Presentazione del libro di Bianca Pomeranzi
Lunedì 24 giugno alle 17.30 si svolgerà a Roma presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani (via della Dogana Vecchia, 29) la presentazione del libro di Bianca Pomeranzi Femministe di un unico mondo, curato da Carla Cotti e pubblicato postumo dalla casa editrice Fandango Libri.
Nel libro Bianca Pomeranzi racconta come il femminismo della cosiddetta seconda ondata abbia provato a cambiare il mondo, come ha incontrato e attraversato le istituzioni internazionale. Un’esperienza professionale e politica straordinaria che Bianca vuole mettere a disposizione dei nuovi femminismi, in un momento in cui questo mondo ci appare così brutale.
Un testo che ripercorre la storia del movimento politico globale femminista, la testimonianza unica di una vita dedicata all’affermazione della libertà femminile in tutto il mondo.
Per partecipare è necessario accreditarsi scrivendo a sara.lilli@senato.it.

Il libro (dal sito di Fandango libri)

Il femminismo, quell’agire politico che ha risvegliato le coscienze e le azioni di milioni di donne che “a partire da sé” hanno deciso di provare a cambiare il mondo, è il cuore di questo libro.
La parola delle donne si fece visibile a livello internazionale nella prima Conferenza delle Nazioni Unite di Città del Messico nel 1975, fino a consolidarsi nelle odierne campagne transnazionali contro la violenza sulle donne e per la sostenibilità sociale e ambientale.
Vitali le domande sulle esperienze femministe del passato e del presente, segnate dalla digitalizzazione e dalla bioscienza, dalla messa in discussione di stereotipi e identità sessuali.
Perché e come i movimenti delle donne sono apparsi con forza sulla scena mondiale proprio negli anni in cui si cercava un modello di sviluppo postcoloniale? Perché e come l’affermazione del diritto alla libertà di scelta sul proprio corpo ha aperto il vaso di pandora della politica moderna?
Bianca Pomeranzi scrive questo libro, che pubblichiamo postumo, mossa dalla contraddizione, tutta personale, di avere praticato la cooperazione internazionale con l’urgenza di costruire percorsi di liberazione per sé stessa e per le altre, ma anche con la consapevolezza di operare all’interno di un “dispositivo” di governance.
Contraddizione vissuta da una posizione “eccentrica” tra le gerarchie delle istituzioni nazionali e internazionali e l’attivismo nei movimenti femministi e lesbofemministi italiani e transnazionali.
Un testo intimo che ripercorre la storia del movimento politico globale femminista, la testimonianza unica di una vita dedicata all’affermazione della libertà femminile in tutto il mondo.