Seminario “donne nella crisi ed oltre la crisi”: al via una nuova campagna
Con il seminario che ha avuto luogo a Lecce nei giorni 11 e 12 ottobre 2014 abbiamo voluto rilanciare i propositi enunciati due anni fa a Firenze in occasione del Forum sociale europeo. Sia pure con i limiti della modestia delle nostre forze, abbiamo realizzato il proposito di un femminismo capace di agire e di guardare oltre i confini nazionali con due campagne: il tour in una dozzine di città italiane di una femminista greca che ha narrato gli effetti della tutela della Troika sul suo paese; la raccolta di medicinali e di fondi per una clinica di personale volontario che ad Atene assiste le persone che hanno perso l’accesso al sistema sanitario pubblico. Con la collaborazione della Casa delle Donne di Lecce abbiamo infine realizzato con questo seminario il proposito di pensare insieme, conquistando con pazienza il rispetto reciproco, porzioni dell’accordo necessario all’agire.
Con la consapevolezza di aver fatto solo qualche piccolo passo nella direzione desiderata e della difficoltà dei tempi, esprimiamo oggi il desiderio di dare vita ad una nuova campagna. Se riusciremo a realizzarla, essa si collocherà in un contesto che la discussione di questi giorni ha contribuito efficacemente a delineare. Stiamo attraversando una crisi profonda del patriarcato, del capitalismo e dell’Occidente. Ma crisi non significa morte; al contrario proprio la loro crisi rende più aggressive le entità che ne sono protagoniste e le spinge a risvegliare i fantasmi dell’integralismo religioso delle tentazioni autoritarie, della concorrenza interna al lavoro salariato e della guerra. Il seminario ha discusso tra l’altro di quella che qualcuna ha chiamato la “battaglia finale”, cioè il tentativo di realizzare liberalizzazioni selvagge del TTIP e del TISA.
A questo stato di cose le donne giungono con un senso di sé e un’autonomia di pensiero senza precedenti nella storia dell’umanità grazie ed anche soprattutto al femminismo. Le donne sono dappertutto in prima fila nelle lotte e dappertutto manifestano chiaramente l’intenzione di non tornare a casa. Serve quindi oggi un femminismo in grado di pensare e sperimentare le modalità in cui la forza conquistata negli ultimi decenni dalla donne possa trasformarsi in capacità di resistere ad un assalto più forte creando coscienza e legami solidali per andare oltre la crisi, senza riprodurre le logiche che l’hanno generata e che la natura prima di ogni altra cosa non sarebbe in grado di tollerare. Ciò che proponiamo non è un sindacato delle donne ma la costruzione di pensieri e pratiche in grado di delineare un’alternativa per l’umanità interna e per il pianeta stesso.
Il seminario decide infine di verificare la possibilità di una nuova campagna che parta dall’attività dei collettivi, delle reti, delle case e dei centri disposti all’adesione, connettendoli sotto un titolo comune e con un’iniziativa comune che potrebbe anche essere rappresentata dalla scadenza della Marcia Mondiale delle Donne del mese di giugno 2015, a cui si aderirebbe come rete “Donne nella crisi”.
Si ritiene, anche, indispensabile e praticabile l’adesione alla campagna organizzata dal coordinamento internazionale STOP TTIP!
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