ROMA. La celebrazione del 79° anniversario del disastro di Hiroshima.
A cura di Romina Gurashi (vice presidente di Wilpf Italia APS) pubblichiamo il resoconto della 79a Commemorazione di Hiroshima
Grazie al consueto impegno di Athos De Luca, presidente del Comitato “Terra e Pace”, anche quest’anno si è tenuta a Roma, in Piazza del Pantheon, la celebrazione del 79° anniversario del disastro di Hiroshima.
La commemorazione ha avuto inizio alle ore 9.40 con gli inni nazionali del Giappone e dell’Italia suonati dalla banda musicale dei Carabinieri.
Subito dopo, l’onorevole Athos De Luca ha ringraziato Roma Capitale per aver contribuito all’organizzazione della commemorazione “Mai più Hiroshima 1944-2024”. Nel suo intervento introduttivo De Luca ha ribadito che: «non si deve perdere la memoria della tragedia di 79 anni fa» e ha aggiunto che: «oggi abbiamo i mezzi per distruggere l’umanità e per questo, ricordando le tante guerre presenti nel mondo, bisogna coltivare sul serio la Pace perché con la Pace si può fare tutto».
Il consigliere dell’ambasciata del Giappone in Italia: «rinnova il cordoglio per le tante vittime della tragedia atomica di Hiroshima e Nagasaki» e ha espresso la sua riconoscenza verso «le generazioni successive e il lungo periodo di Pace» che hanno consentito di ricostruire le due città. Ha concluso il suo intervento augurandosi che non si torni a una nuova proliferazione delle armi nucleari.
Successivamente, si è avvicendato sul palco l’assessore alla cultura di Roma Capitale Miguel Gotor delegato del sindaco Gualtieri. Gotor ha ricordato come, durante il conflitto mondiale, si arrivò alla decisione di lanciare le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki per costringere il Giappone alla resa, e le terribili conseguenze – anche genetiche – che ne sono derivate per le popolazioni.
«Oggi molti storici sono concordi che si poteva raggiungere lo stesso risultato in altro modo», ha dichiarato, concludendo con un deciso NO al Nucleare per la risoluzione dei conflitti.
L’assessore della regione Lazio Fabrizio Ghera, rivolgendosi al rappresentante del governo giapponese, rinnova l’amicizia fra i due popoli, ma sottolinea come oggi vi siano tantissimi i conflitti in essere che mettono a rischio l’umanità.
De Luca ha poi assegnato il premio per l’impegno per la pace all’ordine dei giornalisti, affermando che «la stampa libera è uno strumento di pace perché informa i cittadini». Ha consegnato il premio al Presidente dell’Ordine dei Giornalisti Carlo Bartoli che ha sottolineando come «il giornalismo rappresenti l’occhio, il testimone, dei tanti crimini di guerra che si vorrebbero tenere nascosti. I giornalisti devono raccontare gli scenari di guerra dove a farne le spese sono sempre i più deboli. Per questo si deve dare voce a chi parla di Pace».
L’ultimo intervento è stato quello della Vice Presidente di WILPF Italia Romina Gurashi, che ha avuto brevemente modo di ricordare l’importanza del Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari, entrato in vigore nel Gennaio 2021 e ratificato da 70 paesi, della recente riunione del Secondo Comitato Preparatorio dell’11° ciclo di revisione del Trattato di Non Proliferazione e dell’adesione del Consiglio Comunale di Roma Capitale, il 5 Marzo scorso, al Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari.
È seguito il balletto di una coppia di giovani allievi della Scuola di danza diretta da Paola Iorio (amica di Carla Fracci), lei vestita di porpora lui in bianco con una colombina stilizzata portata in alto, come un trofeo.
La cantante giapponese Eiko Misumi ha intonato una sola canzone, sempre struggente.
La cerimonia si è conclusa con l’assolo de “Il Silenzio” eseguito dal trombettiere della Banda dei Carabinieri.