ROMA – Scienza senza Frontiere, all’Istituto Superiore di Sanità, sette poster sulla salute realizzati da migranti dei CAS – “se non mi prendo io cura di me chi lo farà?”
In Primo Piano, in mostra nell’Aula Pocchiari, i volti dei migranti dei CAS – Giovani migranti, ospiti dei Centri d’Accoglienza Straordinari (Cas) di Codirossoni, Casilina1 e Casilina2 della Capitale, protagonisti dell’iniziativa dell’Istituto Superiore di Sanità.
La salubrità dell’acqua, danni dell’alcol e della droga, l’importanza della prevenzione, le regole per l’igiene e la sicurezza alimentare, il contagio dell’hiv e delle altre malattie sessualmente trasmesse e i diritti sanitari degli stranieri in Italia sono i temi dei “poster scientifici” realizzati dai migranti nell’ambito del ciclo di seminari “Scienza senza Frontiere” che l’Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con la cooperativa Tre Fontane ha organizzato per parlare di salute e prevenzione ai giovani migranti richiedenti asilo, ospiti dei Centri d’Accoglienza Straordinari (CAS) Codirossoni, Casilina1 e Casilina2.
Il convegno finale di oggi 28 giugno, verranno presentati questi poster, ospiterà, nell’antiaula Pocchiari, la mostra In primo Piano, una galleria dei volti dei ragazzi partecipanti al progetto ritratti dal fotografo Francesco Francia.
Le riflessioni conclusive della sessione dei Poster, cuore del convegno in cui i ricercatori e gli esperti dell’ISS che hanno condotto i seminari dialogheranno sui lavori dei migranti, sono affidate al giornalista scientifico Pietro Greco che aveva aperto i seminari con la lezione Le radici ellenistiche e arabe della cultura scientifica. Al termine della tavola rotonda sui temi della sanità e dell’immigrazione un gruppo di ragazzi migranti e un gruppo di ricercatori e esperti suoneranno insieme un brano preparato per il convegno.
L’iniziativa di questa mostra/convegno, condotta da un gruppo di esperti dell’ISS appartenenti a diverse strutture dell’Ente, celebra anche i venti anni dell’Italian Focal Point Infectious diseases and migrant, coordinata dall’Istituto e che rappresenta una rete di esperti nazionali di diverse istituzioni che si occupano del fenomeno migratorio.
“I sette poster che saranno in mostra sono il segno che la scienza è, oltre che un veicolo di inclusione, un terreno comune sul quale costruire cultura e valori condivisi – afferma il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Walter Ricciardi – Educare a proteggere la salute è anche uno strumento di tutela per tutti noi che siamo innanzitutto una comunità umana che risponde agli stessi bisogni clinici e sanitari”
I poster esposti riflettono i temi trattati tra i quali c’era anche la metodologia di costruzione di un poster per favorire la sintesi anche grafica dei concetti sfruttando più linguaggi, compreso quello visivo.
I giovani migranti hanno così operato, durante l’ora di italiano, insieme ai loro insegnanti, una sintesi delle lezioni ascoltate lavorando così contemporaneamente sulla scrittura, sull’apprendimento di nozioni scientifiche e di educazione sanitaria, oltre che, in alcuni casi, di disegno e grafica.
“Quest’iniziativa dell’Istituto Superiore di Sanità è molto bella e molto opportuna – sottolinea Mons. Manto – perché indica una via concreta di accoglienza e integrazione basata sull’informazione e sull’educazione, oltre che sulla costruzione di un linguaggio culturale e valoriale comune capace di creare una condivisione reale”.
I sette poster, tutti ricchi di suggestioni diverse, ripropongono i temi affrontati nei seminari anche in una chiave creativa, ma anche di acquisizione di consapevolezza, come per esempio nel caso di un disegno a matita campeggia la scritta: “se non mi prendo io cura di me chi lo farà?”