Secondo Western Union le donne migranti inviano alle loro famiglie la metà delle rimesse globali
In occasione della Giornata Internazionale della Donna, il leader nei servizi di money transfer Western Union (NYSE:WU) ha sottolineato l’impatto sempre più determinante delle donne migranti sull’economia mondiale e sulle economie dei paesi d’origine.
Secondo le Nazioni Unite[i], le donne oggi rappresentano il 48% dei migranti globali. Si muovono per trovare lavoro nei settori più svariati o per iniziare una propria attività e smentiscono il pregiudizio che le donne costituiscano un’ondata migratoria secondaria, che si attiva solo per ricongiungersi a mariti, padri e fratelli. Gioca in parte l’evoluzione dell’economia nei Paesi più ricchi. Se in passato la forza lavoro maschile emigrava per fare l’operaio o il tecnico nel settore manifatturiero, oggi le donne migrano per lavorare nel settore dei servizi. La proporzione tra uomini e donne migranti varia fortemente a seconda del Paese e in alcuni casi può raggiungere il 70-80%[ii].
In Italia, le donne straniere sono 2.369.106 e rappresentano il 51,8% sul totale dei cittadini stranieri residenti (dati Istat). La comunità che conta il maggior numero di donne è quella Ucraina con l’81%. Le altre comunità straniere che vantano un numero maggiore di donne rispetto agli uomini sono quella moldava, 68%, quella peruviana e quella dell’Ecuador, entrambe con il 60% circa. Le donne straniere sono diventare una forza lavoro imprescindibile per l’Italia. I servizi alla persona sono quelli che trainano l’occupazione femminile straniera. Sono 1.554.000 le donne che svolgono la professione di colf o badante presso le famiglia italiane, e sono in prevalenza rumene, ucraine, moldave e filippine. Da non trascurare il dato sull’imprenditoria femminile straniera. Se a livello aggregato il peso dell’imprenditoria femminile si colloca al 30,7%, questa percentuale sale a quasi il 70% per la comunità ucraina, è maggiore del 60% per quella filippina e polacca e si colloca al 46% per la comunità cinese (Fonti: Fondazione Nilde Iotti e CeSPI).
Cresce il sostegno delle donne migranti alle loro famiglie nei paesi d’origine
Le donne migranti inviano a casa all’incirca la stessa somma di denaro degli uomini contribuendo a muovere il 50% delle rimesse mondiali stimate dalla Banca Mondiale in 582 miliardi di dollari nel 2014. Se si guarda ai dati di Western Union, le donne rappresentano addirittura il 51% dei clienti del servizio di money transfer.
Secondo l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM)[iii], anche se generalmente guadagnano meno degli uomini, le donne inviano una percentuale maggiore del loro reddito. Le donne, inoltre, inviano il denaro con maggiore regolarità e per un periodo di tempo più lungo nel loro ciclo di vita di immigrate.
Sia gli uomini che le donne migranti preferiscono inviare denaro a delle donne (i due terzi dei destinatari delle rimesse), rafforzandone il ruolo di amministratrici delle finanze famigliari, come evidenziato da un rapporto delle Nazioni Unite[iv]. Inoltre, quando sono le donne a inviare le rimesse; esse guadagnano maggiore autonomia e potere negoziale all’interno della famiglia.
Da uno studio di Western Union emerge, inoltre, che sia le donne che inviano denaro, che quelle che lo ricevono, destinano il denaro a cibo, educazione, salute, casa e risparmi in modo da farne beneficiare tutta la famiglia, mentre gli uomini tendono a spendere per beni di largo consumo. Le donne migranti presentano infine una maggiore propensione a diventare delle reti di salvataggio durante le emergenze e in momenti economici difficili.
“Siamo orgogliosi di celebrare le donne migranti per il loro coraggio e dedizione in occasione della Giornata Internazionale della Donna. Le donne sono passate dall’essere ai margini del fenomeno migratorio a diventare le fautrici fondamentali del benessere finanziario delle proprie famiglie e comunità. Dal momento che condizionano positivamente l’utilizzo del denaro a favore dell’istruzione, le rimesse delle donne contribuiscono a costruire capitale umano a livello mondiale, rafforzando inoltre la spina dorsale di molte economie nei Paesi in via di sviluppo”, ha dichiarato Gabriel Sorbo, Regional Vice President per il Sud Europa di Western Union.
Un maggiore accesso ai servizi finanziari è fondamentale per creare empowerment femminile
Garantire maggiore accesso ai servizi finanziari è fondamentale per un’ulteriore integrazione delle donne nell’economia globale, in particolare attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie. Nel mondo, le donne sono ancora meno propense degli uomini ad avere un conto corrente (solo il 46,6% delle donne è titolare di un conto contro il 54,5% degli uomini, secondo i dati della Banca Mondiale). Ma quando si tratta di inviare e ricevere denaro, le donne stanno raggiungendo velocemente la parità con gli uomini. Quasi il 7% delle donne utilizza il proprio conto corrente per ricevere le rimesse (rispetto al 7,6% degli uomini), mentre il 6% lo utilizza per inviarle (rispetto all’8% degli uomini). La tecnologia mobile è utilizzata da quasi il 3% delle donne per ricevere denaro (rispetto al 3,5% degli uomini) e da quasi il 2% per inviarlo (rispetto al 2,7% degli uomini) [v] . Inoltre, il 13,4% delle donne utilizza metodi di pagamento elettronici (rispetto al 15,6% degli uomini), mentre il 21% risparmia denaro presso un’istituzione finanziaria (rispetto al 23,9% degli uomini)[vi].
Fonte: Ufficio stampa Western Union
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