“Sasha”, il film di Vladimir Beck sull’adolescenza che nessuno ha potuto vedere in Russia
Un bambino che gioca in una casa in costruzione, la voce di una donna in lontananza, un segreto da cui fuggire. Comincia con questo sogno Sasha ultimo lungometraggio del regista sceneggiatore e montatore russo Vladimir Beck, presentato in anteprima al Lucca Film Festival 2023 e vincitore di tre premi. Continuando il percorso iniziato con Piccolo Uccello (Little bird, 2014) Vladimir Beck racconta l’adolescenza con l’insicurezza e le emozioni che accompagnano questa fase di transizione.
La protagonista di Sasha è una quindicenne dal volto e dal nome androgino che vive con il nonno materno in una casa piena di libri, di colori e di affetto. Il nonno scopre di essere gravemente malato così decide di chiamare il padre di Sasha, con cui lei non ha alcun rapporto, imponendogli di occuparsi della figlia. Sasha, ribelle alla convivenza forzata con il padre poliziotto e addolorata per il distacco dal suo unico riferimento affettivo, vagabonda nella notte. L’incontro con Maxim e Mysh, un ragazzo e una ragazza che la scambiano per un maschio, inizia la “transizione” di Sasha: si taglia i capelli, si benda il seno, elimina ogni traccia di femminilità dal suo corpo. Da maschio Sasha affronta il mondo sconosciuto dei coetanei e con questo “nascondiglio” identitario si apre a nuove emozioni e nello stesso tempo trova il coraggio di affrontare il padre per conoscere la verità sulla madre.
Vladimir Beck grazie anche all’intensità dell’interprete di Sasha, Anya Patokina, costruisce un racconto non lineare che procede seguendo le strade tortuose dei sentimenti di ciascun personaggio. Interessante è il cammino che Sasha deve percorrere per accedere alla sua vera identità: ricostruire il passato familiare sottraendolo alla “fluidità” di un mondo in cui – come le dice Maxim (Stepan Belozerov) – quando qualcuno scompare, tutto ciò che lo ricorda viene eliminato. Anche il nome.
Significativo è il contesto della storia: una gioventù russa trasgressiva, incurante delle leggi discriminatorie nei confronti delle persone LGBTQIA+. Il film Sasha, nato da una coproduzione russo-italiana, è stato bannato in Russia. Attualmente nelle sale cinematografiche.