Siete grandi ragazze !
di Maria G. Di Rienzo*
Cat Reynolds stava studiando per gli esami, l’11 dicembre scorso, scorrendo (lei dice pigramente) ricerche sulla zootecnia relative agli animali artici. Nel processo, ha scoperto qualcosa che non sapeva e ha girato la sua “illuminazione”, in tono scherzoso, su Twitter:
“Le renne di sesso maschile perdono le loro corna in inverno e quelle di sesso femminile no. Perciò, la slitta di Babbo Natale è in effetti trainata da una squadra di forti, potenti, sottovalutate femmine! Siete grandi ragazze! Io vi vedo!”.
Il messaggio ha ricevuto oltre 600.000 “mi piace” ed è stato girato 180.000 volte. In questo modo, Cat ha di nuovo imparato un paio di cose: “Primo, c’è un allarmante numero di persone che non sa che le renne sono animali veri. E, secondo, gli uomini diventano davvero, davvero arrabbiati se tenti di portar via loro la rappresentazione delle renne.” In altre parole, l’autrice è stata investita da una massa di messaggi insultanti provenienti da sessisti imbecilli, a cui ha risposto con un lungo spiritoso articolo il 15 dicembre. Ne riporto qualche brano:
“I maschi delle renne perdono le loro corna all’inizio dell’inverno, mentre le femmine non rinnoveranno le loro sino alla tarda primavera, dopo aver dato alla luce i cuccioli. Le renne sono native dell’emisfero nord. E’ comunemente noto che Babbo Natale vive al Polo Nord, perciò l’inverno arriva per lui e per le renne volanti attorno a dicembre. Per il 25 di dicembre, i maschi di renna hanno già perso le loro corna. Le renne che tirano la slitta, quindi, di solito raffigurate con le corna, devono per forza essere femmine!
C’è un’alternativa alla narrazione che prevede le renne femmine, se l’idea di una forte signora renna che porta le gioie del Natale a bambini e bambine ovunque non vi aggrada. Tradizionalmente, le renne che trainano le slitte nelle regioni più fredde sono maschi castrati. La castrazione li rende docili e permette loro di mantenere le corna durante l’inverno. (…)
Ad ogni modo, le renne femmine ci costringono a discutere l’etica delle pratiche in uso nel luogo in cui si lavora per Babbo Natale. L’integrità del suo laboratorio era già stata messa in questione in passato, giacché molti si chiedono quali siano le condizioni di lavoro degli elfi e se ricevono un salario minimo. Le renne femmine mantengono le loro corna in inverno per poter meglio reperire cibo mentre sono gravide, poiché l’inverno segue la stagione degli accoppiamenti per la loro specie.
Ciò significa che queste signore stanno trainando una slitta attorno al mondo, di notte, mentre sono incinte? Sembra che il Polo Nord non abbia legislazione sul congedo di maternità e questo lascia le renne vulnerabili allo sfruttamento sul lavoro. (…)
Nel frattempo, Babbo Natale è contento di prendersi tutto il merito mentre una squadra di forti renne femmine si impegna duramente e fa tutto il lavoro pesante. Certo, accettare le renne femmine significa riconoscere un bel po’ di difetti nel modello adottato da Babbo Natale, ma c’è un difetto anche nel fatto che le renne sono state rappresentate come maschi per un secolo e mezzo, privando le bambine da una raffigurazione necessaria: potenti renne femmine. Non mi importa quanti uomini furiosi mi mandano i loro “tweet”, Rudolph (1) sarà sempre femmina ai miei occhi”.
Probabilmente per molte/i di voi, come per me, il sesso delle renne di Babbo Natale non è materia di interesse e l’Autrice è palesemente ironica quando dice che abbiamo bisogno di “potenti renne femmine”: ma questa vicenda ribadisce per l’ennesima volta come le rappresentazioni sociali in cui i maschi dirigono tutto – persino una slitta che non esiste – siano fondamentali e intangibili per gli uomini che costruiscono su di esse il loro senso di superiorità e legittimazione.
* Giornalista, formatrice e regista teatrale femminista, autrice del prezioso blog lunanuvola. Ha autorizzato Comune a pubblicare i suoi articoli.