ROMA – l’assemblea del donne CGIL rivendica i 70 anni di impegno e di lotta.
Dalla rassegna sindacale della Cgil del 13 aprile 2018
— Camusso: “Dobbiamo fare rete per difendere le conquiste e compiere passi avanti”. Si è chiusa così l’assemblea al Teatro Studio 10 di Cinecittà, organizzata dalle categorie a guida femminile: Filcams, Flai, Fiom e Fp. Le voci di lavoratrici e delegate. “Settant’anni di impegno e di lotte. Diritti, contrattazione, rappresentanza”. Si è chiuso l’appuntamento di oggi (13 aprile) presso il Teatro Studio 10 di Cinecittà, a Roma, per l’Assemblea nazionale delle donne organizzata da quattro categorie della Cgil: Filcams, Flai, Fiom e Fp. I sindacati hanno discusso dell’applicazione dell’articolo 37 della Costituzione che recita: “La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore”. L’iniziativa rientra nell’ambito delle celebrazioni per l’anniversario della Carta. Non è tuttavia legata soltanto al passato, ma – spiega la Cgil – è organizzata per guardare al futuro, quindi alle conquiste da ottenere nei prossimi anni.
La giornata si è sviluppata attorno agli interventi di una dozzina di delegate che saranno intervallati dalle quattro donne alla guida di una categoria nazionale della Cgil: Maria Grazia Gabrielli (Filcams), Francesca Re David (Fiom), Ivana Galli (Flai), Serena Sorrentino (Fp).
È questa la seconda edizione dell’Assemblea delle donne Cgil. La prima si svolse l’anno scorso e raccolse circa duemila lavoratrici, delegate e funzionarie per far emergere la condizione e il vissuto delle donne nel loro quotidiano impegno a sostegno dei diritti e del lavoro. Alle tre categorie della prima edizione (Fp, Flai e Filcams) si aggiunge quest’anno la Fiom dopo il passaggio di consegne da Maurizio Landini a Francesca Re David.
Camusso: qui c’è l’orgoglio e la forza delle donne
“In questa sala c’è grande orgoglio e forza, c’è una straordinaria volontà di reagire”. Così il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, ha concluso l’assemblea. “Siamo donne per la pace – ha detto -, bisogna tornare ad avere una voce mentre intorno a noi, in Siria, soffiano venti di guerra incomprensibili. Le donne siriano devono sopportare grandi sofferenze per tenere insieme le loro vite quando il Paese viene sconvolto dal conflitto. Ricominciamo a dire che ripudiamo le guerre”. Sul ruolo delle donne, ha proseguito, “sono molti i compiti che abbiamo. Tante donne della funzione pubblica e della scuola oggi sono impegnate nella campagna elettorale Rsu, ma non ci sono solo loro, ognuna di noi conosce lavoratrici e lavoratori pubblici. Ognuna deve dire loro che votare è un diritto e dovere, diritto di contrattare e dovere di essere rappresentati e far sentire la propria voce. La rappresentanza è stata molto complessa da conquistare, noi l’abbiamo fatto e ora facciamola vivere”. L’altro tema, per il segretario, è “ciò che ha detto una lavoratrice dell’Auchan in lotta per il posto di lavoro: quel supermercato è una luce in un quartiere che non ha luce. Difendere il posto di lavoro – allora – significa anche non continuare a svuotare le città di negozi, supermercati, luoghi di incontro e di cultura: non bisogna rendere la periferia marginale, anzi va migliorata. È un punto di incontro, socialità e presenza per le persone che non hanno alcun luogo, per questo i negozi non devono chiudere. Mantenere i posti di lavoro è anche una lotta contro la criminalità, per la libertà delle persone”.
Le donne devono fare una grande rete, ha detto Camusso. “Conoscere ciò che avviene ti dà gli strumenti per eseguire meglio la tua azione sindacale. Facciamo autocritica anche dentro la Cgil: a volte non si fa rete, non viviamo in un’organizzazione in cui le cose si conoscono e si creano queste relazioni, ed è una perdita per tutti. Siamo in un’epoca in cui sarebbe facile connettersi tra noi, allora cerchiamo di non ridurre questa parte”. In generale, “stiamo provando a ricostruire luoghi di discussione per le donne: non diamo per scontato che la parità conquistata sia riconosciuta, dobbiamo lottare faticosamente ogni giorno per mantenere ciò che abbiamo, il ruolo delle donne deve essere la normalità, anche nella nostra organizzazione”. Non c’è un grande sindacato confederale, ha concluso, “senza un grande movimento delle donne che nasce da una rete di pensieri diversi. Occorre confrontarsi, anche litigare, ma mantenendo sempre il punto essenziale, stare in rete tra noi e condividere la forza che abbiamo”.
Gabrielli (Filcams), serve più contrattazione di genere
“Dobbiamo migliorare le condizioni delle donne non solo attraverso le grandi conquiste e le leggi, ma anche con la contrattazione di genere che ancora oggi non ha abbastanza spazio. Lo vediamo nei tavoli di trattativa nel settore del commercio, nel turismo e nei servizi, dove ci confrontiamo quasi sempre con uomini a rappresentare le controparti datoriali”. Così Maria Grazia Gabrielli, segretaria generale della Filcams Cgil, nel suo intervento. La dirigente sindacale ha ricordato alcune delle vertenze che riguardano la sua categoria (Auchan, Coop, Trony e Mediaworld) e in particolare la questione degli appalti che penalizza soprattutto le donne: “È la misura di come, in realtà, abbiamo ancora molte battaglie da compiere. Per questo è importante – conclude – la grande presenza femminile nel nostro sindacato, in cui il ruolo delle delle donne ha assunto sempre maggiore importanza nel corso degli anni. Credo che anche questo sia un modello, un percorso necessario che non dobbiamo mai dare per scontato”.
Re David (Fiom), in prima fila nella lotta
“Quando emerge il ‘senso’ della lotta che si sta facendo, quando c’è una battaglia da fare, le donne ci sono sempre. Quando questa battaglia non c’è, le donne preferiscono fare altro”. Così la segretaria generale della Fiom Cgil Francesca Re David, parlando dal palco dell’Assemblea. L’esponente sindacale ricorda che il mondo dei metalmeccanici è soprattutto maschile: le donne sono circa il 30 per cento, con le maggiori concentrazioni nel manifatturiero e nell’informatica. Per Re David le differenze di trattamento tra uomini e donne sono ancora molto visibili, soprattutto nel salario, ma “nelle crisi ci si uniforma verso il basso, così la condizione degli uomini si avvicina a quella delle donne. Basti pensare al part-time: solitamente è richiesto dalle donne, e le aziende lo concedono malvolentieri, adesso è invece una forma molto usata per tagliare l’orario, e quindi anche il salario”. La crisi, conclude il segretario generale Fiom, “schiaccia tutti e a tutti toglie i diritti. E la battaglia per i diritti vede sempre le donne al centro della discussione”.
Galli (Flai), legge sul caporalato grazie a Paola Clemente
“Se l’importantissima legge contro il caporalato è stata approvata, lo si deve al sacrificio di una donna, Paola Clemente (la bracciante morte di fatica nei campi di Andria nel 2015, ndr). Prima di lei tanti lavoratori migranti hanno perso la vita, polacchi, romeni, albanesi, di loro non conosciamo nemmeno il nome”. Lo ricorda la segretaria generale della Flai Cgil, Ivana Galli, sottolineando l’impegno della sua categoria come sindacato di strada: “Da anni ormai andiamo nelle campagne, conosciamo la situazione nei ghetti in cui vivono queste donne e questi lavoratori e quindi sappiamo che dietro a questo sfruttamento c’è la criminalità organizzata”. Quando si tratta di abbassare i diritti e tagliare i costi sul lavoro “non c’è limite alla fantasia, lo vediamo nel settore degli appalti. Non solo nei servizi, ma anche nella macellazione delle carni”, aggiunge Galli riferendosi al caso della Castelfrigo, nel Modenese. “Per questo – conclude – è importante un’assemblea come quella di oggi, per unire le forze. Già con il settore dei i trasporti noi abbiamo iniziato un lavoro insieme. I risultati si possono ottenere solo se come categorie cominciamo a ragionare su percorsi che possono mettere dei paletti per limitare lo sfruttamento”.
Sorrentino (Fp), occorre arrivare a equità
“Dobbiamo superare il concetto di uguaglianza, per arrivare invece a quello di equità. C’è un differenziale di genere che va superato: con la retorica della parità non facciamo altro che riscontrare che siamo soggetti che subiscono politiche di disuguaglianza”. Così Serena Sorrentino, segretaria generale della Cgil Funzione pubblica, nel suo intervento all’Assemblea di Roma. L’esponente sindacale, dopo aver ricordato che Fp e Flc sono le uniche organizzazioni sindacali che hanno stilano liste paritarie per l’imminente voto per le elezioni delle Rsu, si è concentrata soprattutto sul recente rinnovo contrattuale. Sorrentino ha rimarcato “l’estensione dei congedi per le donne vittime di violenza, che si accompagna all’esonero, sempre su richiesta della donna, dai turni disagiati per un anno, proprio per facilitare il percorso di reinserimento, oppure alle misure inserite per rendere più accessibile il ricorso al part time”. Più in generale, la segretaria Fp ha rimarcato la necessità di agire sia “sulla contrattazione decentrata, in modo da rafforzare le esigenze individuali”, sia sulla contrattazione nazionale, proprio perché “la contrattazione decentrata è più forte se dietro c’è uno spazio pubblico che garantisce l’universalità dei diritti e dei servizi”.