Schiave mai. Le donne del terzo millennio, tra discriminazioni, migrazioni, guerre e cambiamenti climatici
Nel meeting svoltosi nel fine settimana alla Casa internazionale delle donne di Roma, le organizzatrici hanno spaziato nei contenuti a 360 gradi, partendo dal tema centrale del convegno: la liberta delle donne nell’affermare la loro carica identitaria, il lavoro nel xxi secolo. Da qui le interazioni con la realtà della politica per quanto attiene a quella di genere, l’economia liberista, la regressione sociale e culturale.
Principalmente poi, l’impatto devastante dei cambiamenti climatici, delle guerre in corso, delle infinite migrazioni. La progressiva riduzione dei diritti, in primo luogo delle donne, ristabilisce condizioni di schiavitù. Un dato su tutti: pomodori, fragole da raccogliere, violenza sessuale e sfruttamento nel Mediterraneo. La giornalista Michela Cusano ci racconta un reportage di Stefania Prandi, sul bracciantato agricolo delle donne, italiane, marocchine, spagnole. Le braccianti non soltanto sono mal pagate e meno degli uomini, ma subiscono continuamente molestie verbali, stupri. Una terra di nessuno, in cui spadroneggia il caporalato.
I migranti rappresentano l’assoluta riscattabilità ed instabilità esistenziale e lavorativa.
A Seattle, venti anni fa, i movimenti civili chiedevano ai propri stati la salvaguardia sociale dei cittadini, subordinando il mercato ai valori di giustizia, uguaglianza, solidarietà, democrazia, rispetto delle minoranze. Insomma chiedevano lo sviluppo sostenibile, lotta alla povertà e non un ipotetico new deal. Tutte le strutture sociali devono essere cambiate radicalmente per la stessa sopravvivenza della Terra e di tutti i suoi abitanti; rafforzando la lotta contro l’emarginazione, lo sfruttamento delle donne, dei minori, vietando delocalizzazioni, corsa sfrenata al profitto che corre dietro ai bisogni di élites industriali, lottando contro tutte le politiche antisociali ed antieconomiche imposte al mondo da tutte le cricche commerciali.
Gli atteggiamenti sociali e politici variano da paese a paese, ma tutti sono volti ad annullare le conquiste civili delle donne, continuando a discriminarle sul piano lavorativo e relazionale.
Il caso italiano, delle tariffe per la mensa scolastica a Lodi che costringeva i cittadini extra comunitari a pagare di più per la fruizione di servizi, rappresenta un fatto emblematico, per avvalorare politiche liberiste e sovraniste di esclusione.
Intenzione del congresso è mettere in risalto soggettività e differenze all’interno di una realtà che è regredita culturalmente e socialmente, presentando tratti di xenofobia, razzismo, super sfruttamento, con una progressiva riduzione dei diritti fondamentali. Mettere in relazione il lavoro con la vera condizione di vita delle donne e di tutti.
“L’esistenza di una classe sociale definita dalla mancanza di proprietà personale e collettiva è vergognosa al pari della schiavitù.” Simone Weil