ROMA – Un documentario dell’archeologa Marija Gimbutas per scoprire una Europa egualitaria ma, migliaia di anni fa
… per favorire il recupero delle memorie, delle pratiche e del pensiero delle donne, per offrire spunti e mettere in comune esperienze, saperi, prospettive…..alla Biblioteca Cittadini del Mondo Via Opita Oppio 41 Roma – Sabato 17 marzo alle ora 20 sarà proiettato un documentario che ricostruisce la storia, la personalità e la geniale ricerca dell’archeologa lituana Marija Gimbutas. Una scienziata che , con le sue ricerche, ha rivoluzionato le prospettive sulle origini della cultura europea, ha ridimensionato molti luoghi comuni sulla storia antica, riportando alla luce un mondo pre-patriarcale, i cui segni, simboli e miti testimoniano l’esistenza di società egualitarie e pacifiche legate al culto della Dea Madre. Una organizzazione sociale evoluta, priva di centri di potere dominanti, che non conosceva l’uso delle armi, non aveva fortificazioni, e la cui concezione della vita era legata al ciclo di vita, morte, rinascita. Il racconto di una storia incentrata sul principio femminile, l’interdipendenza, la sostenibilità. la mutualità, che ha inizio migliaia di anni prima della nostra storia documentata. Un percorso alternativo che possiamo ancora, forse, imboccare.
Joseph Campbell e Ashley Montagu ritennero paragonabile il contributo di Marija Gimbutas alla Stele di Rosetta e la decifrazione dei geroglifici egizi. Campbell scrisse la prefazione ad una edizione del The Language of the Goddess (1989), prima che Gimbutas morisse, e spesso diceva di quanto profondamente si rammaricasse che le sue ricerche sulle culture del neolitico dell’Europa non fossero disponibili nel tempo in cui lui stava scrivendo The Masks of God. I suoi articoli sono archiviati insieme con quelli di Marija Gimbutas alla “Joseph Campbell and Marija Gimbutas library”, al Pacifica Graduate Institute, a sud di Santa Barbara, California.
Joan Marler scrisse: « Sebbene l’interpretazione dell’ideologia delle società preistoriche sia considerata inopportuna nella ricerca archeologica, per Maria era ovvio che ciascun aspetto della cultura della Vecchia Europa espresse un sofisticato simbolismo religioso. Pertanto si dedicò allo studio esaustivo dell’iconografia e del simbolismo del Neolitico al fine di scoprirne i significati sociali e mitologici.
Per realizzare ciò fu necessario allargare gli orizzonti dell’archeologia descrittiva al fine di includere linguistica, mitologia, comparazione delle religioni e lo studio storiografico. Lei definì questo approccio interdisciplinare, archeomitologia. »