She game
Venerdì 11 dicembre a Roma, nella sede del Centro Femminista Separatista (CFS) di via S.Francesco di Sales, c’è stata la presentazione di un video gioco realizzato dalle “Connettive”, giovani ricercatrici di una associazione culturale lesbica e femminista romana.
Frutto di due anni di lavoro, il video è risultato vincitore del bando di concorso “Giovani idee cambiano l’Italia” finanziato dal Ministero delle Politiche giovanili. Ora inizierà il suo viaggio dovunque verrà richiesto ma soprattutto nelle scuole per far conoscere “ Matematiche, filosofe, mediche, pirate, sacerdotesse, guerriere, poete, anarchiche, scienziate, scrittrici…che.. hanno varcato i limiti dell’immaginazione umana per approdare alla realtà delle loro vite e delle nostre appassionate ricerche. She Game è il videogioco sulla storia delle donne che le evoca e le chiama in causa nei loro differenti percorsi storici.”
“Uno strumento didattico/ludico sulla storia delle donne, un’opera divulgativa utile e nuova” così viene definito da {{Giovanna Olivieri}} che ha dato inizio alla presentazione del lavoro sottolineandone il valore storico. Infatti partendo da figure femminili eccezionali il video, attraverso il gioco, adatto a tutte le età ma non sempre facile, consente di contestualizzarle svelando anche la cultura del tempo. Gioco colto che però, anche per la grafica accattivante, attraversa con leggerezza quattro epoche storiche.
Dopo una rapida dimostrazione sul funzionamento del gioco {{le Connettive}} stesse hanno spiegato cosa intendevano trasmettere e il criterio con cui hanno scelto le protagoniste, che secondo il progetto dovevano essere 20:
– Donne consapevoli di sé costrette a interrogarsi circa i limiti che ostacolavano il loro desiderio.
– Donne che si chiesero”Come faccio a fare quello che voglio fare?” e trovarono soluzioni: Agnodice, per esempio, per esercitare la professione medica nella antica Atene si vestì da uomo…
– Donne aperte verso le altre con cui socializzare le loro scelte coraggiose.
Il lavoro ha spesso portato le ricercatrici a scoprire argomenti mai emersi nella storia ufficiale: per esempio il rapporto delle donne con le armi. Hanno incontrato guerriere, pirate, gladiatrici, tutte donne vittoriose spesso con strumenti e modalità insoliti.
Pensato per le scuole, il videogioco, nelle intenzioni delle autrici, vuole presentare le donne nella storia non solo come ideatrici di strategie di sopravvivenza ma come individue che dei limiti e delle difficoltà hanno fatto momenti di concentrazione su se stesse, {{strumenti di ricerca della verità che consente di vedere meglio la realtà, a tutte}}.
Hanno cioè inteso fare ricerca come suggerisce {{Teresa De Lauretis}}: “fare luce critica sui luoghi assegnati alle donne e portare luce sui luoghi in cui le donne sanno autonomamente datarsi per consentire alle donne stesse di scegliere il proprio luogo.”
Per chi vuole saperne di più
[www.shegame.altervista.org->www.shegame.altervista.org]
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