“Spose in guerra”: un progetto per esplorare la condizione delle donne di ieri e di oggi sui molteplici campi di battaglia
Il Museo Casa Galimberti di Cuneo presenta, con “Spose in guerra”, la terza edizione di
“guerrae: riflettere sulla guerra, raccontare le guerre”.
Ha preso il via in questi giorni, con la complicità di molte spose che
hanno già aderito all’appello lanciato dal Museo Casa Galimberti, il progetto “Spose in guerra”, terzo capitolo di “guerrae: riflettere sulla guerra, raccontare le guerre”, il programma di riflessione sulla guerra avviato nel 2007 e curato da Simonetta Bellotti
e Sandra Viada.
L’iniziativa si propone di {{esplorare la condizione delle donne di ieri e
di oggi sui molteplici campi di battaglia}}, reali o metaforici, vicini e lontani, cui il
mondo le costringe: luoghi di guerra e campi profughi, ma anche le nostre città e le
nostre case.
Sono {{previste una serie di attività}}, in programma tra l’autunno 2009 e la primavera
2010 – seminari, letture pubbliche, incontri con gli autori, film – che si
concluderanno con una grande mostra che verrà allestita nelle sale restaurate di
Palazzo Samone.
Protagoniste della mostra saranno le spose cuneesi, cui le curatrici
del progetto lanciano un {{appello per invitarle a condividere immagini, storie e
memorie della loro cerimonia nuziale}}.
“Oggi più che mai è evidente il rigurgito di violenza che torna ad esplicitarsi quotidianamente
nei confronti delle donne – spiegano le curatrici -. Non a caso il Consiglio di Sicurezza dell’Onu
nel 2008 ha adottato all’unanimità la [Risoluzione 1820->http://www.cittadinolex.kataweb.it/article_view.jsp?idArt=84690&idCat=75], che riconosce esplicitamente che non
possono esservi né pace né sicurezza fin quando le comunità vivono all’ombra del terrore
sessuale.
Tuttavia, se è vero che nel mondo contemporaneo le donne sono protagoniste
involontarie e vittime predestinate di una violenza che l’uomo esercita su di loro da tempo
immemore, è altrettanto vero che a questa cultura di morte le donne contrappongono la
cultura della vita, la cura di sé e degli altri, la resistenza agli affanni, il privilegio della relazione
umana, la spinta verso la costruzione di un futuro armonico”.
Tra i tanti avvenimenti che hanno ispirato Simonetta Bellotti nella scelta del tema di
quest’edizione di “guerrae”, la tragica vicenda dell’artista milanese Giuseppina Pasqualino, in
arte [Pippa Bacca->1996], partita dall’Italia vestita come una sposa per un lungo viaggio che doveva
portare un messaggio di pace nei luoghi lacerati dalla guerra, e finita violentata e uccisa in
Turchia il 31 marzo 2008.
“La storia di Pippa Bacca – continua Simonetta Bellotti – è
tragicamente paradossale: una sposa viene uccisa mentre indossa l’abito che è la
rappresentazione più iconicamente simbolica di questa predisposizione alla vita delle donne,
massima espressione di un sé femminile che le spose condividono in ogni luogo del mondo.
Per
riaffermare questo motivo chiediamo alle donne di Cuneo di aprire gli armadi, i bauli, le soffitte
e le cantine, per recuperare dalla polvere del tempo, insieme all’abito nuziale, la memoria delle
emozioni, delle paure e delle speranze che hanno provato nel giorno del loro matrimonio”.
Nel mese di giugno la fotografa Paola Rivarossa e la stessa Simonetta Bellotti incontreranno
tutte le donne – singole o gruppi – che intendono condividere questa ricerca: le fotografie, i
racconti e le memorie che emergeranno dalle parole e dagli oggetti, saranno poi elaborati in
funzione dell’allestimento di una grande mostra in programma nella prossima primavera a
Palazzo Samone.
Per informazioni sul progetto e adesioni all’appello rivolgersi al 347.5981185 o scrivere a
info.guerrae@gmail.com.
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