Segnale di discontinuità
Presso la sede della Regione Lazio, a Roma, il 9 ottobre 2013 si è tenuta una riunione in risposta ad una richiesta avanzata, al Presidente della Regione Nicola Zingaretti, a maggio dall’Assemblea permanente dei Consultori di Roma.L’Assemblea, che ha sede nella Casa internazionale delle Donne di Roma, chiedeva un confronto su temi emersi in tutti i dibattiti promossi dalla Casa su {{donne corpo/salute/libertà/diritti}}, consapevole che, negati questi, si mette in discussione la democrazia e l’equilibrio fisico-psichico e socio-economico di tutte/i.
La richiesta era accompagnata da un documento, la cui premessa sottolineava alcuni punti fondamentali della pratica e della conseguente politica delle donne circa la salute.
“Noi donne di Roma e del Lazio nei due anni passati siamo state impegnate in modo durissimo a contrastare i numerosi attacchi alle nostre libertà; in particolare abbiamo condotto una strenua battaglia contro la proposta di legge Tarzia che puntava ad annullare l’autodeterminazione delle donne introducendo principi di federalismo eversivo per varare politiche integraliste, reazionarie e incostituzionali …
Ci aspettiamo dunque dalla prossima amministrazione regionale {{un segnale forte di discontinuità}}, non solo nel riconoscimento dell’ importanza politica delle nostre lotte, della soggettività politica delle donne del movimento e dell’associazionismo femminista e femminile, ma soprattutto chiediamo la presa d’atto della{{ centralità delle questioni}} che noi abbiamo posto e poniamo nel riconoscimento della nostra libertà in tutte le sue declinazioni…..”
Seguivano tre capitoli con argomenti specifici:
-I consultori, la prevenzione e il diritto all’autodeterminazione nella regione Lazio
-Diritto alla salute
-Proposta per l’attivazione di un tavolo di lavoro alla Regione Lazio sulle criticita’ dei servizi ostetrico-ginecologici.
In circa tre ore di lavoro quindi, il 9 ottobre, alla presenza della dottoressa {{Degrassi Flora}}, titolare della struttura Direzione Salute e Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio, sono stati analizzati i vari argomenti sui quali, da parte dell’Assemblea, è stato chiesto il riconoscimento di soggetto politico competente, da coinvolgere a livello decisionale non solo consultivo, insieme agli operatori adeguatamente formati, responsabilizzati e controllati.
Si è chiesto conto dei fondi già stanziati dalla precedente gestione per i Consultori, ridotti di numero, snaturati della loro reale funzione di{{ luogo di}} {{ {empowerment} }} per la donna, di adeguato punto di raccordo per tutte le strutture sanitarie legate al territorio, di centro di prevenzione sanitaria e di sostegno e applicazione delle leggi democratiche che le donne hanno voluto per affrontare serenamente le questioni legate a sessualità , contraccezione , interruzione della gravidanza, maternità; leggi che hanno segnato, per tutte/i, il vero progresso democratico nell’Italia del ‘900.
I consultori quindi, scarsi, con personale invecchiato, per la maggior parte precario, senza turnover, vengono rispolverati quando i problemi da risolvere sono gravi ed urgenti, per esempio quando si parla dei problemi legati alle donne immigrate e perfino, in questi giorni, quando in Parlamento si discute di violenza sulle donne…..
Circa tutte le altre questioni sanitarie proposte si è lamentata la mancanza di nuovi protocolli, di adeguata formazione degli operatori, di controllo attento alle relazioni tra strutture pubbliche e strutture private, di rinnovamento delle strutture e degli strumenti tecnici.
E’ stato chiesto ripetutamente {{un pubblico segno di discontinuità}}.
La Direttora Degrassi si è impegnata a valutare tutte le questioni, a riproporre incontri politici e tavoli tecnici, a scelte amministrative coraggiose circa le scorrettezze delle strutture e dei professionisti.
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