Si è concluso oggi 11 settembre 2016 il Festival della Letteratura a Mantova .
Interessante è stato il lavoro svolto per evidenziare l’importanza della letteratura per l’infanzia. il Festival – fin dalla prima edizione – non solo ha rivolto una particolare attenzione a questa fascia di pubblico, ma ha accuratamente evitato di fare degli appuntamenti per i lettori e le lettrici più giovani una sezione a parte. Gli incontri per adulti e ragazz* – più di mille dal 1997 al 2016 –sono stati volutamente mescolati, con un travaso di autori, autrici e formule da un pubblico all’altro. Non è un caso che proprio a Festivaletteratura un premio Nobel come Toni Morrison si sia confrontata con i bambini per la prima volta nella sua carriera, o che si sia scelto di aprire a piccoli e grandi insieme un significativo numero di eventi.
Quest’anno alla Casa del Mantegna il 7 settembre si sono confrontate ad esempio due scrittrici Beatrice Masini e Bianca Pitzorno . Numerosi i punti in comune tra le due autrici: dai numerosi libri per l’infanzia alle storie per adulti, dalle intense figure femminili alle famiglie quantomeno originali nella loro composita umanità. Nell’ultimo romanzo della Masini “I nomi che diamo alle cose” compare anche una scrittrice di libri per bambine e bambini.
E poi ci sono stati autori preziosi, come Maria Teresa Andruetto con Per una letteratura senza aggettivi, edito da Equilibri e Christophe Léon ,Fabio Stassi, Fabrizio Casa, Andrea Satta, Allan Stratto tutti pubblicati da Sinnos
“Io non posso non ricordare -dice Della Passarelli- Jella Lepman, la testimone che ha lasciato a Ibby e alla Jugendbibliothek di Monaco, la più grande e prestigiosa Biblioteca per Ragazzi del mondo che ha fatto i primi passi il 3 luglio 1946, 70 anni fa, con la prima Mostra Internazionale del libro per ragazzi.
La Lepman, ebrea tedesca fuggita dalla Germania nazista, per poi tornarvi con l’esercito statunitense, decise che solo i libri per bambine e bambini avrebbero aiutato la Germania a tornare a essere un paese democratico: “A poco a poco facciamo in modo di mettere questo mondo capovolto nuovamente nel verso giusto, cominciando dai bambinie dalle bambine. Mostreranno agli adulti la via da percorrere”.
Ibby Italia, insieme alle altre 85 sedi che ha nel mondo, con tenace impegno sostiene e promuove la lettura tra i più piccoli con progetti piccoli e grandi, come quello del premo ai migliori autori e autrici per ragazzi, scrittor* e illustrator*, l’Hans Christian Andersen Awards, il “Nobel” della Letteratura per ragazzi.
E una buona notizia per chi segue Ibby Italia eccola: sono finalmente iniziati i lavori della Biblioteca per Ragazzi a Lampedusa, che tra poco non sarà più la Biblioteca che Verrà. A novembre un nuovo campo sull’Isola, ma ormai c’è un susseguirsi di persone esperte di lettura per ragazzi che approdano a Lampedusa e formano, incontrano, leggono, spacchettano libri. Lampedusa, con il Centro Studi Ibby potrà davvero diventare la porta del Mediterraneo sulla Cultura.”
Tra le saggiste invitate al Festival della letteratura anche Silvia Vegetti Finzi che ieri si è confrontata con il musicista attore Moni Ovadia. “Mi viene spontaneo sottoscrivere la causa dei bambini perché ricordo molto bene la mia infanzia non facilissima, durante la guerra e subito dopo, con il padre lontano, la madre travolta dai problemi della sopravvivenza quotidiana, il paese, dove eravamo sfollati, estraneo e ostile. Ricordo però anche, di quello stesso periodo, il piacere di sognare e di giocare“.
Femminista, psicologa dell’età evolutiva e autrice di Una bambina senza stella, Silvia Vegetti Finzi ci accompagna alla scoperta delle inesauribili potenzialità dell’infanzia, a partire dalla sua esperienza personale di bambina ebrea, vissuta durante l’inferno della Seconda Guerra Mondiale: le risorse della fantasia, del gioco e lo sguardo spontaneo verso il mondo possono aiutare i bambini e le bambine a reagire alle situazioni più drammatiche, aprendo comunque la strada a una crescita autonoma e creativa.
Questa studiosa ha dedicato decenni di studio allo sviluppo del bambino e della bambina, dall’attesa all’adolescenza.
Insieme alla giornalista Anna Maria Battistin ha scritto alcuni libri per aiutare i genitori nel difficile compito della crescita dei propri figl* (“A piccoli passi”, “I bambini sono cambiati” e “L’età incerta”).
E qui è bene ricordare che Bart Moeyaert autore di libri per ragazz* è stato nominato il Direttore Artistico della Fiera del Libro di Francoforte dal 19 al 23 Ottobre 2016.
Bart Moeyaert che è già stato pubblicato in Italia da Salani, Rizzoli, E/O, tornerà in ottobre per Sinnos con Il club della Via Lattea, storia di tre amici, di una anziana signora con stivali e di un bassotto ancora più vecchio, di una mamma che prende anche lei gli stivali e se ne va. Un romanzo di crescita e di relazioni, di ironia e di sentimenti profondi.
In questo periodo doloroso e violento non possiamo non ricordare e raccogliere il testimone lasciato da Jella Lepman, con la sua idea di libri come ponti di pace e la realizzazione della Jugendbibliothek e di Ibby.
Oggi più che mai siamo convinti che è indispensabile investire in libri, cultura e quindi in educazione che costruisce pensiero, immaginazione, sapienza.
Abbiamo bisogno di luoghi: biblioteche di pubblica lettura, biblioteche scolastiche, librerie (e musei, cinema, teatri, …) Luoghi dove ci si possa incontrare, parlare e dove si possano trovare tanti buoni libri che aggiungano senso e capacità critica.
Serve urgentemente lungimiranza nella politica e nelle Istituzioni.
Lungimiranza che troviamo nelle iniziative che accolgono e amplificano il ruolo della letteratura per ragazz*, come è accaduto a Francoforte con Bart Moeyaert, come è accaduto in settembre al Festival della mente di Sarzana, con Andrea Satta e Officina Millegiri e con Francesca Brunetti, Marialuce Bruscoli e Gianna Cauzzi e con i laboatori su Come catturare il Sole.
Ricordiamo che il 9 e 10 settembre a Trieste c’è stata la seconda edizione di Fin da Piccoli, che ha avuto quest’anno come tema conduttore l’apprendimento della matematica e delle scienze dai primi anni di vita.