Superare gli stereotipi di genere: difficile anche in Francia
La Francia ha varato un programma sperimentale per insegnare l’uguaglianza dei sessi. Apriti cielo! Sono iniziate subito le proteste del tipo: “Vogliono trasformare tuo figlio in una femmina”.Certo è che a un bambino educato in modo non sessista, una volta diventato parlamentare, non verrebbe in mente di gridare alle colleghe di un altro partito: “ Siete state elette soltanto perché sapere fare bene i pompini.”
E’ accaduto in Italia in questi giorni da parte di un giovane eletto nel M5S verso le deputate PD. Com’è accaduto di leggere sui giornali che M. Renzi “ha le palle più grosse di quelle di Berlusconi”.
Najat Vallaud-Bekacem, ministra per i Diritti delle Donne ha promosso il programma didattico “l[’ABC dell’uguaglianza->http://www.education.gouv.fr/cid4006/egalite-des-filles-et-des-garcons.html]” in 600 istituti e subito sui muri esterni di alcune scuole è apparso un manifesto con scritto: ” {Domani sarai una donna, figlio mio}”.
Farida Belghoul, ex militante antirazzista, ora prossima a gruppi nazionalisti, antisemiti e omofobi, ha sollevato un vero movimento contro il programma didattico, coinvolgendo le famiglie musulmane che, ovviamente, sono particolarmente legate a un concetto, ritenuto naturale e immutabile, di diversità sessuali dei ruoli in direzione di una presunta superiorità maschile. Il programma intende decostruire, sin dalla prima infanzia, gli stereotipi di genere del tipo: “I maschi sono più coraggiosi, migliori in matematica”; “la danza è un’attività per femmine”; “fare i lavori di casa è compito delle femmine”.
In Italia un programma didattico di questo tipo dovrebbe partire dai giudizi che le/gli insegnanti da sempre scrivono nelle schede. Quando si tratta delle ragazze ritengono un complimento il “classico” : “timida e riservata”.
La ministra francese ci tiene a dire che vuole fare finalmente passare l’idea che non c’è un destino legato al sesso biologico. Nel programma si legge l’invito, ai docenti, di variare giochi e colori , evitando la fissità dell’azzurro per i maschi e il rosa per le bambine. Ma anche l’invito a evitare di mostrare nelle favole principesse eternamente alla ricerca del principe azzurro ; e poi evitare di sollecitate i maschi a giocare sempre con i soldatini e le bambini con le bamboline.
E in Italia cosa accadrebbe con QUESTO programma voluto dal ministero della Pubblica Istruzione?
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