Sacrifici
La richiesta di sacrifici da parte dei governi, per essere accettata dai cittadini, deve essere dotata di razionalità intrinseca. La gragnola di provvedimenti che si abbatte su di loro è, invece, di segno opposto, soprattutto per i più poveri da cui si pretende la rinuncia a soddisfare necessità irrinunciabili per i viventi, come ad esempio nutrirsi.
Questo mentre non si chiede ai ricchi di fare a meno del lusso di cui si circondano, cosa assolutamente sensata e agevolmente fattibile visto che si vive bene anche senza mangiare caviale, indossare abiti firmati, sprecare risorse utili a sostenere la vita di tutti.
La superiore riflessione si ispira al più elementare buonsenso; tuttavia risulta più incomprensibile ed ostica del più astruso problema matematico per il pensiero dominante che, mentre pretende di incarnare la ragione con la erre maiuscola, organizza comunità basate sull’assurda convinzione che {{sia legittimo costringere le masse umane a soffrire, finanche a morire per mantenere i vizi di un ristretto numero di individui}}. Ritenendo che il mondo esista solo per soddisfare i loro desideri – compresi gli esseri umani che in tal modo vengono reificati – costoro palesano un infantilismo ed una debolezza concettuale che impedisce di riconoscere la sostanziale differenza fra cose e persone e di ravvisare in queste ultime organismi autonomi dotati di possibilità e bisogni.
Se così non fosse sarebbe stato impossibile per la suddetta, tanto ignobile quanto insensata convinzione assurgere {{a principio universale}}, fondatore di tutte le società androcentriche fin dagli esordi. L’irrazionalità del principio si riverbera su ogni loro aspetto, riducendole a meschine organizzazioni della dominanza, inadatte a sostenere la vita e l’evoluzione della specie. L’individualismo esasperato, che nasce dal percepirsi come atomi separati e sconnessi, legittima il ricorso alla menzogna, alla prepotenza e alla violenza per affermarsi sugli altri, e ostacola la vita che, viceversa, prospera grazie a legami intricati ed insolubili.
Non rispecchiando la realtà, la visione del mondo che ne risulta è astratta e porta ad un progressivo sradicamento, ora visibile ad occhio nudo. In questo quadro rientrano, infatti, {{la finanziarizzazione smodata dell’economia}} che è diventata “di carta”, avendo ridotto l’economia reale ad una parte insignificante, e {{la debolezza degli stati }} soggetti al ricatto degli speculatori. E’ così che la vita e il futuro nostro, delle nostre figlie e dei nostri figli, lungi dall’essere abbarbicati a salde radici, sono labilmente appesi agli umori e alle ansie di individui visceralmente interessati solo a fare profitti senza faticare. Non c’è male per una ragione che si vuole libera da vincoli emotivi!
Il fatto è che il pensiero unico dominante mentre rifugge dalle emozioni prevalentemente femminili, che possiamo considerare razionali perché legate alla preoccupazione per i viventi e volte a sostenerli, prospera su quelle primitive, cieche e violente, estranee alle possibilità evolutive della specie.
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