Trasformare un orizzonte di povertà e depressione in opportunità
Economia, denaro, lavoro, crisi, sostenibilità, sviluppo, decrescita: queste e altre parole sono entrate nella nostra quotidianità (alcune ci sono da sempre) e ultimamente molte hanno cambiato segno, assumendo quello della sottrazione, talvolta drammatica. Se ne discute dall’8 al 10 giugno al seminario di Officina dei saperi femministi.Meno lavoro, meno denaro, meno economia, addirittura meno economia sovrana, nel senso che a causa dei debiti con le banche i paesi debitori, tra cui anche e soprattutto l’Italia, saranno meno autonomi nelle decisioni circa la gestione del denaro.
_ Eppure nell’ambito delle scienze sociali l’economia – dal greco {οiκονομία}, parola composta da {oikos}, casa, intesa anche come beni di famiglia, e {νόμος } (nomos), norma o legge e quindi regole della casa ma anche, più estensivamente, gestione del patrimonio, amministrazione – è la scienza che analizza la produzione, lo scambio, la distribuzione ed il consumo di beni e servizi collettivi.
Questa su wikipedia è la definizione che troviamo se cerchiamo un modo semplice per risalire alla radice del significato della parola che forse ultimamente è, insieme a lavoro, quella che ricorre di più, a partire dai media come nelle conversazioni più banali.
_ Ma come è possibile, se stiamo all’origine della parola economia, che questa oggi descriva l’ambito più lontano e alieno dalla nostra vita quotidiana?
Come è successo che da ‘regola della casa’ l’economia oggi sia il territorio di potenze finanziarie che giocano a dadi con denaro virtuale condizionando e più spesso spezzando le vite reali e concrete di donne e uomini in paesi che rischiano la bancarotta, o sono ostaggi di poche decine di banche?
Esiste un pensiero alternativo femminile su questo argomento, che nel mondo globale non può essere analizzato senza connetterlo con altri temi importanti e pesanti quali il potere, ma anche l’etica del dono e il tema della gratuità, che da sempre accompagna il dibattito sul lavoro della cura principalmente svolto dalle donne?
Esistono pratiche e soluzioni concrete messe in atto da gruppi di donne, gruppi misti e singole persone che offrano spunti per sopravvivere in questi tempi di crisi, e che ci aiutino a trasformare un orizzonte di povertà e depressione in opportunità e possibilità di condivisione delle risorse?
Queste sono alcune delle domande che intendiamo farci su questo numero di Marea ma anche al seminario di Officina dei saperi femministi, che si terrà dall’8 al 10 giugno 2012, (info su www.altradimora.it) che come ormai da quattro anni a questa parte sarà registrato per [www.radiodelledonne.org->http://www.radiodelledonne.org/] (dove già ci sono interviste e servizi sul tema).
Augurandoci di vederci ad Altradimora nel frattempo buona lettura, e scriveteci le vostre impressioni!
Lascia un commento