ROMA – TEATRO OLIMPICO – ARIA Arie barocche nell’aria
Nel buio del palcoscenico, sei strumenti, una voce, la musica.
Tutto comincia a fluttuare nell’aria: le note, il soprano, il suo “abito” speciale tra le cui pieghe i corpi dei danzatori acrobati volteggiano senza peso. L’Aria dell’Orfeo di Monteverdi seduce con la baldanza del primo capolavoro dell’opera barocca. “Io la Musica son…So far tranquillo ogni turbato core…Poss’infiammare le più gelate menti”.
Così, ha inizio Aria di Emilio Pellissari, lo spettacolo che ha inaugurato la stagione dell’Accademia Filarmonica Romana e del teatro Olimpico e che è un inno alla creatività. Aria meraviglia lo spettatore immergendolo in un mondo di con-fusione. Pellisari con Mariana Porceddu, coreografa e compagna di vita, mescola insieme come in vaso alchemico macchinerie “barocche”, tecnologie moderne, reale e fantastico, luci e ombre, realtà e fantasia, gravità e leggerezza. La Compagnia NoGravity costituita da sei danzatori fa dell’assenza di peso e di una sinuosa corporeità la sua meraviglia.
Tredici sono le Arie di Aria, ciascuna messa in scena privilegiando ora la danza senza gravità ora mescolando insieme canto e danza.
Nell’Adagio di Alessandro Marcello, Eco e Narciso sono corpi, fiori, immagini in continua trasmutazione. Il Trillo del Diavolo diventa il pretesto per mettere in scena il sogno di Giuseppe Tartini, il compositore della Sonata, su un letto ribaltato sospeso nell’aria. Questo piccolo mondo a testa in giù diventa crogiuolo di volute “indiavolate”, virtuosismi sonori e suggestioni faustiane.
Nell’Aria Son qual nave -dall’Opera Artaserse- il sopranista fluttua su una barca in mezzo ad un mare di tulle bianco in tempesta. “Son qual nave ch’agitata/ da più scogli in mezzo all’onde/si confonde / e spaventata/ va solcando in alto mar.” Le sirene ora emergono dall’acqua volteggiando sulla testa del sopranista, ora si tuffano, ora adornano la barca come polene eleganti. Tutta la messa in scena fa pensare all’inconscio in cui la creatività pesca come da un mare straordinario ricco di frutti e di vitalità.
Otto i magnifici musicisti della Roma Barocca Ensemble diretti da Lorenzo Tozzi insieme al soprano Susanne Bungaard e dal sopranista Angelo Bonazzoli.
Lo spettacolo è in scena fino al 16 ottobre al Teatro Olimpico di Roma.