THE LOCK DOWN PEOPLE. In diretta Facebook, il prossimo 13 maggio, il progetto di Luisa Carcavale
Cosa ci manca di più quando la nostra vita è improvvisamente ferma in casa a causa della pandemia? Il giro del mondo in una collezione di ritratti intimi che ci raccontano una temporanea normalità.
Il progetto sarà presentato al pubblico Mercoledì 13 Maggio 2020 alle 19.00 in diretta Facebook dalla pagina Luisa Carcavale studio – https://www.facebook.com/luisa.carcavale/
The Lockdown people è il titolo del nuovo progetto fotografico di Luisa Carcavale, professionista del ritratto tra le più accreditate in Italia con al suo attivo collaborazioni con le più importanti case discografiche e di produzione cinematografica. Pubblica regolarmente con riviste del calibro di ELLE, Vanity Fair, IO Donna, e la regia del suo primo videoclip è stata premiata nel 2018 come la migliore durante il Festival del Cinema di Roma. The Lockdown people è una collezione di ritratti fotografici scattati durante la chiusura forzata a causa della pandemia mondiale di Coronavirus. I soggetti ripresi questa volta non sono “celebrities” ma persone comuni: architetti, musicisti, scrittori, artigiani, lavoratori della cultura e tanti altri che durante quest’emergenza, si sono ritrovati a vivere la condizione comune dell’isolamento forzato bloccati nelle proprie abitazioni sia in Italia che in giro per il mondo.
Sin da subito, la sua intenzione è stata quella di non limitare geograficamente la ricerca ma di esplorare l’urto emotivo dell’emergenza nei vari paesi che progressivamente ne venivano colpiti. Per poter scattare delle immagini che avessero un legame non solo concettuale ma anche estetico con il suo linguaggio fotografico, senza essere presente fisicamente, Luisa ha elaborato un nuovo metodo di lavoro confrontandosi con una pratica per lei insolita. L’idea principale è stata quella di produrre un dittico in due immagini in formato verticale che fossero il ritratto della persona e uno spaccato della sua intimità. Per raggiungere questo non facile obiettivo, ha chiesto via mail a ciascuno di fare un video della propria casa cosi che potesse scegliere lei stessa il punto dello scatto, successivamente li ha coinvolti fisicamente nel creare un vero e proprio set, guidandoli da remoto con una video call, l’artista è riuscita ad ottenere un coinvolgimento totale dei soggetti che come lei stessa dichiara: “In tutte le persone che hanno deciso di farsi fotografare ho riscontrato una fortissima voglia di collaborazione, mai mi era accaduto sino ad ora di percepire quanto questo tempo sospeso rendesse le loro vite così aperte al confronto e alla condivisione. Ho fatto a tutti la stessa domanda: cosa ti manca di più? Questo nuovo punto di vista mi ha dato la possibilità di scoprire aspetti di ciascuno che mai avrei immaginato potessero essere così comuni anche in persone culturalmente e fisicamente molto lontane tra loro. Lavorare in questa condizione è stato molto impegnativo e faticoso per ogni scatto, abbiamo impiegato molte ore di preparazione ma ha prodotto delle opere che se non si sapesse che sono scattate a distanza, sono esattamente quelle che avrei realizzato se fossi stata li con loro di persona”. Dalla Cina alla Turchia, dal Messico alla Norvegia e per l’Italia le città principali Milano, Roma, Napoli luoghi privati e dettagli della propria anima: le foto in cornice dei loro affetti, gli strumenti del loro lavoro, le finestre aperte sui paesaggi del quartiere in cui vivono, sono questi i dettagli emotivi che emergono in questo progetto che ha prodotto sino ad ora più di quaranta dittici e che continuerà sino a quando il lockdown globlale non sarà definitivamente terminato.