ROMA – Un/Domesticated Feminism. Se ne discute nella presentazione dell’ultimo numero di i “Soft power”, dopo un periodo in cui i movimenti delle donne hanno fatto sentire la loro voce
Martedì 15 maggio 2018 a Roma alle ore 17,30Sala nella della Fondazione Basso in Via della Dogana Vecchia, 5, si terrà un seminario in occasione della presentazione del nuovo numero di “Soft power”Alessandra Bocchetti, Gaia Leiss, Tamar Pitch ne discuteranno con la direttrice della rivista Laura Bazzicalupo e alla curatrice Ida Dominijanniò. Sono previsti interventi di alcune autrici: Maria Luisa Boccia, Marianna Esposito, Fina Birulès, Lorenzo Bernini, Debora Spini, Lucia Re, Silvia Niccolai, Orsetta Giolo, Andrea Righi, Chiara Zamboni, Carla Faralli, Valeria Giordano, Tristana Dini, Stefania Tarantino, Carlotta Cossutta, Clelia Castellano, Olivia Guaraldo, Ilaria Possenti e Lorena Fuster
Mezzo secolo dopo l’esplosione della “seconda ondata” degli anni Sessanta-Settanta del 900, la radicalità del femminismo ritorna nei nuovi movimenti, dal #metoo a Non una di meno,
che oggi invadono la sfera pubblica globale. Contemporaneamente, il femminismo è oggetto costante di strategie di addomesticamento: dalle tradizionali politiche
di emancipazione e inclusione neutralizzante delle donne ai dispositivi neoliberali di valorizzazione funzionale della soggettività femminile. Come rilanciare in questo quadro l’originaria scommessa di libertà della politica della differenza sessuale?
Soft Power è una rivista nata dal lavoro congiunto di studios* del Sud Europa-America Latina, con l’obiettivo di accelerare la ricerca sul nuovo paradigma del potere governativo, che organizza il mondo con particolare attenzione a quell’area geopolitica. Rispondendo all’urgenza di un ripensamento delle tradizionali categorie giuridiche e politiche della modernità, con un’ analisi, tanto critica quanto riflessiva, legge il presente. Soft Power è pubblicato con cadenza semestrale. Adotta un linguaggio interdisciplinare per garantire la pluralità di prospettive sul tema proposto di volta in volta, dando spazio ai contributi di filosofi politici e del diritto, politologi e storici del pensiero politico, nonché di economisti e sociologi. La rivista ha anche una sezione, un forum di discussione, che attraverso la lettura di un libro ne l’analizzaargomento da diverse prospettive.