ospitato i corsi di formazione per docenti svolte sia dall’Associazione Italiana delle Storiche (SIS) e dalla Società delle Letterate (SIL) e dell’Università “La Sapienza” sulle narratrici dell’800.
IL CORSO DI SCRITTURA D’ESPERIENZA DI MELANDRI E LE RILETTURE DI BOCCHETTI
Abbiamo voluto dare una impronta femminista più continuativa alla trasmissione, alla rilettura del passato alla luce dell’oggi . In questo senso sono da leggere le due iniziative di seguito descritte: 1) Innanzitutto abbiamo deciso di portare alla Casa , tra il 2015 e gennaio di quest’anno cinque “Laboratori di scrittura d’esperienza” , che Lea Melandri, femminista storica milanese, conduce da diversi anni in scuole, università, luoghi di donne e che rappresenta una forma di ripresa dell’autocoscienza, che recupera la scrittura dell’inconscio, collocando la parola scritta dentro la storia del corpo. Ai laboratori hanno partecipato in totale un centinaio di donne (in maggioranza tra i trenta e i quaranta anni) e da questa esperienza sono nati piccoli gruppi che ancora si incontrano. Un’altra iniziativa è stata quella di sollecitare Alessandra Bocchetti, una delle fondatrici del centro Virginia Woolf “scuola di femminismo ” che è stato un modello irripetuto di confronto , di studio e di formazione delle donne romane e non solo, affinché tornasse alla Casa con delle sue proposte . Si sono quindi concretizzati nel 2016/17 sette incontri dal titolo “Riletture” che hanno messo a confronto vecchie e giovani femministe su testi che, in diverso modo, hanno segnato il pensiero e le pratiche delle donne. Questo percorso potrà continuare il prossimo anno. 10 4.4.2 . CORSO DI FOTOGRAFIA E WORKSHOP (BATTAGLIA ) A marzo di quest’anno, mentre al MAXXI continuava la mostra “Per pura passione” Letizia Battaglia, la grande fotografa , veniva alla Casa per un incontro promosso dall’associazione Adecoc e organizzato insieme a noi . Frutto di questo primo evento è stato l’avvio a giugno di un workshop di 5 giorni dal titolo “Fotografando la Casa”, promosso da Adecoc, con 25 partecipanti prevenienti da diverse parti del paese e chiuso con una serata speciale di narrazione e incontro aperto alla città. Da queste giornate resta un amplissimo materiale fotografico, che parla di noi, che meriterebbe di essere richiesto, selezionato e utilizzato in diverse forme di comunicazione.
IL CORSO DI EDUCAZIONE FINANZIARIA
Nello scorso me se di ottobre ha avuto inizio il corso di Educazione finanziaria di base per donne, organizzato in cinque moduli (uno a settimana). La progettazione di questo corso è durata oltre un anno perché abbiamo cercato di renderlo gratuito ma senza costi e non dovendo impegnare la sala senza alcun ritorno finanziario. Questo ha fatto sì che si avviasse una duplice linea d’azione: 1) da un lato l’ apertura di un rapporto con Banca d’Italia che ci avrebbe fornito didattica e materiali a titolo gratuito, ma che non avrebbe potuto finanziarci; 2°) dall’altra è stato importante il contatto trovato con una fondazione di Milano (Global Thinking Foundation – GTF) che si è impegnata a collaborare sia nella didattica con docenti di associazioni alle quali è strettamente connessa, sia garantendo la presenza della Consob e dell’Ivass (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni), sia nel finanziamento dei costi (sala, segreteria, rinfresco) e nell’offerta di ulteriori materiali didattici. Inoltre la GTF ha garantito l’osservanza di standard che ci permette di offrire alle donne partecipanti un attestato di frequenza Iso. L’esperienza è stata importante per la collaborazione ottenuta, formalizzata nell’essere insieme promotrici e organizzatrici del Corso, collaborazione che ci ha portato un ampio riconoscimento ma, soprattutto per l’alto numero di richieste e adesioni. In tal senso si pensa di riproporre il corso per poter soddisfare le molte richieste (60 solo dopo due giorni) che ci continuano a pervenire e che dimostrano l’importanza di offrire nuove capacità alle donne.
GIARDINO SINERGICO
Il terzo giardino posto dopo il frontone e che prima era un luogo poco utilizzato (solo Il Cortile aveva iniziato un piccolo orto per i bambini) e certo con manutenzione quasi nulla è stato completamente modificato dall’associazione Ecodiversità che utilizzando il metodo della permacoltura ne ha fatto un bellissimo orto. Riempito di piante e anche arredato con sedie e poltroncine, e diventato un luogo molto suggestivo della Casa dove sempre di più le donne si fermano per leggere, per riposarsi e dove si possono fare piccoli incontri . Nel giardino due giorni a settimana vengono venduti prodotti biologici dalla stessa associazione e dall’associazione Kiasso.
L A NOTTE BIANCA
Nello scorso settembre abbiamo aperto le porte della Casa a tutt* con La Notte Bianca.
L’ iniziativa promossa dall’associazione The CO2, è stata preceduta e preparata in una serie di incontri con il Direttivo e le Associazioni della Casa. La partecipazione attiva di molte associazioni ha portato alla realizzazione di panel, incontri, proiezioni, letture, spettacoli teatrali e musicali che rappresentavano i diversi tipi di attività e fungevano da occasione per affrontare tematiche mirate. Circa 5.000 persone hanno attraversato i nostri spazi e hanno conosciuto la realtà della Casa.
Essere internazionali Il piano internazionale diventa sempre più importante perché sempre di più la costruzione di reti diverse ci porta a partecipare ed essere inclusive con le donne di altri paesi e di altre culture. Per questo pensiamo che dovrebbe essere presente all’interno della Casa un elemento più strutturato che segua il dibattito a livello internazionale.
PARTECIPAZIONE AL LAVORO DELLA CEDAW
Come già accaduto per le consultazioni che hanno prodotto il rapporto ombra “Pechino+20”, la CID ha partecipato e ospitato i lavori della piattaforma italiana che ha steso il rapporto ombra per il Comitato ONU che monitora e mette in atto la Convenzione per l’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne (CEDAW). Il governo italiano è tenuto a presentare periodicamente un rapporto sull’esecuzione delle norme contenute nella convenzione internazionale. Un vasto raggruppamento di organizzazioni non governative di donne ha lavorato per mesi al proprio rapporto alternativo con riunioni regolari e contributi che abbracciano tutti i t emi della convenzione, inclusi lavoro, salute, violenza e questioni migratorie. A metà del percorso di consultazione, la piattaforma ha evidenziato per il comitato i temi cruciali su cui si stava concentrando il lavoro delle ONG italiane. Tali temi hanno indirizzato il focus del comitato al momento della discussione con il governo italiano. In seguito, rappresentanti del comitato, tra cui la CID, si sono recate a Ginevra dapprima per illustrare il lavoro della piattaforma e, a luglio, nel corso della discussione formale con il governo italiano, per presentare il rapporto (redatto in italiano e in inglese) e discuterne le raccomandazioni. Il comitato CEDAW ha molto apprezzato il lavoro della piattaforma e fatto sue le raccomandazioni a cui il governo italiano è tenuto a dare esito.
SULLA NUOVA REALTÀ DEI FEMMINISMI INTERNAZIONALI E SULLA GLOBAL MARCH
A ridosso dell’insediamento di Donald Trump alla presidenza USA con i suoi relativi messaggi e promesse di politiche discriminatorie e misogene, oltre 2 milioni di donne e uomini in tutto il mondo hanno marciato o hanno partecipato a manifestazioni di protesta in 161 città di tutti continenti. La CID é stata invitata all’evento che ha avuto luogo in piazza della Rotonda (Pantheon) a Roma organizzato dalla Global March. Il messaggio lanciato in quella occasione era di lotta programmatica a tutte le forme d i discriminazione di genere e contro ogni politica 12 xenofoba e razzista. L’intervento della CID é apparso sul sito della Global March e sulle pagine web di tutte le organizzazioni partecipanti http://27esimaora.corriere.it/17
Inoltre abbiamo invitato nella nostra sede, in occasione dello sciopero delle donne dell’8 marzo, Breanne Butler una delle organizzatrici della Global March, ospite in Italia della Fiom, a discutere con noi. In linea con l’aspirazione a praticare il pensiero femminile nelle sue forme di espressione internazionale, diversi eventi sono stati organizzati e creati per realizzare un contatto sempre più concreto e di collaborazione con alcune importanti esperienze di questi anni. Abbiamo partecipato all’incontro internazionale dell’ottobre 2015 con le protagoniste Kurde della lotta in Siria contro l’Isis e donne francesi, tedesche e inglesi, giunte alla Casa Internazionale delle Donne condivi ser o l’esperienza della lor o elaborazione contribuendo alla pratica femminista che ha indotto giovani combattenti a combattere e morire per l’abolizione del patriarcato e delle violenze fondamentaliste. La Casa ha ospitato e organizzato insieme ad altre associazioni il convegno “ Libertà delle donne nel 21mo secolo. Pensieri e pratiche oltre i fondamentalismi” al quale hanno partecipato numerose relatrici provenienti da diversi paesi e dove la partecipazione è stata altissima e che fa ben sperare per il terzo convegno internazionale già programmato per il 12 e 13 maggio prossimo
PARTECIPAZIONE AL FORUM “LA NOSTRA EUROPA”
In occasione delle celebrazioni del sessantesimo anniversario della firma dei Trattati di Roma, abbiamo partecipato all’organizzazione del Forum “La nostra Europa”, con moltissime altre associazioni e organizzazioni, per avviare una riflessione sull’Europa che esprimesse una posizione anche fortemente critica, ma non sovranista e antieuropea. In questo ambito abbiamo anche costruito una sede di riflessione tra donne italiane e europee, delle associazioni più impegnate nella relazione con le istituzioni europee, che ha portato alla stesura di un documento condiviso, alla creazione di un gruppo di lavoro e alla costruzione di un appuntamento delle donne all’interno del forum. Si è trattato dell’occasione per confermare relazioni e costruirne di nuove e mettere le basi di una riflessione e di un lavoro comuni, particolarmente utile e necessario in questo periodo in cui l’Europa e le sue politiche hanno particolare rilevanza sulla vita delle donne e nel quale molte delle promesse e delle aperture che l’Europa aveva rappresentato per le donne sembrano chiudersi.
Le nuove associazioni al nostro interno e le relazioni con associazioni esterne
E’ cresciuto il numero di associazioni che sono entrate a far parte della CID, spesso composte da ragazze giovani e abbiamo voluto incrementare i rapporti con associazione esterne alla Casa che fanno un lavoro da noi considerato molto importante.
AL NOSTRO INTERNO Abbiamo cercato di aprire gli spazi e la programmazione della Casa Internazionale alle nuove aggregazioni femminili, con attenzione soprattutto alle realtà più giovani; tra queste l’associazione Scosse che opera nello spazio dell’Affi. Abbiamo strutturato in modo più definito la collaborazione con realtà come Matriarchy Now o l’associazione di donne migranti No.Di. Sono entrate a far parte del Consorzio la rete D.i.Re, nuove associazioni come “la stanza di Eva” o l’associazione Azucar. Operano nella Casa da diverso tempo anche associazioni come Kiasso, Ecodiversità e The CO2: la loro attività è di grande importanza per il rinnovamento delle prospettive della Casa e ci auguriamo di poter formalizzare quanto prima la loro partecipazione al Consorzio. Abbiamo cercato anche di sistemare gli spazi di via S. Francesco di Sale, con un rapporto più stabile con El Mirabras, e con l’assegnazione ad artiste degli spazi liberi ( ass. Nous, Le Koke.
CON L ’ ESTERNO
Abbiamo continuato a intrecciare relazioni più strette con donne e gruppi che sono presenti a Roma , laddove abbiamo valutato che questo fosse un arricchimento per la Casa e che potessero crearsi “contaminazioni positive.” Le modalità sono state diverse: Con Leggendaria abbiamo richiesto che alla Casa si realizzassero le presentazioni di ciascun numero della rivista, possibilmente come prima presentazione, offrendo la gratuità dello spazio. Leggendaria da 10 anni rappresenta un punto di riferimento nazionale per tutto quello che riguarda la scrittura delle donne , inoltre con la scelta di un tema per numero la rivista ha creato inediti intrecci tra politica e letteratura, tra le scrittrici e saggiste del presente con quelle del passato. Frutto di questo legame è stata la sperimentazione, con Anna Maria Crispino (fondatrice e direttora) di una rappresentazione e racconto di Jane Austen con incontri , letture, film dentro la rassegna estiva “La Casa (s)piazza . Ci auguriamo che il rapporto continui. Con Tuba : (bar e luogo di cultura e di incontro per molte ragazze di gruppi e collettivi romani realizzato al Pigneto da giovani femministe) abbiamo avviato la possibilità di rapporti più stretti in parte già in essere, come la presenza da noi durante La Casa (s)piazza e nella notte bianca di un loro bookshop; la reciproca comunicazione sui social di iniziati ve ed eventi, e la possibile riproposizione (mancata quest’estate per incompatibilità di tempi) di parte del loro festival del fumetto femminile. Con Femministerie: (blog femminista di riflessione critica on line) abbiamo cercato di avere un rapporto costante soprattutto per affrontare i temi più caldi della discussione femminista di oggi.
Le problematiche aperte
Sebbene ci sia stato molto lavoro da parte nostra è assolutamente vero che molto si deve ancora fare, perché molti sono i problemi con i quali dobbiamo confrontarci. Qui proviamo a fare alcuni esempi, ma certamente la lista è aperta.
L A NECESSITÀ DI UNA DIVERSA STRUTTURAZIONE
È rimasta in sospeso una nuova definizione della Casa che sappia rispondere e corrispondere ai mutamenti che nel tempo sono avvenuti nella società, nelle donne e nelle sue forme organizzative. Ciò benché, fin dai primi mesi del nostro percorso di gestione, avessimo individuato un progetto di trasformazione della forma APS a Fondazione. Il progetto nasceva dall’aver identificato nello strumento giuridico della Fondazione di Partecipazione una serie di vantaggi quali: – L’apertura effettiva della Casa a tutte le donne (anche singolarmente) e non solo alle associazioni aderenti, rispondendo così a una reale bisogno (e richiesta) di aprirsi sempre di più alle molte e differenti realtà delle donne affinché diventino protagoniste di un rilancio del suo ruolo, delle sue attività, della immagine che viene percepita. – Una forma organizzativa consona alla dimensione e struttura dello stabile che richiede per il suo effettivo mantenimento un lavoro esorbitante per un nucleo ristretto (Direttivo) di persone. Perché, per rendere effettivamente economiche le sale, in modo da non far pesare tutto il costo alle associazioni, e poter utilizzare in modo più politico gli spazi significa identificare responsabilità specifiche capaci di agire in autonomia. – Ottenere la personalità giuri dica che garantisce la dirigenza dalla responsabilità personale.
Avere maggiore successo nel Fundraising. L’aver accantonato il progetto non vuol dire che esso non sia più necessario e che le cose possano rimanere come sono oggi. Tutt’altro. Infatti, La CID, che da un lato ha come mission la somma delle mission delle associazioni che la compongono; dall’altro, oggettivamente, si ha che il Direttivo a nome della Casa svolge altre funzioni che colgono finalità politiche e culturali autonome ogniqualvolta si confronta con le Istituzioni, ma anche quando prende delle decisioni che, seppure tecniche sulla conduzione dello stabile, hanno un contenuto politico e culturale. Tutto ciò va analizzato e compreso nella sua portata organizzativa.
PARTECIPAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI AL C ONSORZIO
Come abbiamo appena detto, la CID, in quanto sistema di associazioni e di relazioni definisce la propria finalità in maniera diversa, più complessa e articolata dalla somma delle singole finalità delle associazioni. Ciò fa sì che, spesso , si viva in maniera contraddittoria (sia da p arte delle Associazioni che da parte del Direttivo stesso) il ruolo del Direttivo che deve rappresentare per l’appunto questo “di più” che si manifesta nell’ esprimere contenuti politici e cultura li sia in relazione a interlocutori esterni sia quando deve prendere alcune decisioni di gestione ordinaria ( es. sull’uso gratuito degli spazi). Raramente siamo riuscite , oltre che nel le Assemblee generali, a costruire occasioni di confronto generale su temi importanti o sulle adesioni che ci venivano richieste a campagne o altro. Così come, altrettanto raramente, ci è stato suggerito di preparare un incontro che andasse al di là di aspetti specifici di convivenza. L’esperienza fatta per la “ notte bianca” è stata straordinaria nella sua capacità di mettere insieme tante associazioni e, sarebbe 15 importante, se il processo attivato in quell’occasione possa essere ripetuto per altri temi e altri percorsi.
I SERVIZI
Un’area di attività fondamentale da sempre ma che dovrà essere, nel prossimo periodo, ancora più importante, visibile e strutturata è quella dei Servizi alle donne perché su questi veniamo e verremo viste e valutate dal Comune . Questo direttivo non è entrato nel merito di una valutazione o di una riorganizzazione dei molti servizi offerti dalla Casa, ma il suo impegno è stato rivolto soprattutto al riconoscimento del loro valore e alla possibile valutazione economica da parte dell’amministrazione capitolina. Attraverso una lunga collaborazione con l’assessorato al Patrimonio abbiamo documentato orari e caratteristiche dei servizi e ottenuto un documento che ne valuta il corrispondente valore economico. Su questa base pensavamo di poter avviare un’ ulteriore fase di collaborazione con il Comune che al momento sembra interrotta. Riteniamo comunque che sarebbe utile, per la nostra consapevolezza e per corrispondere all’immagine di autorevolezza della Casa, avviare anche una ricerca interna, tesa a facilitare la collaborazione e l’integrazione tra i servizi stessi , a migliorare le possibilità di accoglienza e mettere in atto la dimensione olistica che ci caratterizza. Sarebbe auspicabile quindi un processo teso al la costruzione di un Bilancio Sociale, come strumento che rappresenti la mission della Casa e l’impatto delle attività realizzate su tutti i soggetti interessati, diventando quindi un modo di rappresentare e comunicare con l’esterno e, nel suo farsi, un potente strumento di riflessione e dialogo interno.
IN SINTESI
Il nuovo direttivo dovrà preparare la trattativa sulla nuova convenzione che dovrà essere stipulata con il Comune di Roma nel 2021. La Casa dovrà presentarsi a quella scadenza con un nuovo progetto e la capacità di dimostrare l’importanza della Casa per la città. Forse può essere utile una riflessione sull’esperienza di questi anni, sulle difficoltà, le contraddizioni e le opportunità che abbiamo incontrato, derivate anche da un mutato scenario istituzionale ed economico generale. Mutamenti che, tra l’altro, hanno prodotto: il precipitare del problema della gestione del patrimonio pubblico a fini sociali, gli interventi della Corte dei Conti, il coinvolgimento nella pubblica opinione delle associazioni e delle cooperative nello scandalo di affittopoli. Per questo la questione dei rapporti con il Comune, così come la nostra situazione finanziaria sono diventati temi principali dell’azione di questo Direttivo. E l’equilibrio finanziario è divenuto così una priorità assoluta. La necessità di una gestione oculata e prudente, la consapevolezza del fatto che dobbiamo gestire un patrimonio pubblico, della città e di tutte le donne deve essere considerata in armonia con le finalità sociali della Casa. Finalità di cui abbiamo rivendicato il merito e l’importanza, e che abbi amo cercato di ampliare con l’inserimento, nella Casa, di nuove associazioni e con l’attivazione di iniziative, che seppure non economiche, permettevano di offrire valori e nuove capacità per le donne. Anche 16 per non rinunciare alla priorità di essere, la Casa, un luogo d’incontro, promozione politica, promozione di servizi a basso costo, sostegno e valorizzazione delle donne e dei loro movimenti. Abbiamo vissuto in questi anni una tensione, mai realmente esplicitata e nominata, tra la storia della casa e le sue protagoniste, ancora fondamentali per la sua vita e la sua identità, e la necessità di rendere la casa abitabile e permeabile alle nuove esperienze delle donne che certamente si presentano con caratteristiche affatto nuove e sono portatrici di diversi femminismi. La crisi economica, la precarizzazione del lavoro, la necessità di inventare lavoro e vita, la moltiplicazione delle esperienze femminili ha posto alla Casa il problema di aprire le proprie porte a queste esperienze, di mutare anche la natura dei servizi che può proporsi di promuovere e offrire. Le nuove associazioni che sono entrate a far parte del Consorzio o che comunque abitano la Casa sono portatrici di valori, di esigenze, di comportamenti e di pensieri che danno conto del presente e che, di fatto, rappresentano un arricchimento per tutta la Casa che, sempre di più, deve essere un luogo in cui le culture e le esperienze delle donne di generazioni, opinioni, condizione sociale, cultura, aspirazioni e obiettivi di vita, possano incontrarsi confrontarsi e crescere. Questi due temi: il corretto rapporto tra funzione sociale ed equilibrio economico e la convivenza tra esperienze e storie diverse, rappresentano la sfida verso il futuro e la sopravvivenza della Casa. Il modo in cui la Casa si aprirà a tutte le donne, il modo in cui sempre più la Casa sarà percepita come una ricchezza della Città sono gli elementi che ci faranno continuare ad esistere e migliorare. Abbiamo a lungo discusso in questi anni e abbiamo capito, ci siamo convinte che equilibrio finanziario, sopravvivenza della Casa e apertura, allargamento, coinvolgimento di nuove associazioni, di donne singole, costruzione di nuove opportunità per le donne e di nuovi servizi sono strettamente connessi. La salvezza della Casa, la salvaguardia della sua storia e della sua identità non possono sopravvivere senza la sua apertura. Il successo delle tante iniziative di questi anni, l’ingresso di nuove associazioni, la nostra partecipazione a lotte e movimenti nella città, la crescita della capacità di ospitalità della Casa sono il segno che questo percorso è possibile. Tuttavia questo non è certo un problema solo del direttivo. La casa non può essere un condominio, in cui si affittano stanze e sale. La casa può e deve diventare anche luogo di crescita comune, di elaborazione, di formazione, di movimento. Ringraziamo con affetto e stima Roberta Malverti , la nostra tesoriera, per la sua attenta collaborazione, per il suo rigore e la sua generosità nel seguire tutte le difficili fasi in cui siamo passate in questo triennio, la ringraziamo anche e di più per essere stata con noi durante i mesi più difficili della sua malattia.