Scuola: come piccolo può essere importante
“Una scuola aperta al paese. Il modello pedagogico-didattico della scuola toscana di Campiglia Marittima (LI), Italia” . Con questo titolo la professoressa Raffaella Biagioli, docente all’università di Firenze ha presentato il case history della scuola primaria “M. Amici” di Campiglia e dell’Istituto comprensivo Marconi nell’ambito di un convegno internazionale sulle piccole scuole tenuto a Bressanone, in provincia di Bolzano.
Titolo del convegno, organizzato dalla Libera Università di Bolzano, International Conference “Small Schools as Living, Learning and Working Spaces“, Vi ha partecipato una delegazione di docenti dell’istituto comprensivo composta da Angela Marina Chiavaroli (dirigente vicaria), Antonella Basanisi, Cristina Campaiola e Federica Genovesi. Il modello della scuola di Campiglia è stato selezionato, per la partecipazione al convegno, da un comitato scientifico presieduto dalla prof. Annemarie Augschöll Blasbichler, che hanno valutato esperienze provenienti da tutto il mondo, tant’è che a Bressanone la delegazione dell’Istituto comprensivo Marconi si è incontrata e confrontata con colleghi provenienti da diverse realtà.
Il convegno ha riguardato la tematica delle piccole scuole, esaminata dal punto di vista istituzionale, organizzativo, pedagogico e didattico, con la partecipazione di autorevoli esperti provenienti, oltre che dall’Italia, da Finlandia, Norvegia, Svizzera, Austria, Germania, Etiopia, Nuova Zelanda, Canada. La forza del progetto seguito a Campiglia che è poi divenuto un modello, come ha spiegato Raffaella Biagioli nelle conclusioni, sta nel percorso didattico che “ attraversa le conoscenze di base, i saperi pratici ed esperenziali, le competenze trasversali e relazionali; la cooperazione, la realizzazione del progetto educativo delle famiglie e la cooperazione interistituzionale per lo sviluppo delle competenze sociali di cittadinanza attiva, in modo da giungere, con esiti positivi, a competenze e saperi maturi”.
Chi conosce la scuola Amici vive in prima persona l’apertura della scuola al paese e al mondo, con l’esperienza del bilinguismo e la disponibilità a mettersi sempre in gioco. In pratica più si è piccoli/e più dobbiamo essere apert*, è il messaggio che lancia l’istituto comprensivo il quale, a fianco dell’amministrazione comunale, crea in ogni sua scuola le condizioni per offrire il meglio della didattica e del percorso educativo.
Il ruolo del Comune di Campiglia è fondamentale per la possibilità di portare avanti progetti innovativi e complessi, che hanno bisogno di strumenti aggiornati e di servizi (le LIM, le aule multimediali, la mensa, lo scuola bus, la palestra, il teatro, la conoscenza del territorio, ecc.) con l’obiettivo di garantire un’offerta formativa di qualità attraverso la quale i bambini e le banbine siano dei cittadin* attiv* e consapevoli dei loro diritti e delle loro responsabilità, nella misura che deve caratterizzate ogni fase della vita.
Il commento del sindaco: Per il sindaco di Campiglia Rossana Soffritti “La scuola di Campiglia è una scommessa vinta. L’impegno costante e l’entusiasmo sono le basi per costruire progetti che fanno crescere i ragazzi. Solo 5 o 6 anni fa era a rischio chiusura, oggi presa a modello in un convegno internazionale. La strada è quella giusta: innovazione, confronto e fiducia reciproca tra scuola, istituzioni e famiglie”.
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