SARA – L’ASSENZA ELOQUENTE –
Molte tra noi hanno osservato il silenzio di fronte alla morte di Sara e di tutte le altre di questo 2016, non afasia ma l’eloquente pausa di riflessione su quel che potrà avere senso politico in una realtà sempre più pesante, per di più sottostimata, principalmente perché nascosta.
Tra le tante cose sbagliate che umanamente si commettono di fronte a un crimine talmente grande e spaventoso da non poter essere detto con parole correntemente usate, c’è quella di parlare troppo e con troppa disinvoltura, sicuramente pensando di far bene. Il femminicidio, nascosto, negato e tollerato, fino all’irruzione della verità mostrata dalle donne, continua in altri modi ad essere nascosto e negato: a partire dai numeri che gli esperti sulla stampa continuano a ripetere come veritieri, proseguendo con l’adagio “delle donne che non denunciano”. I centri antiviolenza, testimoniano la crescita esponenziale della ricerca di aiuto, quasi triplicata negli ultimi anni.
La strumentale riduzione ufficiale del numero delle vittime, da settantacinque a sedici, è certamente frutto di una colpevole disattenzione, ma soprattutto è un espediente per avvalorare la tesi corrente che propaganda la bontà delle leggi, e la loro applicabilità, e che, principalmente, vuol giustificare il definanziamento del piano antiviolenza.
L’uccisione e la violenza tra umani sono sempre spaventose, il femminicidio è indicibile a causa del suo essere anche una soluzione, prevista per usi e leggi in molti paesi, e uno strumento di controllo sulle libertà delle donne prima ancora che morte sia comminata. Quello che da almeno due millenni legittima e rende tollerabile la soppressione sistematica di una percentuale pressoché costante di donne in tutti i regimi, e in democrazia, è parte della cultura del potere.
Sara Di Pietrantonio è la settantunesima delle settantacinque uccise dall’inizio dell’anno: il Ministro Alfano ha parlato di sedici vittime. Le donne uccise nella condizione di schiave sessuali, irregolari o semplicemente non donne “di” non contano e non vengono contate.
Quale è la cultura che va cambiata? Quella degli educatori o quella degli educandi? La cultura del potere, che organizza e riforma l’istruzione, trasmette valori con una fisicità sempre più vincente, dove non è previsto essere vittime. E “vittima” ormai non è più la condizione di chi ha subito, ma quella di chi ha perso e deve sottostare alla regola dell’erogazione caritatevole. Non è casuale che sempre di più sono le istituzioni cattoliche a “soccorrere” e a intestarsi la titolarità dell’aiuto.
A meno di non affermare che il potere politico possa essere legittimato a “stabilire la cultura”, prospettiva anche questa spaventosa, ci si deve chiedere perché, di fronte al femminicidio, il potere stesso si appella al cambiamento dei valori, processo nel quale in democrazia non riveste alcun ruolo, se non quello di promuovere e favorire nei cittadini l’appropriazione degli strumenti della conoscenza.
In questi ultimi anni lo Stato, in materia di violenza ma non solo, si impegna ad auspicare, sentire, ispirare e ben poco si occupa di stabilire i limiti entro i quali contenere le libertà di chi ne abusa, ma piuttosto blandisce ed ammaestra. Appunto pretende di fare cultura preludendo a quella prospettiva spaventosa di cui prima.
L’unica legittima competenza della Stato sarebbe quella di fissare nelle leggi e nelle procedure la volontà e il desiderio di liberazione delle vittime, nel rispetto dei diritti umani, che presidia istituzionalmente. Accade invece che gli oltre dodici anni dalla prima campagna femminista contro il femminicidio, sono stati dodici anni nei quali lo stato si è appropriato dei centri antiviolenza, per poi chiuderli in massima parte, e si è perfino appropriato della quantificazione del fenomeno, sezionandolo e stabilendo divisioni e gerarchie.
La debolezza con la quale ci si è posti davanti all’unica impresa politica capace di sollevare le energie per la costruzione della pacifica convivenza tra differenti, ossia la rimozione dei ogni legittimazione culturale politica ed economica del femminicidio, è dimostrata anche dalle modalità di stigmatizzazione del crimine: la prima tocca alle vittime incapaci di difendersi.
I fatti dimostrano che le vittime fuggono, si ribellano e si sottraggono, i fatti dimostrano che restano sole e che chi può intervenire si sottrae, giustificato dalla paura, dal non aver capito.
Solo la malafede della comunicazione pubblica può ancora sostenere che una giovane donna piena di vita e padrona della sua vita si sarebbe potuta difendere dalla premeditazione e dai complici del suo assassino ricorrendo ad un centro antiviolenza Lei non sapeva di essere una vittima, mentre l’assassino veniva incoraggiato e consigliato dai complici. Solo la malafede può suggerire che Sara infondo se la sarebbe voluta perché era troppo buona e non voleva rovinare il suo ex.
Nel 2015 ben dieci donne sono state sottratte alla morte dall’intervento dei vicini o di un passante, la metà delle donne uccise, complessivamente 132, si era rivolta già ad ospedali, centri antiviolenza, forze dell’ordine. I numeri, pure nella loro parzialità, parlano di donne immobilizzate e fiaccate nell’attesa che gli assassini ben protetti, perdonati e compresi cambino.
Ci sono uomini capaci di convivere con le donne, la politica può cominciare a imitarli. Ci sono uomini che odiano le donne, e vanno fermati, non compresi.
Ai Sindaci che stanno per essere eletti, tocca una parte di responsabilità, lo dicono i numeri e i soldi non spesi e spesi male, pesante che non si risolve con le parole: sono responsabili, istituzionalmente, della salute e la sicurezza delle cittadine, anche nelle periferie che non frequentano.
Segue l’elenco delle vittime dall’inizio del 2016
- Firenze – Ashley Olsen, 35 anni, trovata morta per strangolamento. 1 gennaio
- Ispica (RG) – Francesca Solarino, 35 anni, trovata morta soffocata da un sacchetto di plastica. 1 gennaio
- Città di Castello (PG)- Annamaria Cenciarini uccisa a coltellate dal figlio. 3 gennaio
- Bassano (VC) –Francesca Bertoncello, 35 anni, trovata morta in casa per ragioni ignote. A trovarla dopo averla cercata, il padre. 6 genn.
- Licola (NA) – Marina Havrylyuk, 30 anni, uccisa a colpi d’ascia dal marito Volodymyr. 9 gennaio
- Licola (NA) – Katia Havrylyuk, 4 anni uccisa dal padre a colpi d’ascia. 9 genn.
- Ponzano (FI)- Beata Balon, 45 anni, uccisa per soffocamento. 11 genn.
- Acerra (NA) – 40enne viene trovata morta nella vasca da bagno con la gola tagliata e un fon nell’acqua. I brillanti investigatori parlano di suicidio. 11 genn.
- Lecce. Trovata una donna morta sulla spiaggia, ma se ne cercano almeno altre due, scaraventate in mare dagli scafisti.11 gennaio
- Cremona. Nadia Guessous, 45 anni, uccisa dal marito Saddike Chabli che voleva lasciare. 12 genn.
- Gallipoli. – ritrovato il corpo di una donna di circa 40 anni, non riferibile a migrante, in mare. Non escluso l’omicidio volontario. 12 genn.
- Bologna- 29enne soffocata per impiccagione viene portata in ospedale già morta dal marito. 13 genn.
- Lecce- Trentenne buttata in mare dagli scafisti, insieme ad altre donne, annega. 14 genn.
- Capua. Trovata una donna morta, in avanzato stato di decomposizione, col cranio fracassato. Il corpo era in una vasca dello zuccherificio in disuso. 14 gennaio
- Mestre (VE)- Nelly Pagnussat, 77 viene uccisa da Riccardo Torta a martellate e poi fatta a pezzi con la sega elettrica. Aveva già ucciso una donna 43 anni fa. 15 genn.
- Sassari – Bonaria Sanna, ottantenne viene uccisa dal nipote con un colpo alla testa. 16 genn.
- Trapani – Rosa Buonomo, 53 anni, viene trovata morta nel suo appartamento, probabilmente per le percosse ricevute. 21 genn.
- Trieste- Nerina Zennaro, 87 anni, trovata uccisa in casa. 22 gennaio
- Recco (GE)- Patrizia Alvignini, 54 anni, uccisa dal figlio per strangolamento. Lui simula un’aggressione ferendosi all’addome con un coltello, e poi chiama i carabinieri. 22 gennaio
- Cetraro (CS) – Anna Giordanelli di 53 anni uccisa dal cognato Paolo Profio colpendola alla testa con un piede di porco mentre fa jogging. 27 gennaio
- Castellamonte (TO) – scompare Gloria Rosboch di 49 anni. Aperto fascicolo di indagine contro ignoti. (Il cadavere verrà trovato il 19 febbraio) 30 gennaio
- Ascoli Piceno – lidia Di Nicola viene trovata morta nel parco dove faceva jogging a una settimana dalla scomparsa. 30 gennaio
- Castel Volturno (CE)- Rached Oumaima, 23 anni trovata uccisa a coltellate. 1 febbraio
- Misterbianco (CT) – Luana Finocchiaro di 40 anni trovata uccisa in casa. Uccisa a botte. 1 febbraio
- Brescia – Marinella Pellegrini, 55 anni, uccisa sgozzata, quasi decapitata, dal marito Paolo Pieraccini. 2 febbraio
- Cenate di sopra (BG). Pierina Bettoschi, 77 anni, viene trovata morta in casa con una ferita profonda alla testa, e in casa segni di colluttazione. 2 febbraio
- Cremona – Ernestina Chiari (72 anni) viene uccisa con una coltellata dal marito Libero Marini. 13 febbraio
- Napoli – Trovata morta 50enne, aperte le indagini. 14 febbraio
- Padova- Per Isabella Noventa di 55 anni, scomparsa il 15 gennaio, è stato aperto un fascicolo per omicidio. 17 febbraio
- Firenze- 33enne viene trovata morta in appartamento al centro della città, per cause ancora da chiarire. 19 febbraio
- Albaredo d’Adige (VR)- Mirela Balan di 41 anni, uccisa e fatta a pezzi, poi buttata nell’Adige da suo figlio Andrej Filip. 20 febbraio
- Albaredo d’Adige (VR) – Lárisa di 11 anni, figlia di Mirela Balan, uccisa e fatta a pezzi dal fratellastro Andrej, poi buttata nell’Adige. 20 febbraio
- Molochio (RC) – Annamaria Luci di 55 anni, uccisa a fucilate dal marito, Salvatore Morabito. 22 febbraio
- Roma – Miriam Woulou, 34 anni, collaboratrice vaticana incinta al settimo mese, viene trovata morta nel suo appartamento dopo giorni di assenza dal lavoro. Aperto fascicolo per omicidio. 23 febbraio
- Genova. Trovata morta 53enne con le mani legate dietro la schiena e un sacchetto di plastica sulla testa. 25 febbraio
- Ronciglione (VT) – Trovato il cadavere di Rosanna Bramante di 75 anni. Era nascosta in un surgelatore. 29 febbraio
- Casalpalocco (Roma) – Ex colonnello uccide la moglie Gisella Nano e poi si impicca. 1 marzo
- Galliera Veneta (PD)- Viene trovata una donna forse morta da tempo, e le viene attribuito il nome di una donna data scomparsa dalla famiglia e dichiarata suicida. 2 Marzo
- Cavino (PD) – Mariana Caraus, 25 anni, Viene uccisa da Karl Neumeyer, poi suicida, a colpi di pistola. 4 marzo
- Fano – Quarantenne viene trovata impiccata nel bagno di casa, indagini in corso. 6 marzo
- Verona – Mirella Gruth, 64anni, uccisa dal marito che ferisce anche il figlio autistico. 7 marzo
- Casale Monferrato (AL) – Claudia Tolu di 37 anni, viene abbandonata sull’autostrada dal marito e muore schiacciata da un’auto mentre lui, Nello Alfonso Caputo, fugge. 14 marzo
- Bosa (OR) – Ripescato un corpo di donna riconoscibile dai jeans e dalle scarpe col tacco. 16 marzo
- Sestri ponente (GE) – Rosa Landi, 59 anni, uccisa a colpi d’arma da fuoco dal marito Ciro Vitiello. Lei aveva contattato l’avvocato per chiedere la separazione a causa dei tradimenti del marito. 20 Marzo
- Cuneo – Alina Pop, 28 anni, precipita dal balcone dopo aver litigato col marito, già indagato per istigazione al suicidio. 22 marzo
- Frigole (LE)- Trovata una donna morta sulla spiaggia, dell’apparente età di 50 anni. 28 marzo
- Grisignano di Zocco (VI) – Monica De Rossi, 47 anni, uccisa dall’ex a coltellate. Le aveva chiesto un appuntamento per visionare un appartamento, essendo lei agente immobiliare. Davide Tommasi, l’assassino si è poi iniettato dei farmaci che ne hanno causato il ricovero. 4 aprile
- Ferrara – Elena Salmaso, 72 anni, viene uccisa con una coltellata alla gola dal marito, Francesco de Scisciolo “perché era malata”. 5 aprile
- Cusano Milanino (MI)- Liliana Mimou, 27 anni, viene trovata morta per strangolamento nella sua auto in un parcheggio, arrestato il sospetto omicida Davide Perseo suo ex. 9 aprile
- Villa di Tirano (SO) – Moira Giacomelli, 43 anni, uccisa dal suocero perché dopo la morte del marito non vuole più abitare nella stessa casa. 10 aprile
- Fiano Romano – trovata carbonizzata per l’incendio di una baracca una quarantenne. Sospettata l’intenzionalità dell’incendio. 11 aprile
- Barlassina (MB)- Fiorella Radaelli, 66 anni, uccisa a coltellate dal marito poi suicida. 11 aprile
- Molinella (BO)- Liliana Bartolini, 51anni, trovata morta per un taglio alla gola. Prima di morire era stata pesantemente percossa. 13 aprile
- Terni – Giuseppina Corvi, 43 anni, uccisa dal marito, Franco Rinaldi, a martellate. 14 aprile
- Mira (VE)- Uccisa a colpi di pistola dal marito Emilia Casarin, 60 anni, 16 aprile
- Vercelli- Franca Ranghino, 81 anni, uccisa a matterellate dalla figlia. 16 aprile
- Roma – Assunta Finizio, cinquantenne, viene uccisa in un bar a colpi di pistola. Fermato il marito. 20 aprile
- Firenze – Annalisa Bartolini, 67 anni, trovata morta soffocata nel suo appartamento. 22 aprile
- Pisa – Samantha, 3 anni, viene uccisa a botte da Tonino Krstic , convivente della madre, che era uso picchiare tutte le donne della casa. La madre e la sorella dell’assassino erano scappate mesi prima. 27 aprile
- Melito (NA)- Giovanna Arrigoli trovata morta, uccisa a colpi di pistola. 10 maggio
- Rieti – Mariangela Mancini, 33 anni, viene trovata morta nella sua macchina con accanto una bottiglia di acido. 13 maggio
- Roma – Natalia Gorbati, 38 anni, viene uccisa a martellate e coltellate dal cognato Ghenatie Contea. 15 maggio
- Salerno – Mariana Szekeres, 20 anni, uccisa da un cliente dopo lo stupro. 15 maggio
- Firenze – Michela Noli, 31 anni, uccisa a coltellate da Mattia di Teodoro suo marito poi suicida. 16 maggio
- Magnago (MI) – Deborah Fuso, 23 anni, uccisa con numerose coltellate da Arturo Saraceno perché non voleva più sposarlo. 18 maggio
- Roma – Giovane prostituta trovata morta su Via Tiberina, un’altra ferita forse a causa dell’impatto con un’auto, ma le cause sono da accertare, compresa l’omissione di soccorso. 21 maggio
- Varese. Turista coreana gettata dal balcone dell’hotel Ibis dal marito. 21 maggio
- Latina- Anna Recalcati, 69 anni, uccisa dal marito a colpi di pistola nel loro appartamento- 23 maggio
- Este (PD) – Liliana Armellini trovata morta, legata, nel suo appartamento. 23 maggio
- Vibo valentia- Aperte le indagini sulla scomparsa di Maria Chiundamo, scomparsa il 5 maggio nelle campagne di Nicotera. 25 maggio
- Roma- Sara Dipietrantonio, morta perché data alle fiamme dall’ex. 29 maggio
- Milano – Maia Teresa di Meo, 40 anni uccisa dal marito, poi suicida. 30 maggio
- Pertosa (SA) – Isabella Panzella, 69 anni, uccisa e poi buttata sulla strada per simulare l’incidente. 1 giugno
- San Felice (MO) – sessantatreenne uccisa a revolverate dal vicino che poi dà fuoco all’edificio. Salvo per l’intervento di un altro vicino il nipotino della donna. 1 giugno
- Milano – Carlotta Benusiglio, 37 anni, trovata impiccata il 31 maggio si diceva per suicidio, è invece probabilmente stata uccisa e si aprono le indagini. 2 giugno