ROVERETO – La KELLER una casa editrice di confine. Più che un lavoro una passione.
Tra gli ultimi libri bubblicati quest’anno dalla casa editrice Keller di Rovereto ci sembra interessante L’Ultimo amore di Baba Dunja di Alina Bronssky tradotto da S:Forti .
Il romanzo parla di Baba Dunja che è tornata a casa. Le radiazioni nucleari non le hanno impedito di rimettere piede per prima nel paese natio (a due passi da Chernobyl). Qui, insieme a poche anime che si sono via via aggiunte, si tenta di ricominciare a vivere. Perché la vita è ancora bella, nonostante l’età e nonostante intorno ci siano frutti di bosco dalle forme strane, uccelli particolarmente chiassosi, ragni che tessono instancabili le loro tele e persino lo spirito di qualche morto che si affaccia in strada per una chiacchierata. Le giornate scorrono per il malato Petrov che legge poesie d’amore sulla sua amaca, per la corpulenta Marja che non sa dire addio al proprio gallo Konstantin, per Baba Dunja che scrive lettere alla figlia Irina, chirurgo in Germania, fino a quando uno straniero arriva in paese con la sua bambina e il tran tran della piccola comunità viene sconvolto.Questo libro è l’ultimo di una lunga serie.
Tra quelli usciti vi proponiamo anche l’Angelo dell’oblio tradotto da F:Felice e pubblicato nel 2014
Dalla quarta di copertina. Lassù nella baita aleggia il profumo d’affumicato e del pane appena sfornato, l’odore degli animali e del loro cibo. Eppure in questa terra sono le storie a riempire ogni cosa. Riecheggiano nelle osterie, nelle fiabe della buonanotte, nei discorsi di famiglia tra adulti, nelle parole di una nonna alla nipote e parlano di masi e partigiani, di lager e confini. Lì una bambina ascolta e diventa donna. Fa i conti con una lingua negata, con una famiglia tormentata, con i ricordi di una terra che non è più terra, con boschi che non servono più a far legna, con ruscelli che son diventati campi di battaglia. Quello che pagina dopo pagina prende vita sotto i nostri occhi è un romanzo straordinario, uno dei più belli che la letteratura in lingua tedesca ci abbia regalato negli ultimi anni: la storia di una vita e allo stesso tempo l’affresco di un popolo, quello sloveno, raccontati attraverso le vicissitudini di una famiglia nel cuore delle Alpi e dell’Europa. Maja Haderlap ha scritto un grande romanzo d’esordio premiato, non a caso, col prestigioso Ingerborg-Bachmann-Preis. In esso i diversi piani della narrazione s’intrecciano con finezza, il linguaggio poetico e il ritmo, sempre in bilico tra tensione e abbandono, ci portano a tu per tu con una storia che tocca l’anima.
Tutti i libri della Keller parlano di uomini e di donne che vivono la caleidoscopica esistenza di chi sta sulla soglia.
Keller editore ha messo le radici a Rovereto ed è un vero e proprio artigiano dell’editoria che vede in ogni libro una vita pronta a crescere. Da quasi un decennio, il team di Keller offre libri con storie di uomini e donne, che vivono molto spesso in una situazione di confine. Confine come luogo geografico, come ambiente sociale dove vivere la propria esistenza e come elemento culturale, fisico o linguistico che a volte, assumendo la natura di un ostacolo, complica lo sviluppo di relazioni interpersonali tra gli individui. Per meglio comprendere il DNA di Keller editore, che di recente ha ricevuto il nuovo premio della fondazione svizzera Schiller per opere e traduzioni letterarie “Terra nova”, assegnato a Maurizia Balmelli per la traduzione di Cuore di bestia (2013), romanzo d’esordio della scrittrice Noëlle Revaz,.