Si è svolta a Catania la sesta edizione di “hackher”
Si è svolta a Palazzo Biscari a Catania, il 20 maggio 2024, la sesta edizione di “hackher”, importante rassegna italiana dedicata alla parità dei sessi.
Patrocinato dal Parlamento Europeo e sostenuto da grandi brand e istituzioni, “hackher” persegue ideali di inclusione combattendo ogni forma di discriminazione di genere e si rivolge a chiunque creda che sia importante lasciare alle nuove generazioni una società fondata sull’uguaglianza e sulle pari opportunità.
Il report della Commissione Europea sulle disparità di genere vede l’Italia agli ultimi posti in Europa nel settore high tech (alta tecnologia) e sottolinea come gli stereotipi di genere debbano essere affrontati molto prima che le donne entrino nel mondo del lavoro, coinvolgendo le bambine fin dall’età scolastica ed incoraggiandone l’interesse per il settore tecnologico.
“hackher” vuole contribuire a far avvicinare il genere femminile al mondo STEM, eliminando divari e retaggi culturali che condizionano e limitano l’accesso delle donne al mondo IT.
Abbattere il divario professionale di genere nel settore high tech e avvicinare il genere femminile al mondo STEM è la duplice valenza di “hackher”. La più importante rassegna italiana ha scelto di portare la sua sesta edizione nella città di Catania, all’interno degli spazi di Palazzo Biscari.
Un progetto che coinvolge 10 città su tutto il territorio nazionale e che nasce per sensibilizzare ed eliminare i retaggi culturali che condizionano e limitano l’accesso delle donne al mondo IT. Nata da un’idea di Scilla Signa, fondatrice di Bridge the Gap, realtà impegnata nell’organizzazione di eventi tech, la giornata ha coinvolto studentesse delle scuole superiori che, divise in 10 team, ciascuno guidato da una coach di riferimento, si sono sfidate con l’obiettivo di sviluppare un’applicazione.
I progetti verranno valutati al termine dell’evento da una giuria e al team vincente verrà consegnato un premio del valore di 1.500 €.
Hackher vuole ridurre il significativo divario professionale di genere avvicinando tante ragazze (più di 100 in ogni città) al mondo IT, attraverso un progetto tecnologico che le vede cimentarsi in un confronto sulle tematiche della gender equality con rappresentanti del mondo dell’imprenditoria, rappresentanti istituzionali e aziendali
Le ragazze coinvolte hanno l’occasione di vivere in prima persona la nascita e lo sviluppo di un progetto tecnologico, rovesciando la falsa credenza per cui le materie STEM sono solo appannaggio maschile, così che la scelta del percorso universitario sia il risultato di una reale inclinazione personale capace di infrangere il glass ceiling e gli stereotipi di genere.