Pubblichiamo il testo del Comunicato dell’Associazione Rosa Luxemburg in merito alla confusione politica e simbolica che contraddistingue il dibattito di questi giorni sulla violenza e le forme del conflittoNoi, donne dell’Associazione Rosa Luxemburg, accomunate dall’impegno per costruire una cultura politica che escluda la guerra come metodo di soluzione dei conflitti, sentiamo la necessità di intervenire in merito alla confusione politica e simbolica che contraddistingue il dibattito di questi giorni sulla violenza e le forme del conflitto.

{{Criminalizzando il conflitto sociale}} si mette in discussione il diritto a manifestare (oggi a Vicenza, ieri a Genova, domani altrove) e {{si chiede al movimento pacifista di assumere il ruolo di garante dell’ordine democratico}}, ruolo che evidentemente non si ritiene possa essere svolto in modo adeguato dalle forze dell’ordine (e Genova insegna…)
_ Ricordiamo che a Firenze nel novembre 2002 la riuscita della manifestazione internazionale per la pace fu garantita dal comportamento responsabile di chi partecipava, del servizio d’ordine fatto da donne e uomini della città, e della stessa polizia.

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Accusando le lotte sociali}} di essere terreno di coltura di un ritorno del terrorismo brigatista, si mira a colpire di fatto l’organizzazione democratica del lavoratori e delle lavoratrici nei luoghi di lavoro e l’autoorganizzazione della cittadinanza contro scelte politiche e amministrative arbitrarie, che incidono nella vita quotidiana.
_ Si alimenta inoltre nel sindacato una tendenza al controllo paranoico degli iscritti, che può arrivare ad appiattire il conflitto interno e a reprimere il dissenso.

{{Non è certo riducendo i luoghi e gli spazi della socialità collettiva}} che si favoriscono la partecipazione e la crescita democratica del Paese.
Pensiamo invece che soltanto sostenendo la legittimità del conflitto, e cercando di gestirlo con un approccio che coniughi la non violenza con i saperi e le pratiche del movimento delle donne (la cura della relazione, il superamento della coppia amico-nemico, la capacità di una mediazione che vada oltre la logica del compromesso…) si può costruire un’autentica cultura di pace.

Associazione Rosa Luxemburg contro la guerra

Firenze, 17 febbraio 2007

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Nota a margine}}: {l’andamento della manifestazione di Vicenza, così simile a quella di Firenze, soprattutto per l’intreccio creativo e fiducioso fra cittadinanza attiva e militanza diffusa, e per la presenza intenzionalmente defilata della polizia, conferma quanto scritto in questo comunicato

(a.p.)}