“Streghe in Piemonte. Pagine di storia e di mistero” sul canale YouTube dell’associazione
Sul canale YouTube dell’associazione intervista a Massimo Centini, laureato in Antropologia (Facoltà di Lettere e Filosofia all’Università di Torino), saggista prolifico su tematiche inerenti l’antropologia religiosa e le tradizioni popolari, collabora con Università e musei italiani e stranieri e insegna al MUA – Movimento Universitario Altoatesino di Bolzano. Nel libro STREGHE IN PIEMONTE. PAGINE DI STORIA E DI MISTERO , l’Autore riporta, per la prima prima volta, documentazione storica sulla Caccia alle streghe nella regione subalpina, iniziata nel Duecento e particolarmente attiva in Piemonte e Lombardia.
Il primo dei documenti da lui riportati “…è una multa a una signora accusata di fare sortilegi in visione stellarum, una sorta di protoastrologa, poi la documentazione cresce nel Trecento e tocca un apice nel Quattrocento, per poi decrescere ma gli ultimi processi sono del Settecento, in piena età illuministica.” In proposito, è ricordato che neppure la Corte sabauda fosse indenne dal credere alla stregoneria ed è del primo Settecento il processo a Ruffia, accusato di magia nera ai danni di Vittorio Amedeo II “…un duca particolarmente illuminata, con interessi alchimistici ed esoterici, sostanzialmente per ottenere alla sua morte un indulto e quindi l’apertura delle carceri.” La Caccia alle streghe interessò, ovunque, in massima parte le donne, diventando strage in alcune zone di particolare interesse geopolitico; tra queste, in Piemonte, il Canavesano e la Val di Susa da sempre aree di transito di genti e di commerci, di compresenza di lingue, tradizioni e fedi per le direttrici che ieri come oggi collegano ai valichi alpini e ai porti liguri e francesi. Zone di notevole presenza Càtara, perseguitata come nel Midi. Le accuse di eresia e stregoneria si abbinano nel percorso inquisitorio e la strega ha un suo ruolo anche di capro espiatorio per malesseri e disagi individuali e sociali in epoche di grandi carestie, epidemie, inclemenze del tempo e di tutto ciò che di violento comportava la vita in comune in area urbana, campestre e boschiva. Pagine avvincenti e istruttive quelle di Massimo Centini la cui rigorosa ricerca storica multidisciplinare s’avvale degli strumenti dell’antropologia, della criminologia, della sociologia del diritto e della psicologia. Offrono un affresco degli esiti dolorosi e sanguinosi del pensiero acritico fomentato da tradizioni, ignoranza, sessismo, che hanno prodotto stereotipi stregoneschi trasposti in ogni tipo di letteratura, anche criminale, nell’iconografia e nella favolistica, ovunque. La figura della strega con il suo corteo orrido e terrifico – sabba, culto del diavolo, orgia, antropofagia, infanticidio, incesto, trasformazione in animali, volo notturno e altro – supera la dimensione storica della Caccia per diventare esperienza condivisa, nel mondo, nell’immaginario collettivo, mantenendo la sua definizione di alterità e di malvagità. Di Massimo Centini, segnaliamo a tema, tra i tanti titoli: Streghe, religione e giustizia (Xenia), L’omicidio dell’Inquisitore. Eresia e stregoneria nel Piemonte del XIV secolo (Il Punto), La schiera del Diavolo. Caccia selvaggia, esercito furioso e mitologia dell’oltretomba (Yume), I veleni tra scienza e mito (Diarkos); non ultimo, presentato nell’edizione 2023 della Fiera del libro di Torino, Fiabe criminali. Violenza, omicidio e malvagità nella letteratura per l’infanzia (Edizioni Studio Tesi), composto durante la pandemia. Ricordiamo, ringraziando l’Autore, che la presentazione rientra nell’annuale appuntamento “La stregheria” proposto dalla associazione il Paese delle Donne e da Indici Paritari, per la “notte delle streghe” /23/24 giugno), tradizione particolarmente sentita dalla religiosità popolare romana che credeva a un raduno di diavoli e streghe volanti sui prati del Laterano a seguito dei fantasmi di Erodiade e Salomè, dannate per aver causato la morte di S. Giovanni Battista. La lunga processione con fiaccole verso la Basilica a lui intitolata, apre alla festività calendariale del 24 giugno e s’accompagna a grandi falò accesi sui prati e innumerevoli stratagemmi e scongiuri per allontanare dalle case streghe e diavoli.
Info: Massimo Centini, Streghe in Piemonte. Pagine di storia e di mistero. – Scarmagno (TO): PRIULI & VERLUCCA 2010.