SPAGNA – al governo 11 donne e 6 uomini
Il nuovo primo ministro della Spagna, Pedro Sánchez, ha annunciato i nomi delle ministre e dei ministri del suo governo. Dei 17 ministeri previsti da Sánchez, 11 sono guidati da donne, una cosa mai successa prima nella storia della Spagna così come in quella di molti altri paesi europei, tra cui l’Italia. Le donne sono inoltre a capo di alcuni dei ministeri più importanti – Economia, Giustizia, Difesa, Finanze pubbliche e Sanità – ed è una donna anche l’unica vicepresidente del governo, Carmen Calvo, che più volte ha detto di considerarsi femminista prima ancora che socialista. Calvo è anche ministra dell’Uguaglianza.
A capo del ministero della Giustizia è stata nominata Dolores Delgado, giudice dell’Audiencia Nacional (alto tribunale con sede a Madrid) ed esperta di terrorismo jihadista. Delgado fa parte di un’associazione di magistrati progressisti e divenne piuttosto nota perché fu la faccia più conosciuta dell’Audiencia Nacional durante l’esame della domanda svizzera sull’estradizione di Hervé Falciani, l’ingegnere informatico che nel 2009 sottrasse i dati dei conti bancari di 130mila presunti evasori fiscali alla banca HSBC. Il nuovo ministro dell’Economia è invece Nadia Calviño, dal 2014 direttrice generale del Bilancio della Commissione europea, uno degli incarichi più importanti occupati da un cittadino spagnolo a Bruxelles. La nomina di Calviño è stata definita una «buona notizia» dalla Commissione europea ed è stata accolta con soddisfazione anche da Ana Botín, presidente del Banco Santander, una delle banche più grandi della Spagna.
Altre tre ministre molto importanti saranno María Jesús Montero, che si occuperà dei conti pubblici, Carmen Montón, che sarà a capo del ministero della Sanità, e Margarita Robles, che guiderà la Difesa. La prima, medico di professione ma membro del governo dell’Andalusia da 16 anni, succederà a Cristóbal Montero, uno degli ministri del governo Rajoy più criticati dall’opposizione; la seconda è l’attuale responsabile della Sanità della comunità autonoma valenciana; la terza è l’attuale portavoce dei Socialisti al Congresso, che lavorò per i governi Socialisti guidati da Felipe González negli anni Novanta.
L’ultimo governo spagnolo a rispettare il principio di parità tra uomini e donne era stato quello del primo ministro Socialista José Luis Zapatero, formato tra il 2008 e il 2010 da 9 donne e 9 uomini. In generale tutti i governi Zapatero (2004-2011) ebbero una forte presenza di donne, una caratteristica poi persa dai successivi governi guidati dall’ex primo ministro conservatore Mariano Rajoy del Partito popolare (PP). Rajoy ridusse sia il numero di donne ministro che il numero totale di ministeri dei suoi governi (il numero di ministri uomini rimase pressoché uguale rispetto al passato, tra 9 e 10). Anche nell’ultimo governo Rajoy, comunque, alcuni importanti ministeri erano guidati da donne: per esempio alla Difesa c’era María Dolores de Cospedal, alla Salute Dolors Montserrat e alla vicepresidenza del governo Soraya Sáenz de Santamaría.
Il nuovo governo – che è formato anche da un astronauta, Pedro Duque – ha ricevuto commenti per lo più positivi da giornalisti e commentatori, per la competenza e l’esperienza dei suoi ministri. Sánchez era diventato primo ministro con l’approvazione della mozione di sfiducia votata dallo stesso Parlamento contro il governo di Rajoy (in Spagna c’è la mozione di sfiducia costruttiva, cioè si può sfiduciare un governo solo se c’è anche accordo su chi sarà il nuovo primo ministro). Non si sa però quanto durerà l’attuale governo. In teoria la scadenza naturale della legislatura è fissata al 2020, ma durante la discussione parlamentare sulla mozione di sfiducia Sánchez ha promesso elezioni anticipate, anche perché in Parlamento il PSOE ha solo 84 seggi su 350. Sánchez però non ha fissato una data e non è chiaro quali siano le sue intenzioni.(da Il Post)